L’AZIONE DEGLI AGENTI ESOGENI

 

Calore del sole, l’acqua, l’aria e gli organismi viventi

 Erosione e distruzione delle rocce, il trasporto in altre zone e la formazione di nuove rocce con la sedimentazione o deposito.

 SOLE: grazie ad un’escursione termica notevole, di giorno quando fa caldo le rocce si dilatano e di notte quando fa freddo le rocce si contraggono; questo provoca la formazione di crepe ed in seguito la spaccatura delle rocce.

 ACQUA: l’acqua penetra nelle fenditure della roccia: quando la temperatura va sotto lo zero l’acqua si ghiaccia, aumenta di volume e spacca la roccia.

 VENTO: il vento trasportando ghiaia, sabbia e pezzi di rocce depositate a terra, scaglia questi contro le rocce: con il passare del tempo le rocce si sgretolano e quindi vengono erose.

 ORGANISMI VIVENTI: i licheni ed i muschi, con le loro radici, si insinuano nelle fenditure e aiutano l’allargamento di queste e ne provocano la frammentazione.

 Le acque che scendono dalle montagne scavano, col tempo, le montagne modellandole e spostando i detriti: inoltre si può avere un’erosione da parte dei ghiacciai che formano le morene, accumuli di detriti che scendono piano piano a valle.

Azione erosiva dell’acqua salata del mare contro le rocce: composto da sostanze corrosive il sale riesce a sciogliere il carbonato di calcio.

Alcune volte l’azione erosiva dell’acqua modella le rocce e le fa diventare strane.

 Il vento è il responsabile del trasporto della sabbia e dei detriti: a volte i venti che provengono da Sahara portano la sabbia del deserto.

Inoltre nei deserti modella le dune e forma i LOESS, delle dune di colore giallognolo formate da resti vegetali.

Il processo di deposito dei detriti viene detto SEDIMENTAZIONE.

I detriti che prima verranno depositati da un fiume saranno quelli più pesanti e dopo quelli più leggeri come sabbie.

Il materiale depositato fino a valle forma un ventaglio chiamato CONOIDE DI DEIEZIONE.

In un fiume i detriti vengono traportati grazie alla forza di gravità.

Anche il ghiacciaio lascia un deposito chiamato MORENA(morene laterali e frontali).