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Nuestra America

Il Ministro degli Esteri cubano afferma che la votazione all’ONU isola il blocco degli Stati Uniti contro Cuba

Intervento di Ricardo Alarcón de Quesada, Presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, al plenario dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul tema "Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba".
New York, 12 novembre 2002

 


La Habana, 12 novembre 2002 - Il Ministro degli Esteri cubano, Felipe Pérez Roque, ha affermato oggi a La Habana che la condanna alle Nazioni Unite alla politica di blocco economico contro il suo paese dimostra l'isolamento degli Stati Uniti all’interno della comunità internazionale.
Questo risultato segna il rifiuto più netto che il tema del blocco abbia ottenuto in queste votazioni all’ONU e l'isolamento di tale politica, ha ribadito Pérez Roque, in riferimento ai 173 paesi (sei in più rispetto all’anno scorso) che questo martedì hanno chiesto la sospensione dell’assedio economico applicato a Cuba da Washington da oltre 40 anni.
Ha sottolineato l'appoggio della comunità internazionale a Cuba, al diritto di essere indipendente e a costruire la sua Rivoluzione Socialista, nonostante le pressioni esercitate dagli Stati Uniti nell'Assemblea Generale dell'ONU.
Il Ministro delle Relazioni Estere ha detto che il sostegno ricevuto da Cuba costituisce una contributo alla battaglia di idee (lotta ideologica) sviluppata per l'Isola a partire dalla ritenzione illegale del bambino naufrago Elián González, nel 1999, da parte di alcuni lontani parenti della Florida.
Per Pérez Roque, la votazione è inoltre un segno di appoggio al popolo nordamericano che nella sua maggioranza desidera relazioni normali con Cuba, e ai congressisti, agli uomini d’affari e ai settori della società civile che chiedono la fine del blocco.
Il voto è un forte indicatore del mondo a beneficio del multilateralismo, del rispetto alla Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, in momenti in cui soffiano venti di guerra, di attuazione unilaterale e l'ONU è sottoposta a ogni tipo di provocazioni e di vessazioni.
Il Ministro ha trasmesso le congratulazioni del Presidente cubano, Fidel Castro, a tutti i diplomatici che in un modo o nell’altro hanno contribuito a questa vittoria.
L'organismo più rappresentativo dell'ONU ha adottato questo martedì per l'undicesima volta una risoluzione che chiede la sospensione dell’assedio economico, finanziario e commerciale sopportato da Cuba, con le uniche opposizioni di Stati Uniti, Israele e Isole Marshall, e le astensioni di Nicaragua, Uzbekistan, Etiopia e Malawi.
Ha fatto anche riflessioni su elementi importanti che hanno avuto influenza sulla votazione, come la minore esclusione per mora finanziaria dei paesi con diritto di voto (nazioni il cui importo di debito con l'organizzazione è eccessivo), l'inserimento all’ONU negli ultimi 12 mesi della Svizzera e di Timor Orientale, e l'appoggio per volta prima di Lettonia e Bosnia Herzegovina.
A molti paesi con problemi di mora – ha detto – è stata concessa una dispensa dopo che era stato stabilito che non pagavano perché non potevano, come il caso di Comore, Somalia, Georgia, Guinea Bissau, Moldavia, Sao Tomé y Principe, Tagikistan e Burundi.
Nel caso del Burundi è stata la prima occasione in cui ha partecipato alla votazione, perché aveva perso il suo diritto oltre 10 anni fa per problemi economici, e lo ha fatto a favore di Cuba.
Inoltre ha spiegato che alla votazione hanno partecipato 180 dei 191 membri, mentre non si sono presentati Iraq, Liberia, Niger, Repubblica Centroafricana (tutti in mora finanziaria), oltre a Micronesia, Palau, Kiribati, El Salvador, Marocco, Madagascar e Costa d’Avorio.
Nel testo della mozione presentata vengono ricordate le dichiarazioni formulate dai capi di Stato o di Governo nei Vertici Ibero-Americani relative alla necessità di eliminare l'applicazione unilaterale di misure di carattere economico e commerciale contro altri Stati.
Nel punto successivo si esprime preoccupazione per la promulgazione e per l’applicazione di leggi e disposizioni come quella denominata Helms-Burton, del 1996, i cui effetti ledono la sovranità di altri stati, gli interessi legittimi di enti o persone sotto la sua giurisdizione e la libertà di commercio e di navigazione.
Nella sua parte esecutiva ribadisce precedenti esortazioni a tutte le nazioni affinché si astengano dal promulgare e dall’applicare leggi e misure come quella riferita, in compimento dei loro obblighi con la Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
Sollecita un'altra volta i paesi nei quali esistono e continuano a essere applicate leggi e misure di tale tipo affinché, nel termine più breve possibile e secondo il loro ordinamento giuridico, procedano ad abrogarle o a lasciarle senza effetto.
Viene chiesto al Segretario Generale dell'ONU di preparare una relazione sul compimento della risoluzione adottata e che il tema venga presentato all'Assemblea Generale nel suo prossimo periodo di sessioni.

