INTERCULTURA   

AGENTI DEI SERVIZI EDUCATIVI TERRITORIALI E DOMICILIARI

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PROGETTO OCCUPAZIONE NOW

 

AGENTE DEI SERVIZI EDUCATIVI TERRITORIALI E DOMICILIARI

 

ALFONSO MARISA Italia

BARRA PATRICIA Brasile

BOTTONE MARIELA Argentina

FRACCARO SONIA Italia

GARCIA PALOMA Spagna

RAFIK FATIMA Marroco

PILONE ROBERTA Italia

WIZNER KASIA Polonia

 

 

CONTRIBUTO PER IL GRUPPO DI STUDIO

“ Le prospettive di una comunità educativa fondata sui valori dello scambio e della convivenza “

 

 

GIOVEDI’ 9 dicembre 1999

 

 

 

Il  nostro gruppo di lavoro parte dal presupposto dell’importanza dell’educazione interculturale proprio come necessità di cambiamento nelle strutture educative.

La scuola è o deve essere la base di crescita della società.

I flussi migratori sono diventati argomento di interesse quotidiano e questa realtà è già presente nelle strutture scolastiche, nei nidi, dove ci sono bambini seguiti anche dai servizi sociali.

“Molti stati del mondo, dal Nord dell’Europa al Canada, dalla Francia o Gran Bretagna all’Australia, si sono attrezzati con un ‘adeguata legislazione e, specialmente con una adeguata ristrutturazione delle scuole. L’obiettivo, in generale, è salvaguardare l’identità etnico-linguistica dei nuovi arrivati favorendo al tempo stesso (anzi : favorendo così) il loro miglior inserimento linguistico-culturale e sociale nei paesi d’arrivo.

Ormai numerose esperienze ci dicono che, la coesistenza di più etnie e lingue diverse in una medesima area pone problemi anzitutto educativi, scolastici e che , se i paesi si attrezzano per affrontare e risolvere questi in positivo si attenuano e perfino svaniscono y problemi di natura sociale produttiva, giuridica, politica. Se invece le scuole si chiudono a riccio verso gli alloglotti, antichi o nuovi che essi siano , prima o poi i problemi consecutivi, extrascolastici,  - esplodono con violenza. ( di Ribka  Sibhatu , canto poesia dell’Eritrea ).

Il nostro corso è stato lungimirante in  questo senso ;  i partners di questo corso hanno creduto nella ricchezza che possono portare le diverse culture. In questo momento ci avviamo alla fine di un percorso formativo che ha sempre tenuto conto e valorizzato le nostre diversità.

Ora ci sentiamo anche pronte ad entrare nella scuola italiana perché crediamo nell’importanza di percorsi interculturali.

In realtà crediamo che l’educazione interculturale sia un’educazione alla pace:

_ imparare a risolvere i conflitti in modo creativo ( e chi meglio di noi  educatrici ? ) senza annullare l’altro perché diverso ;

_ riuscire a trasmettere al bambino l’idea  che l’ALTRO ha un valore,  una qualità che potrebbe essere utile anche a noi.

Finora gli interventi di intercultura nella scuola sono venuti nella maggior parte dall’esterno : cooperative , famiglie , volontari , associazioni , ecc.

Crediamo sia importante che questa forza arrivi proprio dall’interno  , e perché non “ approfittare “ delle risorse che ci sono già sul territorio ?

Nell’educazione interculturale il bambino non perde nulla anzi acquisisce delle competenze ed una maggiore flessibilità nel rapporto con gli altri. Conoscere canzoni, storie, filastrocche, girotondi, maschere di altri paesi significa avvicinarsi ad un altro mondo dando valore alle proprie radici. Chi perde le proprie radici perde la propria cultura , c’è uno svuotamento della persona, non punti di riferimento con gli altri, non ha ricordi comuni con gli altri, perde la propria storia.

PERDERE LA PROPRIA STORIA significa PRIVARSI DI UNO STRUMENTO PER VIVERE NEL PRESENTE.

