LE MIE TRADUZIONI
A CHI
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CHE COME   ME

APPREZZA LE POESIE
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KAZIMIERZ PRZERWA - TETMAJER

 LEOPOLD STAFF

HALINA POSWIATOWSKA

BARBARA JAKOB

 

 

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KAZIMIERZ PRZERWA - TETMAJER

 

(Frammenti)

Nella meravigliosa coppa del tuo corpo la vita bolle, come vino dorato

Tre volte sarà felice colui , al quale lo darai per ubriacarsi, bambina.

Nella meravigliosa profondità del tuo corpo,

occhi annegano, come nelle onde del lago,

e tornare alla luce del sole non possono dai banchi di perle e di coralli.

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Perché adesso non posso, da qualche parte in ritiro, sedermi e parlarti piano?

Come mai non posso prendere le tue mani,

sentire appoggiata la tua testa sulla spalla?

Perché non posso dividere con te ogni respiro, ogni briciola di pane,

ogni felicita e ogni delusione?

…E’ soltanto cosi, per l’eternità bisogna soffrire di nostalgia …

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LEOPOLD STAFF

 

AMARE E PERDERE (frammento)

 

Amare e perdere, desiderare e pentire

Dolcemente cadere e di nuovo alzarsi

Gridare alla nostalgia " vattene " e pregare " ritorna"

Questo è la vita: niente, …e abbastanza….

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ALLORA SI PUÒ AMARE

 

Allora si può amare non sapendolo neanche

Dopo un casuale brevissimo incontro

Dandoci la mano all’addio e con anima in pace

Andare senza ritorno

Invece già domattina, appena dopo l'addio

In questo giorno, perdersi nel ricordo

E stare come se davanti fosse qualcosa di meraviglioso, dorato

Sentire ad un tratto il cuore in esilio

E allora tornare indietro sempre ed invano,

setacciando il passato dai ricordi

per qualcosa che era vivo

però solo la malinconia pioviggina

come dei papaveri asciutti

Come la polvere nella clessidra

che mormora

" troppo tardi"

ah, si può amare non sapendolo neanche!

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Un momento

Che passa? E non fa niente che passa?

il momento è per questo, per passare,

appena mio, e già di nessuno

come sfuggevoli capolavori delle nubi.

anche se tutto cambia perenne

è il momento, il momento non ricorda,

sempre in laghi alternamente

fanno il bagno le stelle e le ragazze

e fa bagno il mare.

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HALINA POSWIATOWSKA

 

DOMANDE

Il mio amato.. mi ha chiesto …

credi nella vita dopo la morte?

Ho risposto:

crederò, ma soltanto, se la rosa,

che questa sera è sbocciata nel nostro giardino,

profumerà dopo la morte di tutti i suoi petali.

Il mio amato mi ha chiesto:

se voglio andare in cielo?

Andrò - ho risposto :

ma soltanto, se il cielo è caldo come le tue braccia,

spazioso come il tuo respiro e selvaggio come il bacio.

Il mio amato … mi ha chiesto:

mi amerai per sempre?

Ho risposto:

se l'eternità è solo un momento tra il mio cuore deserto

e il mio cuore ingigantito dall'amore,

non ci sarà mai tempo,

in quale non ti avrei amato.

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...da quando ti ho conosciuto.

porto il rossetto in tasca,

è molto stupido portare il rossetto in tasca,

quando tu mi guardi con la serietà,

come se nei miei occhi vedesti una chiesa gotica,

Ma io non sono nessun santuario,

solo il bosco e il prato - tremito delle foglie

quali vogliono tenersi vicino alle tue mani.

Là dietro mormora il torrente, questo è il tempo,

che scappa, e tu li permetti di attraversare nuotando

e non vuoi catturare il tempo.

E quando ti saluto mie truccate labbra, rimangono intatte,

e io lo stesso porto il rossetto in tasca,

da quando lo so, che hai la bocca molto bella.

