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Strasburgo (Francia), 4 luglio 2002 - (EFE)
di Damiano Castano
Oggi le istituzioni europee hanno inviato un messaggio al Governo cubano affinché inizi
un processo di democratizzazione a Cuba, durante un seminario nel Parlamento Europeo che
si è svolto senza la presenza di quattro oppositori al regime castrista, ai quali è
stato negato il visto di uscita.
Il Presidente della Camera Europea, il liberale Pat Cox, ha affermato che "l'Unione
Europea ha favorito in ogni momento la transizione di Cuba verso una democrazia che
rispetti i diritti umani e le libertà fondamentali".
Nonostante il suo pessimismo sulla situazione in cui vive il popolo cubano, Cox ha detto
che "ci sono segnali che qualcosa stia cambiando". "E permessa ora
una maggiore libertà religiosa, il numero dei prigionieri politici diminuisce, la pena di
morte non si applica da anni e gli accordi internazionali sui diritti umani sono stati
ratificati da Cuba", ha commentato Cox.
Tuttavia, si è dispiaciuto "profondamente" del fatto che si continuino a
commettere azioni antidemocratiche, come la negazione del visto di uscita ai quattro
leader oppositori al regime castrista che erano stati invitati dal gruppo liberale a
partecipare al seminario.
"Mi dispiace profondamente questo comportamento, che non può essere considerato un
buon segnale nel processo di dialogo", ha detto il Presidente.
Le quattro persone alle quali è stato negato il visto sono Osvaldo Alfonso Valdés e
Wilfredo Vallin, del Partito Liberale Democratico di Cuba (PLDC); e Fernando Sánchez e
Adolfo Fernández, del Partito Solidarietà Democratica (PSD).
Questo fatto ha causato il fatto che oggi la sala del Parlamento Europeo, nella quale si
tiene un dibattito su Cuba, non potrà contare sulla presenza di alcun cittadino cubano.
L'organizzazione del seminario ha provocato il rifiuto e la denuncia del Governo cubano,
attraverso una lettera inviata agli organizzatori a cui EFE ha avuto accesso, firmata
dallAmbasciatore di Cuba presso lUE, René Mujica.
La lettera dice che questo seminario "costituisce un'offesa contro il popolo
cubano" e aggiunge che "oltre 8.200.000 dei 9 milioni di cubani - il 98.97 %
della popolazione - riconosce la democrazia socialista che hanno scelto e costruito loro
stessi".
Durante il seminario sono stati letti due messaggi inviati da Cuba dai partiti oppositori
PLDC e PSD, con i quali denunciano la situazione in cui vive il popolo cubano e chiedono
l'aiuto dell'Unione Europea per porvi rimedio.
"Il popolo cubano ha il diritto di fare la propria storia e di costruire il proprio
destino, e per lui gli sforzi che farà l'UE sono importanti", sottolinea il Partito
Solidarietà Democratica.
"Migliaia di cubani si lanciano ad attraversare lo stretto della Florida, perché il
popolo soffre", e il "Governo cubano ha paura che si denuncino i diritti
umani", segnala il PLDC.
Da parte della Commissione Europea è intervenuto al seminario il direttore per le
relazioni con il Caribe e con lAfrica Occidentale, Friedrich Hamburger, che si è
trovato daccordo con i parlamentari nel denunciare la reiterata violazione dei
diritti umani a Cuba.
"L'UE appoggia il processo di democratizzazione a Cuba e il miglioramento del livello
di vita del popolo", ha detto, ma "per altre vie" distinte dal blocco che
gli Stati Uniti realizzano da 40 anni, "che non ha avuto alcun successo". Ha
ricordato che da 1993, la Commissione Europea ha donato a Cuba 120 milioni di euro, dei
quali 80 milioni sono stati per aiuti umanitari.
Il Presidente del Gruppo Liberale Europeo, il britannico Graham Watson, si è detto
dispiaciuto per il grande numero di "scrittori e di intellettuali imprigionati"
dal regime di Fidel Castro, e ha pensato che a "forse gli succederà suo fratello
Raúl", ma "non si prevede una transizione democratica come quella avvenuta in
Spagna dopo la morte di Franco", ha commentato.
In tal senso, l'eurodeputato del Gruppo Popolare, José Ignacio Salafranca, ha detto che
"le autorità cubane sono coscienti della necessità di cambiamento, ma questa non è
accompagnata da una volontà di intraprendere questo cambiamento".
Questa opinione è stata condivisa dalla sua compagna di partito Concepción Ferrer, che
ha ricordato la necessità di aprire un ufficio della Commissione Europea a La Habana,
come pure dal liberale Isidoro Sánchez. Sánchez si è chiesto perché lappena
conclusa presidenza spagnola dell'UE "ha perso l'opportunità di rilanciare il
dialogo" con il regime castrista.
Questa è la risposta di un simpatizzante di Cuba:
La mia attenzione è richiamata, secondo questo messaggio di stampa, dal fatto che i
parlamentari europei sono molto preoccupati perché quattro signori cubani non sono stati
autorizzati al viaggio per partecipare al dibattito.
