LA GUERRA DEL KOSOVO- mai dichiarata- si è ufficialmente conclusa il 9 giugno 1999. In tre mesi di bombardamenti, la NATO ha distrutto la Serbia e il Kosovo. I bombardamenti ci sono stati presentati come un'azione umanitaria per salvare gli Albanesi (l'80% della popolazione kosovara) dalla "pulizia etnica". Checché ne dica Emma Bonino, grande enfatizzatrice di questa aggressione alla Jugoslavia, o meglio agli Jugoslavi, noi non crediamo che esistano bombe "umanitarie".

Quasi nessuno ha letto l'articolo 11 della nostra Costituzione, ma gli Italiani, benché frastornati da notizie falsate, "ripudiano la guerra" per naturale inclinazione. Prima che la cosiddetta pace venisse firmata, sono comparsi commenti con inequivocabili segni di una civile riottosità a digerire quel che raccontavano i media.

Portiamo due esempi: su "Il Messaggero del 7 giugno, un'intervista a Gore Vidal, scrittore e pubblicista statunitense: "Ciò che abbiamo fatto in Serbia ha voluto ricordare all'Europa che è una nostra colonia... .Gli USA sono bravissimi soprattutto in una cosa: prendono il leader di un paese e lo demonizzano. E' accaduto con Gheddafi, è accaduto con Saddam Hussein, con Milosevic.Ci pensa la CIA a costruire la biografia del Satana di turno... . Altrove, nella stessa intervista, Gore Vidal si dichiara preoccupato perché l'impero americano "vuole avere sotto controllo l'intero pianeta". Se è preoccupato lui, che è americano, tanto di più dobbiamo esserlo noi, che siamo Europei.

Secondo esempio, il titolo, sempre su "Il Messaggero" del 7 giugno, CINQUANT'ANNI PER RICOSTRUIRE IL PAESE..L'articolo dice, tra l'altro, che "tutte le centrali elettriche (anche quelle nucleari) della Serbia e del Kosovo sono state distrutte: nel prossimo inverno la gente non potrà riscaldarsi". E i depuratori dell'acqua? Le falde acquifere? Gli acquedotti? I fiumi? Adesso che fa caldo, Serbi e Kosovari rischiano di morire di sete o di dissenteria come gli Iracheni? L'articolo non ce lo dice.

Anche se le case, le fabbriche, i ponti e le strade potranno essere ricostruiti con il tempo, i morti non risusciteranno mai0.

In Iraq sono morte due milioni di persone, fra bombardamenti e conseguenze dei bombardamenti; e continueranno a morire. Quante persone sono morte e dovranno morire in Serbia e in Kosovo?

QUALI CONSEGUENZE AMBIENTALI avrà questa "operazione umanitaria"? Quali danni sono stati fatti al ricco patrimonio arboreo della Serbia e del Kosovo? E quali e quanti danni sono stati provocati, immediati ed "a scoppio ritardato" dalle bombe all'uranio spento degli Americani? Quali disastri nell'ottimo sistema idrico della Serbia e del Kosovo? Domande terrificanti, senza risposta: ma, considerata l'intensità e la durata dei bombardamenti, le ipotesi non possono che essere pessimistiche. Hiroshima ci ha insegnato che dopo sette anni si ammala il più gran numero di persone per tumori e leucemie. Chernobil ci ha rammentato che esistono le nubi radioattive a percorso trans frontaliero.

Da parte nostra c'è, comunque, una fondamentale obiezione di principio: NON E' ACCETTABILE CHE PER FAR CADERE UN CAPO DI GOVERNO, VENGANO MASSACRATI I GOVERNATI.