AVVERTENZE E MANUALE DI SOPRAVVIVENZA PER I GIORNALISTI NEL KOSOVO
 

Negli ultimi giorni sono stati uccisi alcuni inaccorti giornalisti occidentali nel Kosovo. Ad evitare il ripetersi di questi fastidiosi effetti collaterali, ecco dei consigli sulla condotta da tenere:

1. Enfatizzate al massimo il ritorno dell'ordine e della democrazia nel Kosovo: oggi, 16 giugno, entra a PEC una colonna di terroristi UCK ed il loro comandante si autonomina immediatamente sindaco della città;

2. Fatevi guidare solo da terroristi DOC dell'UCK per individuare le vere fosse comuni delle vittime del Kosovo: infatti solo loro sanno esattamente dove si trovano... :-)

3. Non ponete domande provocatorie del tipo: a che etnia appartengono veramente i cadaveri contenuti nelle fosse? E' possibile che si tratti anche, in alcuni casi, di kosovari che hanno resistito al reclutamento forzato da parte dell'UCK, ma voi ignoratelo e non fatene menzione;

4. Cercate di tralasciare il fatto che le scritte sulle case che i terroristi UCK attribuiscono ai Serbi (come marchiature per riconoscere e punire gli appartenenti all'UCK), sono invece scritte in albanese e non in Serbo, in alfabeto latino e non cirillico: qualcuno infatti ipotizza che i Serbi l'abbiano scritto così perché sennò non si sarebbe capito bene nelle immagini televisive trasmesse in occidente;

5. Non fate menzione negli articoli, per carità, che UCK in serbo si scrive OBK (pronuncia: OVK), e non UCK come si vede scritto sulle case kosovare: anche qui i perspicaci Serbi avrebbero adottato l'accorgimento di cui sopra;

6. Nel caso vengano arrestati membri dell'UCK mentre uccidono i pochi Serbi non ancora fuggiti, scrivete invece sul giornale: arrestati "Yugoslavi";

7. Evitate di parlare della fuga dei Serbi come di una pulizia etnica (sono 200.000 quelli che stanno fuggendo, dopo i 300.000 che furono a suo tempo, umanitariamente, costretti a lasciare la Croazia);

8. In ultimo, ma non per importanza, non fate parallelismi con l'Iraq, dove le sanzioni adottate contro lo sgradito governo di Saddam hanno portato alla morte, per malnutrizione e malattie, ormai più di 500.000 bambini (sì, ma pur sempre iracheni).