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Santiago a Cuba
di Rosa Muñoz Kiel e Karen Hernández Rodríguez - Granma Internacional

Santiago, l’apostolo, è venerato in Spagna come santo patrono, poiché la tradizione vuole che vi abbia predicato poco prima della sua morte per essere poi sepolto dove ora si innalza la cattedrale della città di Santiago de Compostela, importante centro di pellegrinaggio durante il Medio Evo. La sua ricorrenza si celebra il 25 luglio.
Ma per i cubani questa stessa data ha avuto da qualche giorno un altro significato. A 963 chilometri a est di La Habana, l’attuale capitale dell’arcipelago cubano, si celebra l’anniversario di una delle tante città che nel mondo (è il risultato della colonizzazione spagnola) si chiamano Santiago. Precisamente nel 2000 cade il 485° anniversario della sua fondazione.
Teli enormi con lettere colorate celebrano l’anniversario, nelle strade dai tracciati irregolari, nelle stradine coloniali, per le scalinate e nei luoghi da cui ammirare il panorama di Santiago de Cuba.
La sua gente inonda le strade e i parchi: festeggia o lavora. Con spettacoli, di giorno e di notte, gruppi di danze e musiche folcloristiche, mostre artistiche o cerimonie religiose ereditate dalla tradizione africana, è culminato da qualche settimana il 20° Festival della Cultura dei Caraibi o Festa del Fuoco… E con sfilate di maschere, carri, suoni di trombette e abitanti di Santiago che ballavano in massa nelle strade a ritmo di conga, si è festeggiato il carnevale dal 21 al 27 luglio.
Gli abitanti di Santiago, che vivono in una città dalle forti mescolanze etniche e culturali, si considerano orgogliosamente esponenti della cultura caraibica. La nascita del son e del bolero, le tradizioni afrocaraibiche che si sono conservate con il passare degli anni, la musica contadina, un’antica tradizione di cantastorie di musica cubana o l’unione del bongo, della tumbadora e di una bottiglia di ron per ballare una rumba in un angolo qualsiasi e svegliare lo spirito musicale della città, possono essere validi motivi per credere che davvero questa Santiago caraibica sia una importante capitale culturale dell’area; motivi che hanno inoltre condotto a questa terra molti amanti di quella musica popolare che oggi trionfa nel mondo con il nome commerciale di salsa.
Ma, con quasi mezzo milione di abitanti, Santiago non ha solo motivi per festeggiare. Il secondo centro più popoloso di Cuba ha anche molto da lavorare perché il suo livello di vita materiale arrivi al livello di vita spirituale e culturale della regione; sia o meno in onore del suo anniversario. E di ciò Santiago sembra essere cosciente.
Quattro grandi problemi sussistono oggi nella città antillana: l’approvvigionamento di acqua, le abitazioni, le strade e i trasporti. Anche Santiago de Cuba ha subito le conseguenze della crisi economica sofferta dall’Isola nell’ultimo decennio, dopo la caduta delle relazioni commerciali con il vecchio campo socialista. Santiago non ha potuto neppure rimanere estranea agli effetti del blocco economico e politico imposto dagli Stati Uniti a Cuba da più di quarant’anni, rafforzato negli ultimi anni da leggi quali la Torricelli (1992) e la Helms-Burton (1996), che esercitano pressioni su paesi terzi affinché non intrattengano rapporti commerciali (né di altra natura) con Cuba.
Questa è stata una delle prime sette città fondate nell’Isola dal colonizzatore spagnolo Diego Velázquez, 485 anni fa, nel 1515, ed è stata capitale di Cuba fino al 1553. Dal suo porto sono partite le prime spedizioni verso il continente americano, tra le quali quella di Hernán Cortés e quella di Juan de Grijalba.
Benché la città sia stata fondata nel 1515, è solo nel 1522 che ha ricevuto la sede vescovile e il titolo di città … pare proprio per la scarsità di acqua di cui soffriva la regione.
Certo è che quasi cinque secoli dopo gli abitanti di Santiago continuano a soffrire della scarsità del prezioso liquido. Oggi hanno dighe per accumularla, ma il vero problema è la distribuzione: si verificano molte perdite e servono valvole e tubi, non solo per le riparazioni, ma anche per creare nuovi circuiti di distribuzione.