Noi utilizziamo costantemente elementi del passato che ci servono per STARE NELLA REALTA’ DI OGGI.

Quale concetto abbiamo della realtà che ci circonda , è un mondo chiuso che esalta le proprie peculiarità o è un mondo pronto a misurarsi con l’altro SENZA PAURA DI PERDERE LA PROPRIA IDENTITA’?

 

PROBLEMATICHE PRESENTI ALL’INTERNO DELLE SCUOLE :

Tenendo conto che oggigiorno nel tessuto sociale italiano la MOLTEPLICITA’ ETNICA e’ una realtà presente anche in ambito educativo, sorgono diverse problematiche :

_ Difficoltà di apprendimento determinate dal disagio ambientale e dalla scarsità di motivazioni culturali ;

_ Difficoltà comunicative – linguistiche relative al passaggio dalla lingua orale a quella scritta ;

_ Pericolo di ghettizzazione , isolamento tra le mura domestiche, chiusura verso la realtà socio – urbana ;

_ Difficoltà di inserimento all’interno del tessuto sociale.

 

 

LE NOSTRE PROPOSTE :

_ Una figura professionale preparata che faccia da TRAMITE tra la cultura italiana e quella straniera ( mediatrice interculturale ) e che sia sempre presente all’interno del nido, della scuola materna…;

_Recupero delle tradizioni ludiche ( giochi, racconti, filastrocche…) italiane e straniere;

_Aggiornamento di tutto il personale del settore educativo ( docente, ausiliario, amministrativo …);

_Organizzazione di FESTE come luoghi di incontro delle diversità. “La festa è uno dei terreni privilegiati della ricerca e della pratica interculturale a scuola.”;

_Collaborazione efficace e scambio di informazioni tra i diversi servizi (servizi sociali, strutture educative ,consultori pediatrici…)

_Dare SOSTEGNO  ALLE FAMIGLIE STRANIERE specie al momento dell’inserimento, tenendo presente i modelli educativi diversi a seconda del paese o della cultura di provenienza;

_Possibilità di usufruire di una BIBLIOTECA MULTIETNICA per arrivare a confrontarsi con nuovi e diversi  valori, regole, costumi…

_Informazione in una pagina telematica dove chiunque può contattare e proporre iniziative sul tema (sito web http://web.tiscalinet.it/INTERCULTURA /index.htm )

 


 

PROGETTO OCCUPAZIONE NOW

 

 

ALLASIA SILVANA

AMORESE ANNALISA

BRACONI BARBARA

CALABRESE FILOMENA

GARCIA HIDALGO PALOMA

GIACOSA CHIARA

POLATO MARA

RABEZZANA ANNA

SERANELLA PAOLA

YASSINE SOUAD

WIZNER KASIA

 

ALLEGATO AL CONTRIBUTO PER IL GRUPPO DI STUDIO

“Le prospettive di una comunità educativa fondata sui valori della convivenza e dello scambio”

 

 

GIOVEDI’ 9 dicembre 1999

 

 

 

 

La LETTURA nei primi anni di vita  è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del linguaggio del bambino e per un avvicinamento al MONDO DEL LIBRO.

Attraverso le FIABE, i RACCONTI, il bambino arriva ad una COMPRENSIONE DELLA REALTA’ e ad una COMUNICAZIONE ed ESPRESSIONE di SE STESSO.

_ Aiuta a stimolare l’abitudine all’ascolto, alla concentrazione, alla fantasia e all’arricchimento del suo mondo emotivo-affettivo mediante un’apertura mentale.

_Collegare il tutto all’intercultura con le fiabe straniere ed italiane per  una migliore conoscenza delle varie situazioni etniche.

_Cercare il coinvolgimento del bambino con la lettura, insegnare ad avere quei pochi attimi di ASCOLTO, TURNI DI INTERVENTO (REGOLE).

Sfruttando le risorse interne del collegio docenti, proponiamo un VIAGGIO IMMAGINARIO in diversi paesi :

MAROCCO, SPAGNA, ITALIA, POLONIA collegandoli alle diverse stagioni dell’anno.

