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La Scuola Internazionale di Cinema a Cuba

A una trentina di chilometri a sud-ovest di La Habana, nei pressi della cittadina di San Antonio de los Baños, in mezzo a splendide campagne ricche di coltivazioni, sorgono le palazzine della Scuola Internazionale di Cinema e Televisione, uno dei gioielli culturali che Cuba propone insieme alla Scuola di Scienze Mediche e a quella degli Sport.
Alla Scuola Internazionale di Cinema – nata negli anni ’70 da un’idea di Gabriel García Márquez, il grande scrittore colombiano che ne è presidente onorario – si svolgono a ciclo continuo corsi accademici per giovani cineasti che vi svolgono studi teorici e pratici.

Ci parla di questa scuola Luciano Castillo, che è un critico cinematografico particolarmente esperto sul cinema italiano, e che nella scuola di San Antonio è responsabile della biblioteca e della videoteca, oltreché professore.
Accanto all’edificio delle aule e dei laboratori vi sono altre due palazzine di abitazione. Una per i professori e i docenti e un’altra per gli studenti che frequentano le lezioni di vario genere, che possono andare dai corsi specialistici di due o tre settimane a quelli più ampi fino ai tre mesi, al corso completo di due anni. Nel costo complessivo gli studenti hanno compreso le lezioni, le esercitazioni, vitto, alloggio e i trasporti per La Habana".
A seconda della durata dei corsi, i costi vanno dai 500 ai 1.000 dollari e si deve tener presente che gli studenti utilizzano macchine da presa, moviola, telecamere, banchi di regia e montaggio.

Quali sono le materie di studio?
Sono quelle classiche che investono tutta la macchina-cinema: regia, sceneggiatura, produzione, fotografia, suono, documentario e sono indirizzate sia verso lo specifico cinematografico sia quello televisivo.

Gli studenti da dove provengono?
In maggioranza dai paesi dell’America Latina, ma ne arrivano anche dall’Africa e dall’Asia e talvolta da Spagna, Danimarca, Svezia e anche dal Giappone. I ragazzi, in particolare quelli che fanno l’intero corso regolare di due anni, hanno il vantaggio di abitare e di studiare nella scuola e di essere a contatto con i docenti sia dentro sia fuori dalle aule e dai laboratori. Solo a fine settimana vanno a fare qualche gita a La Habana.

Luciano, dimmi qualche nome dei docenti che vengono a insegnare qui per corsi più o meno lunghi. Io ricordo i nomi di registi italiani come Gabriele Salvatores ed Ettore Scola.
Vengono professionisti da tutto il mondo. Dall’Italia ricordo ancora Roberto Perpignani, dalla Francia Paul Serrand, Jean Lemaccon, dalla Spagna Juan Madrid, José Luis Borao, Manuel Gutiérrez Aragón. Pensa che dagli Stati Uniti è venuto a insegnare anche Francis Ford Coppola che certe sere ha addirittura cucinato per gli studenti. Sono stati qui nella nostra Scuola anche i fratelli Cohen, il grande regista inglese Peter Greenaway; molti famosi professionisti che passano per Cuba vengono alla Scuola sia per una sola conferenza sia per corsi di vari giorni.

Alla fine del corso più lungo, quello di due anni, come concludono gli studenti?
Con una tesi di diploma e un saggio cinematografico realizzando un breve film di dieci minuti a colori e nel formato professionale dei 35 millimetri. Voglio ricordare che la Scuola Internazionale di San Antonio de los Baños non è un istituto prettamente cubano ma ha struttura, statuto e riconoscimento internazionali.

Per concludere, Luciano, dimmi qualcosa sulla tua attività. Ho visto che sei il direttore del ‘Giornale’ del Festival del Cinema di La Habana che ogni giorno informa i giornalisti e i critici.
Sì, durante il Festival organizzo questo giornale e, oltre a lavorare qui nella nostra Scuola Internazionale di Cinema e Televisione, ho scritto vari saggi critici e specialmente sulla storia del cinema italiano.
Tutti noi che ci occupiamo di cinema qui a Cuba, autori, realizzatori e saggisti, ci siamo formati specialmente negli anni ’50, ’60 e ’70 con molto cinema che veniva dall’Italia al quale il nuovo cinema cubano, quello del dopo Rivoluzione, si è ampiamente ispirato. Io in particolare mi sono occupato anche di organizzare e di curare rassegne di cinema italiano che mi ha sempre appassionato molto e sul quale ho svolto studi e ricerche. Specialmente su quello che è stato il grande cinema italiano dal neorealismo agli anni ’70, cioè dai grandi maestri Rossellini, De Sica, Visconti, Antonioni, Fellini, Rosi, Pasolini, Bertolucci e tanti e tanti altri ancora.
MARZIO CASTAGNEDI