In questa regione dell’arcipelago cubano, l’unica soggetta a reali pericoli di movimenti sismici, quasi il 65 % delle abitazioni mostra danni a causa dell’invecchiamento o a causa di fenomeni sismici; ogni giorno si verificano mediamente due o tre crolli per questo motivo. Pertanto in occasione di questo anniversario non poteva mancare un programma di costruzione e di riparazione delle abitazioni che quest’anno ne ha interessato circa 4.000, già arrivate alla fase di tinteggiatura, secondo le dichiarazioni di Nicolás Carbonell Igarza, sindaco della città (e presidente del Potere Popolare).
"Le caratteristiche della regione fanno alzare il costo delle abitazioni", ha detto il sindaco a Granma Internacional. "Speciali fondamenta e la collocazione di colonne e architravi, sono alcuni degli elementi che rendono più costose queste necessità primarie antisismiche", ha precisato Igarza.

Riguardo al problema delle strade, Santiago lavora ora per riparare le arterie principali come le vie Enramada, Heredia, Garzón o Aguilera, poiché negli anni più duri la scarsità di materiali ha fatto accumulare (in tutta l’Isola) piccole o grandi buche che fanno sobbalzare allo stesso modo automobili e veicoli industriali. Le facciate ridipinte delle case di queste arterie tanto trafficate contribuiscono ad abbellire l’aspetto di questa città centenaria.
Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Santiago, il problema dei trasporti nella città può essere chiarito da pochi dati: degli oltre 300 autobus e delle 125 percorsi che esistevano prima della crisi economica dell’ultimo decennio, oggi ci sono a Santiago solo una ventina di autobus che percorrono 5 o 6 linee. Camion, furgoni o gambe in buona forma risolvono il problema dei trasporti per molti abitanti di Santiago che, come tutti i cubani, se la cavano in modi più o meno convenzionali, di fronte alle evidenti difficoltà dell’Isola nel comprare petrolio sul mercato mondiale.
Comunque Santiago, nonostante le carenze materiali, ha conservato non solo le tradizioni culturali, ma anche il proprio patrimonio storico, paesaggistico e di monumenti, cosa che la rende la seconda città dell’America (dopo Cartagena de Indias, in Colombia) ad aver ricevuto la Manzana de Oro (Mela d’Oro), che assegna la Federazione Mondiale dei Giornalisti del Turismo.
Attualmente il Paseo Marítimo (Lungomare) di Santiago de Cuba è tra i 6 progetti di restaurazione architettonica finalisti del concorso internazionale Compostela 2000, promosso dalla città di Santiago de Compostela, considerata tra le capitali culturali d’Europa e quella con il più forte legame storico con l’America spagnola.
Secondo Omar Lòpez, capo dell’Ufficio per la Conservazione della Città, se il progetto per il lungomare di Santiago sarà premiato, sarò un’opportunità unica per restaurare questa zona di grande valore patrimoniale. Da questo lungomare si è estesa la capitale dell’oriente cubano fino a raggiungere la sua attuale dimensione di 1.025,8 chilometri quadrati.
"Ribelle ieri, ospitale oggi, eroica sempre", recitano lo scudo e la bandiera della città di Santiago de Cuba. Qui hanno trovato terreno fertile i semi più rigogliosi di tutti i processi rivoluzionari cubani: nel 1898 è stata lo scenario della battaglia decisiva nella guerra spagnola-cubana-nordamericana; il 26 luglio del 1953, dell’assalto alla caserma Moncada ... ed è stato anche da alcune montagne della sua Sierra Maestra che i guerriglieri ribelli, comandati da Fidel Castro, hanno portato in tutta l’Isola la vittoria definitiva della Rivoluzione Cubana il primo gennaio 1959. Così, dal 1° gennaio 1984, la città di Santiago è l’unica nell’Isola con il titolo di Città Eroe della Repubblica di Cuba.
L’ospitalità e l’allegria degli abitanti di Santiago sono famose quanto la cultura del luogo, però non possono essere descritte in queste righe: bisogna viverle. Si tratta, certamente, di una città molto calda dove la terra non solo è riscaldata dai raggi del sole, ma anche dal calore umano.