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Un capo di vestiario così cubano come le palme
di Raúl García Alvarez Granma Internacional
Il più tipico capo dabbigliamento cubano è senzaltro la guayabera, un
modello di camicia maschile che anche in altre nazioni come Messico, Panama e
Filippine viene considerato appartenente alla tradizione nazionale. Negli ultimi
tempi si è fatta strada lipotesi che il suo inventore sia stato un dominicano. I
cubani, tuttavia, non nutrono dubbi circa la sua origine, ben radicata nella propria
cultura, tradizione e nazionalità.
Esbertido Rosendi Cancio, dirigente del Ministero della Cultura, ha spiegato in
unintervista a Prensa Latina che la sua invenzione non si deve tanto a
un singolo creatore, quanto piuttosto a un particolare gruppo sociale.
Secondo alcuni documenti conservati nellarchivio storico di Sancti Spiritus, quarta
città dellisola a essere fondata dagli spagnoli nel 1514, la guayabera
apparve a Cuba per la prima volta agli inizi del XVIII secolo.
Testimonianze risalenti a tre secoli fa riportano infatti che nel 1709 una coppia di
spagnoli di Granada tali José (Joselillo) Pérez Rodríguez ed Encarnación Nuñez
García - giunse in quella che era conosciuta allora anche come Città del Yayabo (Sancti
Spiritus). Dal loro paese di origine i due avevano portato con sé un indumento la cui
foggia "fu particolarmente apprezzata dai parrocchiani".
A confronto dei vestiti maschili di taglio tradizionale in uso a quellepoca, la
camicia di Joselillo rappresentava una grande novità. Un sarto di Sancti Spiritus
osservò che alcune sue caratteristiche la rendevano particolarmente appropriata per il
clima cubano - era infatti allo stesso tempo elegante e fresca e vi apportò alcune
modifiche aggiungendovi ricami, ampie tasche, bottoni e nastrini di guarnizione.
Quella camicia derivata da uno strano incrocio iberocubano che somigliava di fatto
a un modello di camicione spagnolo a manica lunga senza pieghe e con tre tasche
cominciò a diventare popolare con il nome di yayabera e a essere indossata sempre
più spesso durante i festeggiamenti di Santiago a Sancti Spiritus nel mese di luglio.
Con il tempo subì delle modifiche spiega Rosendi - prima con pieghettature sul
davanti e poi sul dietro ed era sagomata con due bande di tessuto, una per ogni lato. Poi
vennero aggiunti gli yugos (bottoni di legno tipo gemelli) allestremità
delle maniche e infine i bottoni di chiusura della parte triangolare sormontante le tasche
e un bottone dorato, e a volte doro, al colletto.
Durante le festività in onore di Santiago, le si aggiungeva un vistoso fazzoletto rosso
brillante annodato sulla parte anteriore del collo una tradizione che è stata
tramandata fino ai giorni nostri.
Il fatto che a quellepoca gli abitanti di Sancti Spiritus venissero chiamati espirituanos
o yayaberos, dato che la città si trovava in prossimità del fiume Yayabo, deve
aver indubbiamente influito sulla formazione del termine guayabera spiega
ancora Rosendi.
A quanto sembra, la definizione originaria andò mutando con il tempo, fino a essere
sostituita da quella attuale. Alcuni storici sono dellopinione che il termine guayabera
derivi dal nome con cui erano conosciuti i numerosi raccoglitori e venditori di guayaba
della zona, dove allepoca abbondavano questi alberi da frutto.
Una conferma di tale supposizione si ritrova in una popolare quartina che dice:
"
lo chiamavano guayabera / così, semplicemente / perché si riempiva le
tasche / di guayaba croccante".
In ogni caso levoluzione nelluso e nella denominazione di questo
indumento, che rappresenta un simbolo per tutti i cubani e in particolare per la gente di
Sancti Spiritus, la si deve indubbiamente al suo utilizzo da parte di persone semplici,
della campagna.
Nel 1955 il Municipio di questa cittadina istituì la Giornata della Guayabera,
da celebrarsi il 1° luglio, accogliendo la proposta avanzata da un comitato capeggiato da
José R. Palmero Arcis, presidente della delegazione dei Veterani della Guerra di
Indipendenza, che intendeva in questo modo commemorare anche la nascita del poeta Juan
Cristóbal Nápoles y Fajardo (El Cucalambé).
Dopo la fine della guerra divenne una consuetudine vedere i mambises, che avevano
combattuto per lindipendenza, indossare la guayabera bianca di cotone, su cui
erano appuntate le loro onorificenze.
La guayabera fu molto utilizzata anche durante la pseudorepubblica, anche se in
occasione di cerimonie ufficiali o eventi mondani si preferiva indossare vestiti secondo
la moda dellepoca.
Attualmente la guayabera è un indumento che, senza perdere la sua classe
elegante e fresco - ha subito infinite variazioni e modifiche fino a trasformarsi in un
modello unisex prodotto in più di 30 Paesi.
Negli anni 70 panamensi e filippini lanciarono sul mercato la guayabera
ricamata in seta e tessuta con fibre sintetiche.
Tuttavia, nonostante il boom di questo indumento ad altre latitudini, questo capo mantiene
la propria identità cubana e continua a rappresentare, allo stesso modo delle palme
reali, un simbolo dellIsola.
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