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se deciderai di andare via da me

non dimenticare il sorriso

puoi dimenticare il cappello

i guanti, l'agenda con importanti indirizzi

qualsiasi cosa infine - per quale dovresti tornare

tornando di sorpresa mi vedrai in lacrime

e non te né andrai

e se deciderai di restare

non dimenticare il sorriso

ti è permesso di non ricordare la data del mio compleanno

ne il posto del nostro primo bacio

ne la causa della nostra prima discussione

se però vuoi restare

non farlo con il sospiro

ma con il sorriso

resta

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bisogno..

dai sorridi ancora

ho bisogno del sorriso

ti chiedevo per una lacrima altro ieri

ieri - per una stretta

oggi - per un sorriso

non provarci a fermare con il palmo della mano

delle ali esili della farfalla

anche se ti fossi seduta sul vestito

permetti li un momento di sollievo

e salutala con un sorriso

bisogno..

si questo lo so

che molto più difficile per un sorriso

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sei l'aria

che accarezza gli alberi

con le mani azzurre

sei l'ala di un uccello

che non sfiora le foglie

nuota

sei sole dell’ovest

pieno di aurore

la favola di parole che si dicono con sospiro

tu cosa sei --

per me -- l'acqua fresca

che ha sgorgato nel deserto torrido

il pino -- che da l'ombra

tremante osika --che ha compassione

per degli assiderati -- il sole

per morenti -- il dio

tu -- brilli in ciascuna stella

di nome amore

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l'addio è un uccello

che a disteso le ali

da me a te

tutte le penne sono scure

come tutti i giorni

senza di te

le notti tremano

le penne rovesciate

nel cielo

quando arriverai

le penne d'oro si uniranno in sole

morirà l'uccello

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c'è tutto il terreno di solitudine

e solo una zolletta del tuo sorriso

c'è tutto il mare di solitudine

la tua tenerezza al di sopra come l'uccello smarrito

c'è tutto il cielo di solitudine

e un angelo soltanto in cielo

dalle ali cosi stabili come le tue parole

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Camminando attraverso l'oscurità

All’ incontro del

mio amato

non ho paura né dei serpenti.. né del buio

ho tanta paura

se non ci fossero occhi del mio amato

che ricordo

se non ci fossero le mani del mio amato

che ricordo

scapperei dalla paura

la notte è buia

i serpenti sciolti stanno pendolando

dagli alberi della notte

attraverso i serpenti e l’ oscurità cammino

ricordo

le sue mani

i suoi occhi

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Ti cerco nella morbida pelliccia del gatto

Nelle gocce della pioggia

Negli steccati

Mi appoggio sul buon recinto

E infilata dal sole

----una mosca nelle ragnatela -----

aspetto…

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dividi con me

il pane quotidiano della mia solitudine

con la presenza riempi

i muri assenti

indora

la finestra inesistente

sì , la mia porta

soprattutto la porta

che si può spalancare

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sono Giulietta

ho 23 anni

un tempo fa ho toccato l'amore

aveva sapore amaro

come la tazzina del caffè scuro

ha aumentato

il ritmo del cuore

ha irritato

il mio corpo vivace

( da finire)

 

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 Le lettere

lei cara signora perde di già

tutta la sua autorità

attende l’ arrivo del postino

guarda con tristezza

e lo implora con debole sorriso…

come ferito sulla lettiga

i giorni suoi annegheranno

sul fondo in un dolore immenso

persino il postino amareggiato si meraviglia

"io scriverei già"….per lei cara signora

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BARBARA JAKOB

 

Mi dispiace tanto

Come difficile pronunciare queste parole

Spesso devo convincermi per usarle

Perché volentieri non riconoscere i miei sbagli

Invece in realtà

Quando imparo a chiedere perdono ad altri

Cosi, non solo non perdo nulla ma guadagno

E ancora non ho trovato la persona

che non accetterebbe le mie scuse

Una parola: perdonami

è spesso un punto di partenza

inizio di nuove relazioni

fra la gente

che finora non riusciva a comunicare

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