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Miracolo o realtà?

Non è un segreto per nessuno che Cuba oggi è il paese latinoamericano più in vista nello sport.

Con 11 milioni di abitanti, può vantare più campioni olimpici e mondiali di molte nazioni con maggior popolazione e con maggior sviluppo economico.

Ai XXV Giochi Olimpici di Barcellona nel 1992, Cuba si è piazzata al quinto posto assoluto nella classifica per nazioni. Ai XXVI Giochi Olimpici di Atlanta nel 1996 si è piazzata all’ottavo posto assoluto. Ai XXVII Giochi Olimpici di Sydney si è piazzata al nono posto assoluto. Nelle ultime tre edizioni olimpiche Cuba è stata la nazione che, in rapporto al numero di abitanti, ha ottenuto più medaglie d’oro.

Agli XI Giochi Sportivi Panamericani, a La Habana nel 1991, ha spodestato - per la prima volta in quattro decenni di storia di questa manifestazione - gli Stati Uniti. Nel 1995 a Mar del Plata, Argentina, e nel 1999 a Winnipeg, Canada, ha occupato il secondo posto.

Molti considerano sorprendenti questi risultati e altri li considerano miracolosi: però la verità non è né l'una né l'altra.


Le fondamenta dello sport a Cuba

E' certo che i grandi successi dello sport cubano sono la conseguenza di una filosofia che ha avuto inizio fin dal 1° gennaio 1959 con il trionfo della Rivoluzione.

Prima di questa data, nelle scuole pubbliche, solo il 2% degli alunni frequentava lezioni di educazione fisica, il Paese aveva 800 insegnanti di questa materia e la maggior parte erano disoccupati.

Pochi sono riusciti a mettersi in evidenza a livello mondiale: Ramón Fonst nella scherma, José Raúl Capablanca negli scacchi, Eligio Sardiñas (Kid Chocolate) nel pugilato e alcuni atleti nel baseball, sport che si pratica da più di 100 anni e che costituisce una vera passione in tutta Cuba.

Qualcuno ha voluto sintetizzare tale situazione con una sola frase: "A Cuba c'erano gli sportivi, ma mancavano gli sport".

La Rivoluzione ha subito abolito il professionismo e quindi ha permesso a tutto il popolo di avere libero accesso alle strutture sportive.

Poco dopo è stato creato l'attuale Istituto Nazionale dello Sport, Educazione Fisica e Ricreazione (INDER), la cui funzione principale è stata quella di concretizzare una delle conquiste più apprezzate dai cubani insieme alla salute pubblica e all'istruzione.

Con la premessa che lo sport è un diritto del popolo, si è creata una rete di centri sportivi. Oggi si può contare su circa 10.000 installazioni relative a tutte le discipline sportive del programma olimpico. Nel 1959 questi impianti erano solamente 250.

Sono stati creati, inoltre, una Scuola Superiore di Educazione Fisica con sede a La Habana e altre simili in varie province; un Istituto di Medicina Sportiva di riconosciuto prestigio mondiale; la Scuola di Perfezionamento Atletico (ESPA) e la Scuola di Avviamento allo Sport (EIDE).


I risultati attestano il grande lavoro svolto

In queste strutture, in moderni centri di allenamento, vengono forgiate le giovani promesse che costituiscono la base per uno sport di alto livello che ha prodotto risultati come questi:
nel baseball, Cuba ha raggiunto tutti i traguardi più ambiti nel mondo, sia al massimo livello che nel settore giovanile, compresi i titoli olimpici a Barcellona nel 1992 e ad Atlanta nel 1996
nel pugilato, centinaia di vittorie alle Olimpiadi, ai Mondiali, ai Giochi Panamericani, ai Giochi Centroamericani e ai più prestigiosi Tornei Internazionali
nella pallavolo, si è aggiudicata tutti gli allori nel settore femminile (tre vittorie nelle ultime tre olimpiadi) e occupa una posizione di rilievo al mondo in quello maschile
numerose medaglie olimpiche sono state conquistate dagli atleti cubani anche in atletica leggera, scherma, lotta libera, lotta greco-romana, judò e sollevamento pesi
negli undici Giochi Olimpici svolti dopo il trionfo della Rivoluzione, 51 cubani sono saliti sul gradino più alto del podio, 42 hanno vinto la medaglia d'argento e altri 38 quella di bronzo. In questo palmarès va tenuto conto che Cuba non si è presentata ai Giochi Olimpici di Los Angeles nel 1984 e di Seul nel 1988.


I problemi del blocco, le soluzioni intraprese, le prospettive future

Il lavoro di 29.000 professori e specialisti sportivi e i Giochi Nazionali Studenteschi che si tengono ogni anno e ai quali partecipano più di 10.000 bambini, debitamente suddivisi in 25 discipline, garantiscono il ricambio costante dei campioni cubani.

Tuttavia, a Cuba anche lo sport deve affrontare notevoli difficoltà. La contrazione economica che l'Isola sta attraversando impedisce allo Stato di finanziare le spese per lo sport e pertanto l'INDER ha sviluppato dalla fine del 1991 una strategia per l'autofinanziamento.

I risultati di questa strategia si vedono nella continuità di successi nello sport e nell'educazione fisica. Oggi i principali introiti per mantenere questa attività provengono dai contratti di tecnici sportivi cubani che operano in altri paesi - oltre 500 in 33 nazioni -, dai premi che ricevono gli atleti nelle competizioni internazionali, dal noleggio di attrezzature, dalle sponsorizzazioni e da altre fonti.

Per oltre trenta anni l'accesso a qualsiasi manifestazione sportiva, sia nazionale che internazionale, è stato completamente gratuito. Solamente ora, data la difficile situazione economica causata dal blocco, i cubani pagano un biglietto d'ingresso a un prezzo simbolico.
L'articolo 52 della Costituzione che sancisce il diritto allo sport dimostra nei fatti la sua piena applicazione e permette ai cubani di coniugare un'attività ricreativa con i benefici per la loro salute.

Cuba alle Olimpiadi prima e dopo la Rivoluzione

1896-1956 1960-2000
giochi olimpici disputati 13 16
partecipazioni di Cuba 6 9
medaglie d’oro 6 51
medaglie d’argento 5 42
medaglie di bronzo 3 38