GENOCIDIO  NELL'EDEN

   A partire dalla fine di gennaio del 2003 abbiamo cercato di riassumere la situazione mondiale riguardante il secondo attacco all'Iraq raccogliendo le notizie ufficiali della stampa e dei media.   Non abbiamo trasmesso per internet i singoli pezzi scritti a mano a mano che gli eventi si svolgevano, nella speranza che l'opposizione internazionale  dei popoli e dei governi fermasse l'attacco anglo-americano.

   Adesso che l'attacco è stato sferrato e ce ne offrono lo spettacolo per televisione insieme con gli stupori americani per la resistenza irachena e i commenti opportunistici di giornalisti e politici, noi,  che non dobbiamo essere diplomatici, crediamo di dover dire che stiamo assistendo a  un volontario, premeditato, organizzatissimo tentativo di genocidio del popolo iracheno.  Il tentativo non riuscirà, ma per la legge umana il delitto di genocidio sussiste.

   E' al popolo iracheno che va la nostra disperata solidarietà, insieme con lo sconforto per non essere riusciti ad impedire questo spaventoso delitto.

 

RASSEGNA STAMPA DAL 1 febbraio al 18 febbraio 2003

L'EUROPA CERCA DI SGANCIARSI DALLA GUERRA

    IL 30 gennaio 2003 il Parlamento Europeo ha votato con una maggioranza del 60% un documento nel quale si definisce "non conforme al diritto internazionale un'azione militare contro l'Iraq".

   Nel Parlamento europeo votano i gruppi parlamentari dei partiti e sono presenti solo i parlamentari eletti nei 15 paesi che attualmente fanno parte dell'UE, ma ci sembra deludente una maggioranza del 60% nella votazione di un documento,anche se non molto significativo visto che il Parlamento europeo non legifera, perché il Parlamento europeo non rappresenta i governi ma la voce dei popoli.

  Più significativa ci sembra la risoluzione del Consiglio d'Europa che attualmente, non solo legifera ma governa la UE. La risoluzione nella quale si afferma che il "ricorso alla forza in Iraq non è giustificato dalle attuali circostanze" e si denuncia con preoccupazione che "gli USA dichiarino di essere pronti ad un'azione unilaterale anche in assenza di una decisione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU" è stata approvata con 146 sì e 7 no.

  Ci sono però 8 capi di governo di Paesi europei che hanno sentito il bisogno di manifestare la loro solidarietà (incondizionata?) agli USA e la loro disponibilità ad appoggiarli nell'attacco all'Iraq  (Spagna, Regno Unito, Italia, Portogallo, Danimarca, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca).  "8 governi sui 25 dell'Europa allargata, meno di un terzo" ha commentato il Presidente del Consiglio d'Europa.

  Nel complesso ci sembra che siano stati fatti dei passi avanti rispetto a solo tre anni e mezzo fa, quando la NATO poteva comportarsi come il "soggetto sovrano" e portare i Paesi europei ad "aggredire gli Jugoslavi" con 81mila tonnellate di bombe "umanitarie".

   Entro quest'anno la Costituente europea dovrebbe portare a termine la Carta costituzionale d'Europa e l'Unione Europea sarà uno stato sovrano di grande potenza.  Speriamo con un'idea di potenza diversa dalla "potenza distruttiva" che si è così rovinosamente manifestata finora e, negli ultimi decenni, in modo così abnorme da provocare danni irreversibili all'abitabilità del pianeta Terra.