Risultati delle votazioni effettuate alle Assemblee Generali delle Nazioni Unite sulle risoluzioni presentate da Cuba per porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba.

risoluzione data a favore contrari astenuti assenti voto Italia paesi contrari
47/19 24.11.92 59 3 71 46 astenuto Israele, Romania, Stati Uniti
48/16 03.11.93 88 4 57 35 astenuto Albania, Israele, Paraguay, Stati Uniti
49/19 26.10.94 101 2 48 33 astenuto Israele, Stati Uniti
50/10 02.11.95 117 3 38 27 a favore Israele, Stati Uniti, Uzbekistan
51/17 12.11.96 137 3 25 20 a favore Israele, Stati Uniti, Uzbekistan
52/10 05.11.97 143 3 17 22 a favore Israele, Stati Uniti, Uzbekistan
53/4 14.10.98 157 2 12 14 a favore Israele, Stati Uniti
54/21 09.11.99 155 2 8 23 a favore Israele, Stati Uniti
55/L7 09.11.00 167 3 4 15 a favore Is. Marshall, Israele, Stati Uniti
56/9 27.11.01 167 3 3 16 a favore Is. Marshall, Israele, Stati Uniti
  12.11.02 173 3 4   a favore Is. Marshall, Israele, Stati Uniti

 

Risultati della votazione della risoluzione 57/11 del 12 novembre 2002

Paesi che hanno appoggiato la Risoluzione cubana: 173
Afghanistan, Albania, Algeria, Andorra, Angola, Antigua e Barbuda, Argentina, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Austria, Azerbaigian, Bahama, Bahrein, Bangladesh, Barbados, Belgio, Belize, Benin, Bhutan, Bielorussia, Bolivia, Bosnia Erzegovina, Botswana, Brasile, Brunei, Bulgaria, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Camerun, Canada, Capo Verde, Ceca Repubblica, Ciad, Cile, Cina, Cipro, Colombia, Comore, Congo, Congo Repubblica Popolare, Corea del Nord, Corea del Sud, Costa Rica, Croazia, Cuba, Danimarca, Dominica, Dominicana Repubblica, Ecuador, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Eritrea, Estonia, Figi, Filippine, Finlandia, Francia, Gabon, Gambia, Georgia, Germania, Ghana, Giamaica, Giappone, Gibuti, Giordania, Grecia, Grenada, Guatemala, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Guyana, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Iran, Irlanda, Islanda, Italia, Jugoslavia, Kazakistan, Kenya, Kirghizistan, Kuwait, Laos, Lesotho, Lettonia, Libano, Libia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malaysia, Maldive, Mali, Malta, Mauritania, Maurizio, Messico, Moldavia, Monaco, Mongolia, Mozambico, Myanmar, Namibia, Nauru, Nepal, Nigeria, Norvegia, Nuova Zelanda, Oman, Paesi Bassi, Pakistan, Panama, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Perù, Polonia, Portogallo, Qatar, Regno Unito, Romania, Ruanda, Russia, Saint Kitts e Nevis, Saint Vicente e Granadinas, Salomone, Samoa, San Marino, Santa Lucia, Sao Tomé e Principe, Seicelle, Senegal, Sierra Leone, Singapore, Siria, Slovacchia, Slovenia, Somalia, Spagna, Sri Lanka, Sudafrica, Sudan, Suriname, Svezia, Svizzera, Swaziland, Tagikistan, Tanzania, Thailandia, Timor Est, Togo, Tonga, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia, Turkmenistan, Tuvalu, Ucraina, Uganda, Ungheria, Uruguay, Vanuatu, Venezuela, Viet Nam, Yemen, Zambia, Zimbabwe.

Paesi che hanno votato contro: 3
Isole Marshall, Israele, Stati Uniti.

Paesi che si sono astenuti: 4
Etiopia, Malawi, Uzbekistan, Nicaragua.

Paesi che non sono stati presenti alla votazione: 11
Centroafricana Rep.(m), Costa d’Avorio, El Salvador, Irak (m), Kiribati, Liberia (m), Madagascar, Marocco, Micronesia, Niger (m), Palau. .

(m) = La Carta delle Nazioni Unite stabilisce che ogni paese che ha l’equivalente di un debito di due anni consecutivi dei suoi contributi, perderà il voto all’Assemblea Generale. Questa situazione viene detta ‘mora finanziaria’.