italiacuba.jpg (23268 byte) Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Cubaband.gif (7566 byte)
  

Associazione Nazionale
Su
Anziani
Carnevale
Cinema
chinos
Circo
Coccodrillo
Cocktail
Danze cubane
Guayabera
La Jutía
Fesival_libro
Manifesti
Musicisti
Psichiatria
La Santeria
Santiago
Zucchero

Nuestra America

Invecchiare ... senza bastone
di Raisa Pages – Granma Internacional

settembre 2000 – La Francia ha avuto bisogno di due secoli per raddoppiare la popolazione anziana. A Cuba questo stesso processo è avvenuto in meno di 40 anni.
Nel 1960 soltanto il 6 % della popolazione cubana oltrepassava i sei decenni di vita. Attualmente questa proporzione è del 13.9 %. I demografi considerano che quando viene superato il 12 % una nazione è già invecchiata.
L’aspettativa di vita a Cuba è salita da 55.7 anni nel decennio ’50 fino a 75 anni nel 2000.
A Cuba oltre 1.500.000 persone – su una popolazione totale di poco più di 11 milioni – oltrepassano i 60 anni di età.
Cuba occupa il quarto posto nella regione latinoamericana, per quanto riguarda i livelli di prevalenza di adulti anziani, preceduta solamente da Uruguay, Argentina e Barbados.
Si stima che nel 2015 Cuba capeggerà la lista delle nazioni più anziane dell’America Latina. In quel periodo il 18 % dei suoi abitanti sarà maggiore di 60 anni di età.
Il dottor Enrique Vega, direttore nazionale del Programma di Attenzione all’Anziano all’interno del Ministero della Salute Pubblica, considera che le cause dell’invecchiamento della popolazione a Cuba siano associate, essenzialmente, alla diminuzione della mortalità e al calo della natalità.
Il tasso globale di fecondità è sceso al punto che è minore di un figlio per donna, fatto che significa che ci troviamo al di sotto del livello di rimpiazzamento della popolazione. Su questo ha influito il livello di istruzione della donna a Cuba, poiché ora la sua relazione all’interno della coppia non si limita solamente a creare figli, come invece accadeva prima.
A Cuba il 70 % dei decessi avviene dopo i 60 anni. Nel 1970, poco più del 50 % delle persone che morivano aveva meno di 60 anni.
A Cuba il processo di invecchiamento è iniziato dal decennio ’70 ed è molto vincolato allo sviluppo dei servizi della salute e all’istruzione sociale della popolazione.
L’invecchiamento della società cubana non si è verificato come un aumento della quantità assoluta e relativa degli anziani. Vi è stato anche un incremento della quantità di anni che restano da vivere dei cosiddetti "vecchi vecchi".
Per esempio, una persona che a Cuba arriva agli 80 anni ha un’aspettativa di sopravvivenza di circa 7.6 anni ancora. Il guadagno di vita degli anziani cubani supera quello degli uomini svizzeri di 2.4 anni (la maggiore del mondo).
Generalmente la differenza dell’età della morte tra le donne e gli uomini è da sei a sette anni, mentre a Cuba è inferiore a due anni.
Nel 2025 un cubano su quattro avrà oltre 60 anni ed è un processo irreversibile, segnala il dottor Vega, che è pure vicedirettore del Centro Iberoamericano per la Terza Età (CITED).
Secondo uno studio realizzato dal CITED, nel Sud del mondo il passaggio demografico è avvenuto molto rapidamente e le persone della terza età che vivono in queste nazioni devono affrontare un ambiente socio-economico ostile a cui devono adattarsi o soccombere.
La ricerca valuta che non esiste un incremento omogeneo dell’invecchiamento nei diversi paesi. Questo processo è più accentuato nei Caraibi, in alcune nazioni dell’America Latina o dell’Asia, ma in Africa le aspettative di vita sono scese a livelli quasi medievali.
Secondo una recente relazione dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), divulgata dall’agenzia stampa IPS, il Giappone capeggia la lista delle nazioni con maggior lunghezza di vita, mentre nella nazione africana della Sierra Leone l’aspettativa è di 26 anni.
Sorprendentemente gli Stati Uniti sono scesi al 24° posto, secondo questo nuovo sistema di calcolo dell’aspettativa di vita da parte dell’OMS.
Nell’Africa Subsahariana, la speranza di vita è caduta da 51.1 anni a 46.3 anni, dovuta essenzialmente all’epidemia dell’AIDS, secondo questa stessa fonte, ma è possibile che le carestie patite in questa parte del mondo devono aver inciso sulla quantità di anni.
Per gli esperti cubani la cosa più importante è quella di raggiungere una longevità soddisfacente, che renda possibile alle persone che hanno superato i 60 anni di soddisfare le loro aspettative personali e l’adattamento alle condizioni che il loro intorno sociale e ambientale gli impone.
All’interno di Cuba, curiosamente, le province centrali e occidentali sono quelle più invecchiate. Il territorio centrale di Villa Clara è il più invecchiato del paese, con un valore del 16.6 %.
Nella capitale, il 16.5 % dei suoi abitanti supera i 60 anni di età e il municipio con il maggior numero di anziani è quello centrale e più popoloso, quello di Piazza della Rivoluzione, con il 20.9 %.
Oltre 350.000 persone di oltre 60 anni compiono esercizi fisici nelle cosiddette ‘Case dei Nonni’ a livello comunitario, nei quali convergono persone con altre età.
Il 70 % dei municipi di Cuba dispone di strutture chiamate ‘Case dei Nonni’, centri diurni per persone che non possono restare da sole mentre la famiglia è al lavoro.
Solo lo 0.5 % delle persone con età superiore ai 60 anni vive in istituti sociali.
Il ‘periodo speciale’ ha influito su alcuni aspetti della qualità della vita degli anziani. Compresi i pensionati, lo Stato ha rafforzato i programmi di assistenza sociale a questo settore della popolazione che, anche se non vede coperto tutte le proprie necessità, vede soddisfatte le più urgenti.
Agli anziani che vivono da soli viene facilitata l’alimentazione mediante le mense dei lavoratori e attraverso istituzioni sociali vicine. Esiste pure l’aiuto a domicilio con il quale viene garantita l’assistenza domestica dando priorità al mantenimento della sua abitazione.
Secondo dati delle Nazioni Unite, nel 1950 esistevano nel mondo circa 200 milioni di persone con oltre 60 anni di età. Le proiezioni demografiche stimano che attualmente esistono circa 600 milioni di anziani in tutto il mondo, numero che praticamente verrà raddoppiato nel 2025.
Se le società moderne sapranno approfittare della saggezza accumulata dai loro abitanti più longevi e li prepareranno per attraversare questa tappa della loro vita con creatività, allora questi non saranno un carico sociale, bensì una benedizione per i loro conterranei.
La popolazione della Terra invecchia, però dobbiamo prepararla affinché possa vivere ... senza bastone.