Il nostro progetto è rivolto a bambini dai 3 anni in su .

Le letture dovranno avere un linguaggio semplice ed essere di breve durata.

Partiremo “dall’autunno italiano “ con i suoi COLORI, le sue FESTE (castagnata, ognissanti) e le letture e racconti che li riguardano. Andremo nella “fredda Polonia, durante l’inverno, conosceremo la NEVE come elemento magico che può fare da sfondo agli avvenimenti. Personaggio centrale delle nostre storie sarà la figura di San Nicola, molto popolare in Polonia , e  presente in molti racconti per bambini. A continuazione un tuffo nella “primavera spagnola” con personaggi fra il “picaro” ( personaggio furbo ed ingenuo contemporaneamente ) e il cavaliere. Finiremo il nostro viaggio nel “caldo Marocco “ con le storie di Giuhà che ci ricollegheranno al medesimo personaggio siciliano Giufà..

 

METODO DELL’EDUCATORE :

_Raccontare le fiabe con l’alternare del timbro della voce, condividere le sensazioni nell’ascolto del gruppo.

_ Il linguaggio dell’educatore come modello di riferimento per il bambino. L’educatore e’ un ACCOMPAGNATORE che aiuta il bambino nel distacco quindi è importante CREARE UN NUOVO PONTE AFFETTTIVO NELLA COMPRENSIONE DELLA REALTA’;

_Enfatizzare la voce ma non la gestualità che potrà evolvere comunque in modo successivo .

MESSAGGIO CHE VOGLIAMO TRASMETTERE :

_ Valorizzare la differenza di culture ma anche di parole (arricchimento del linguaggio attraverso l’uso di vocaboli stranieri nel gioco) .

ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO :

Laboratorio di lettura rilassante con moquette, cuscini per terra, colori stimolanti e soprattutto SCAFFALI CON LIBRI A PORTATA DI BAMBINO. L’ambiente sarà arricchito e modificato man mano che i racconti si susseguono, in modo da interiorizzare anche con l’immagine cioè VIAGGIARE DENTRO LE MURA .

MATERIALI UTILIZZATI :

Piccola libreria, registratore, musiche multietniche, apparecchio per diapositive, leggio, mappamondo e materiale tipo pennarelli, fogli, colla, riviste…,oggetti per potersi TRAVESTIRE.

 

COINVOLGIMENTI:

_”Costruire” qualcosa con mamma, papà e nonni sfruttando le loro potenzialità e capacità.

_Contatti , ricerca esterna per aiutare l’educatore a realizzare una buona lettura 

TEMPI:

_ Una lettura ogni 15 giorni , con GRADUALITA’ si arriva alla fine della stagione festeggiandola con la partecipazione dei coinvolti.

Dopo la lettura di ogni storia c’è un MOMENTO DI VERBALIZZAZIONE. I bambini parleranno spontaneamente oppure stimolati dalle educatrici anche utilizzando oggetti che richiamano la storia

L’ESPANSIONE sarà un altro momento importante del laboratorio di lettura : si potranno fare agganci ad altre attività espressive come la manipolazione, la pittura, la drammatizzazione, il collage…

 

VERIFICA:

-          verifica interna mensile del collettivo

-          verifica ogni fine stagione mediante una festa coinvolgendo genitori, nonni ecc.

 

PERDERE LA PROPRIA STORIA significa PRIVARSI DI UNO STRUMENTO PER VIVERE NEL PRESENTE.

Noi utilizziamo costantemente elementi del passato che ci servono per STARE NELLA REALTA’ DI OGGI.

Quale concetto abbiamo della realtà che ci circonda , è un mondo chiuso che esalta le proprie peculiarità o è un mondo pronto a misurarsi con l’altro SENZA PAURA DI PERDERE LA PROPRIA IDENTITA’?

 

 

 

 

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Aggiornato il: 07 dicembre 1999