PROPOSTA PER UNA LEGGE IN DISCUSSIONE

Il Senato della Repubblica ha approvato un DDL unificato in materia di attività trasfusionale ed emoderivati.  Il DDL, per entrare in vigore, dovrà essere discusso e approvato dalla Camera dei Deputati e prevede, fra l'altro, la soppressione di competenze del Centro Nazionale Trasfusione Sangue (CNTS )  della CRI, che ha finora esercitato, fra mille ostacoli, una funzione di controllo di qualità nel delicato campo delle trasfusioni e della produzione degli emoderivati (farmaci derivati dal plasma sanguigno) ed ha fornito un notevole contributo alla ricerca con i suoi laboratori. Il DDL prevede la costituzione di un'Agenzia che non potrà esercitare controlli dei qualità. 

Nonostante gli allarmi sollevati e le reiterate denunce, il CNTS non è riuscito ad impedire la produzione industriale di emoderivati  con plasma importato da altri Paesi che è in gran parte responsabile delle vaste epidemie di  Aids e di epatite B e C, con migliaia e migliaia di morti e di invalidi.. Ma se oggi è in corso, presso il Tribunale di Trento, un processo penale contro i responsabili di queste epidemie, ciò è in gran parte dovuto all'attività  del CNTS. (Per ulteriori informazioni sull'argomento, vedasi il sito della LIDU alla voce "Informazioni sugli emoderivati")

Poiché la Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo segue da trent'anni l'attività del CNTS e può testimoniare il suo impegno in difesa della salute e della vita umana, riteniamo di dover pubblicare questo "volantino" che esprime una protesta che è anche la nostra. Ci auguriamo che la Camera dei Deputati ne tenga conto. 

 

Le sottoscritte Associazioni hanno esaminato il problema delle condizioni di funzionalità del Centro Nazionale Trasfusione Sangue (CNTS) della Croce Rossa Italiana alla luce testo di legge recentemente approvato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, nonché delle intenzioni dichiarate dal Ministro della Salute delle Regione Lazio:

 

PREMESSO

Che il CNTS ha dimostrabilmente operato ai livelli scientifici e tecnologici più avanzati in Europa con una costante offerta sulla più aggiornata tecnologia sul territorio;   

che il CNTS dispone di apparecchiature e personale altamente specializzati per svolgere attività di servizi e  di controlli di qualità di componenti del sangue e di emoderivati;

che il CNTS opera da più di mezzo secolo con metodo dipartimentale e centralizzazione degli esami di laboratorio, conseguendo risultati in termini di riduzione dei costi di gestione superiore al 50% ed in termini di qualità dimostrati dalla estrema rarità di effetti secondari indesiderati (contagi);

che il CNTS ha dimostrato rispetto per le persone assistite, adottando con immediatezza tutte le nuove tecnologie non appena disponibili: collaborazione con sociologi per la selezione dei donatori, rendendo il laboratorio ultimo e non unico controllo (HIV nel marzo '85,  HCV nel settembre '89, ricerca del genoma virale dal 1990:  NAT, già PCR);

che il CNTS ha segnalato in più occasioni al Ministero della Sanità 

- l'urgenza di fissare in via amministrativa o per decreto , senza attendere i tempi politici e tecnici di una legge, il prezzo unico nazionale del sangue, unica soluzione per evitare pratiche commerciali fra strutture trasfusionali, causa fra l'altro di passaggio delle sacche di sangue fra più gruppi di lavoro, con il conseguente aumento, in definitiva, delle occasioni di errori e di contagi: lasciati i prezzi provinciali fino all'entrata in vigore della legge 107/90;

- l'improponibilità di lasciare (1986) nel circuito distributivo lotti di immunoglobulina nelle quali era stata dimostrata la presenza di anticorpi HIV (lasciati in distribuzione ospedaliera fino ad esaurimento delle scorte);

- la necessità di razionalizzare e concentrare a tipo dipartimento i 380 Servizi e Centri trasfusionali italiani (380 rispetto ad un solo Centro in tutta l'Australia, un solo centro in tutta la provincia di Viterbo, circa 13 in Francia e 18 nel Regno Unito): esistono tuttora 380 Centri trasfusionali, aumentati dai Centri ospedalieri autonomi creati con la parcellizzazione del dipartimento del CNTS;

- la prevedibile inefficacia dell'affidamento del Registro dei deceduti e dei contagiati all'Istituto Superiore di Sanità, struttura di altissimo livello scientifico e tecnologico, ma carente di cultura organizzativa di servizio quotidiano e di vigilanza attiva sul territorio (affidamento all'ISS che nei moduli di notifica dei decessi e dei contagi ha omesso di chiedere il nome del farmaco presunto veicolo del contagio, non consentendo il ritiro immediato ed una quarantena per il caso di altre segnalazioni), con il risultato che tutti i lotti inquinati sono stati infusi fino all'ultimo flacone, salvo poi registrare i contagiati e dei deceduti (peraltro con circa il 20% dei deceduti non comparenti in tali registri, costringendo la Procura di Trento ad un sovraccarico di lavoro e di impegno di fondi dell'Erario per raccogliere le notizie presso tutti gli ospedali che avevano fatto uso di emoderivati);

- l'irrazionalità di porre a carico dello Stato le occorrenze finanziarie per decuplicare gli impianti per la produzione di emoderivati,laddove esistevano già strutture per il doppio delle necessità nazionali (impianti privati, perché l'unico pubblico, il CNTS, era stato deprivato della autorizzazione a produrre, con la risibile motivazione di problemi idraulici e di scarsità di personale, omettendo di prendere atto dell'esistenza di un impegnativo service  per la gestione).

che il CNTS, ciononostante (o proprio a causa di ciò), è stato progressivamente deprivato di funzioni,  prima con atti ministeriali (divieto di produzione di emoderivati, omissione della richiesta del "nulla osta"  al CNTS, previsto dalla legge in vigore per il rilascio delle autorizzazioni ad esportare) poi attraverso la legge 4 maggio 1990 n. 107 che disponeva lo scorporo dal Dipartimento dei Centri Trasfusionali Ospedalieri, rendendoli autonomi, cosi tagliando le radici da cui il CNTS traeva linfa insostituibile per indagini statistiche, ricerche di laboratorio ed osservazioni su tendenze epidemiologiche;

che l'esclusione del CNTS, perseguita con pervicace determinazione da varie istituzioni statali, rende necessaria l'ipotesi di una ben concertata ed efficace azione di lobby alla quale le istituzioni non sono state insensibili;

le sottoscritte Associazioni

MANIFESTANO

Seria preoccupazione, unitamente a grave censura morale e politica per i danni arrecati alle persone umane e per i danni che sarebbero posti a carico dell'Erario qualora proseguisse quest'opera di smembramento di una  delle poche strutture sanitarie ad alta efficienza esistenti in Italia;

PROPONGONO

di ridurre le nuove sovrastrutture politico-amministrative previste dalla legge attualmente in discussione in Parlamento e di studiare seriamente, con spirito di servizio, libero da acquiescenza a lobbies finanziarie o corporative, la piena utilizzazione delle professionalità e degli impianti esistenti nel CNTS, ad esempio adeguando gli Organi Tecnici del Ministero della  Salute al modello USA che dispone non di un solo Istituto di Sanità ma di molteplici e specializzati Istituti.

Roma, 21 febbraio 2002

 

Associazione Microcitemici (http://217.18.99.131/sito/index.html)

Associazione Politrasfusi Italiani (http://www.politrasfusi.it)

Euro AFI Codacons (http://www.codacons.it)

Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo 

Movimento dei Cittadini (http://www.mdc.it)