La navicella Columbia

Il 1° febbraio il mondo è costernato. La navicella spaziale della NASA Columbia , nel volo di rientro, esplode all'impatto con l'atmosfera terrestre. Non è il primo incidente spaziale, ma in questo momento assume un particolare rilievo. I "terroristi" sembra proprio che non c'entrino . Le fotografie mostrano che ha affrontato l'atmosfera terrestre con un'angolazione sbagliata. La Columbia era una vecchia navicella in servizio dall'81. Ospitava una ricerca definita dal Messaggero "di non grande rilievo" sulla polvere e sui venti del Nord Africa. A capo della ricerca era il colonnello Ilan Ramon, primo astronauta israeliano, già eroico combattente nella guerra del Kippur e "gran patriota" che aveva bombardato e distrutto la centrale nucleare irachena di Osirak.

Gli ultimi messaggi che Ilan Ramon ha inviato a Shalon dallo spazio sono messaggi di pace e fratellanza fra i popoli. Da qual pulpito, vien fatto di pensare. Ma forse, in quella settimana passata nello spazio ha avuto il tempo di pensare con la sua testa. O forse, proprio "nella povere", attraverso gli esami spettroscopici, ha visto il grave pericolo che minaccia, non solo il Nord Africa, ma tutto il pianeta: l'ossido d'uranio.

COINCIDENZE SIGNIFICATIVE

Sergio Givone (scrittore e filosofo) vede in questo incidente spaziale degli "oscuri presagi". I primi rottami della Columbia sono caduti in Texas a 150 chilometri dal ranch dei Bush, nei pressi di una cittadina che si chiama Palestine . A capo di quella ricerca era Ilan Ramon, il grande patriota israeliano che ha bombardato in Iraq la centrale nucleare irachena di Osirak nel 1981, con un blitz aereo "preventivo" come l'azione militare con "mini atomiche" minacciata e già preparata dagli USA contro l'Iraq.

Lasciando perdere gli "oscuri presagi", ci permettiamo un po' di psicologismo e ipotizziamo che Shalon, pur nel cordoglio, abbia provato un certo sollievo per non dover presentare agli Israeliani un "eroe guerriero" trasformatosi in "astronauta pacifista", magari affetto dalla stessa sindrome di inadattabilità alla ragion di stato che ha colpito finora molti "eroi dello spazio", da Gagarin a numerosi astronauti delle missioni sulla Luna (per parlare solo dei più famosi).