Che casualità che siano stati invitati questi quattro illustri mercenari
pseudodissidenti, pagati dalla Sezione di Interessi degli Stati Uniti a La Habana e dalla
Fondazione Cubano-Americana, che dimenticanza così "involontaria" quella dei
signori parlamentari organizzatori del dibattito, non si sono ricordati di invitare uno
solo degli otto milioni e mezzo di cubani che hanno espresso con la propria firma la loro
volontà di continuare a difendere il socialismo.
Di quale democrazia ci parlano questi signori europarlamentari, della democrazia
"made in USA", una democrazia che riconosce il diritto di quattro mercenari e
calpesta la volontà di un popolo di 11 milioni di persone che per oltre 40 anni ha
resistito con il suo sacrificio ai tentativi delle ripetute amministrazioni yankee di
imporre la loro volontà a Cuba?
Di sicuro gli europei non appoggeranno più questi illustri deputati se pretenderanno di
raccomandare per l'Europa un modello di democrazia tanto discutibile.
Sarebbe una cosa molto buona quella di domandare a questi illustri eurodeputati, chi in
Europa ha dato loro il mandato per raccomandare a un Stato SOVRANO E INDIPENDENTE (come
pochi, per questo motivo viene scritto con le maiuscole) quale modello di democrazia debba
scegliere.
Questi illustri signori stanno rispondendo a un mandato del popolo europeo o stanno
facendo un favore al Dipartimento di Stato nordamericano e alla Fondazione
Cubano-Americana, sua filiale?
Sembra sia giunta lora che si moltiplichino le voci delle persone degne dell'Europa
e che facciate sapere a questi illustri eurodeputati che ci sono altre opinioni e altre
visioni oltre a quelle che vuole imporre al mondo il Governo degli Stato Uniti, e che
l'Europa deve assumere definitivamente rispetto a Cuba una posizione più indipendente
dalla politica e dagli interessi nordamericani che su questo tema, come su tanti altri,
non è coincidente con l'amministrazione yankee.
Che cosa buona che si riconosca che Cuba ha aderito a nuovi accordi internazionali in
materia di diritti umani, ma che pena che non si ricordi ai cittadini europei che gli
eurodeputati eletti dai paesi europei nel loro insieme non hanno firmato documenti come:
Convenzione sull'applicazione dei crimini di Guerra e dei crimini contro l'Umanità.
Convenzione per la soppressione del Traffico di persone e lo sfruttamento della
prostituzione
Protocollo facoltativo alla Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di
discriminazione contro la donna
Protocollo facoltativo alla Convenzione relativa ai diritti dei bambini, alla vendita di
minori e al loro utilizzo nella pornografia e nella prostituzione infantile
O che non si sappia che Cuba ha promosso alla 58° sessione della CDH, la stessa dove è
stata ingiustamente condannata, diverse risoluzioni che hanno avuto il voto contrario o
l'astensione di vari, se non di tutti i paesi membri dell'UE. Tra queste risoluzioni
figurano:
Utilizzo di mercenari come mezzo di violare i diritti umani e ostacolare il libero
esercizio del diritto dei paesi alla libera determinazione (approvata da 36 paesi, si sono
astenute: Austria, Francia, Italia, Portogallo e Spagna, tra gli altri).
Conseguenze delle politiche di aggiustamento strutturale e del debito estero per il pieno
esercizio dei diritti umani specialmente per quelli economici, sociali e culturali
(approvata da 29 paesi, hanno votato contro: Belgio, Francia, Germania, Italia,
Portogallo, Spagna, Gran Bretagna, Svezia, tra gli altri).
Promozione di un ordine internazionale giusto ed equo (approvata da 31 paesi, hanno votato
contro: Gran Bretagna, Germania, Spagna, Francia, Italia, Belgio, Portogallo, Svezia, tra
gli altri).
Promozione del diritto dei popoli alla pace (approvata da 29 paesi, hanno votato contro
Belgio, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Gran Bretagna, Svezia, tra gli
altri).
Diritti umani e solidarietà internazionale (approvata da 38 voti, hanno votato contro i 9
paesi europei membri della CDH, tra gli altri)
Questo risultato si è ripetuto in altre risoluzioni, ma bastano quelle citate per
domandare a quegli illustri eurodeputati organizzatori di un seminario per dare lezioni a
Cuba sui diritti umani se non risulta loro un tanto ipocrita occuparsi di intervenire su
temi sovrani di un altro paese e non informarsi sulle ragioni di tanti voti contrari della
democratica Europa.
Dovè la vera vocazione di questi illustri signori?
Quale dialogo esige da Cuba il Presidente dell'Eurocamera, se l'Europa non ha avuto il
coraggio di continuare con Cuba il dialogo che ha ricominciato nel dicembre dell'anno
scorso? Come non domandarsi perché Europa col suo silenzio ha assunto come sue le
differenze che il presidente del Governo spagnolo (per gli altri dell'UE negli ultimi sei
mesi) ha con Cuba, che vale chiarire non rappresentano i sentimenti del popolo spagnolo
verso Cuba?.
Credo che siate daccordo sul fatto che è ora di verificare i conti.