dal MATTINO 11 aprile 2003

IL "VIAGGIO" DI FERDINANDO LIGNANO 

Recensione di Daniela RICCI

 

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da CRONACHE DI NAPOLI del 28 marzo 2003

"IL VIAGGIO" tra le tele dipingendo la vita

 

Recensione di Stefania LAMBERTI

 

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da L'AVANTI del LUNEDI' del 28 aprile 2003 

Mosso dall'astrattismo LIGNANO incontra il suo io

Recensione di Aldoina FILANGIERI di CANDIDA

 

Mosso dall'astrattismo
Lignano incontra il suo io
Nel segno del viaggio, il titolo della personale

Nell'autodidatta,la tecnica si genera dalla sperimentazione, dall'indagine, la tecnica, diventa una scoperta. Incuriosito dall'Impressionismo, mosso dall'astrattismo, raggiunto da Van Gogh, Ferdinando Lignano ha incontrato il "suo segno" nel '69, percorrendo in macchina i paesini della Calabria e Basilicata. I suoi paesaggi, non sono dipinti ma precisamente costruiti con la spatola, come un muratore dell'universo, edifica con la stessa materia, cieli, colline e case, ogni paesaggio è un unisono di particolari che vibra, è il dibattito dell'Intero che ci resta, è la memoria di un qualcosa che, ci si attacca agli occhi. I suoi lavori, emergono in luoghi e tempi privi di ingombri e condizionamenti, dove e quando il suo Io ha la possibilità di dilatarsi per occupare uno spazio. Il materico all'inverso, è il risultato della tecnica della linoleografia che si basa sullo svellere anzichè sull'aggiungere come nei paesaggi, ma è solo un'apparente differenza perchè la matericità è sempre presente. Nei suoi lavori in digitale, la fisicità si evapora in prospettive all'infinito, ormai solo materiate dalle idee, in un iperuranio perfettamente tridimensionale, dove fluttano il concetto di spazio, e il pensiero molecolare prima che s'incarni. La rotondità è del mondo, il mondo è un cerchio, è sferico, il mondo siamo noi, il mondo è "l'intorno" che guardiamo, è l'illusione della curva dell'orizzonte che vediamo. I suoi titoli raccontano i quadri, ma raccontano anche solo se stessi, i suoi titoli una loro autonomia poetica e sembrano stare lì come in un rapporto di passeggera e servizievole empatia. Il viaggio, è il titolo della mostra, il viaggio è la costante che evolve e che si trasforma nel corso di tutta l'opera. Il viaggio, è unaa percorrenza concreta, un'effettività della realtà nei paesaggi. Il viaggio, è un'esplorazione nella propria vita attraverso un'osservazione oggettiva di stati umani e non...nelle Linoleografie. Il viaggio come ricerca della forma attraverso lo studio del corpo ...i Nudi. Il viaggio come racconto intimo scritto nella sua mente e mai raccontato, un dolore che ha sfondato nuove finestre nel suo essere e che noi in punta di piedi e con grande rispetto avviciniamo non per leggere ma per percepirne solo la dolcezza del suo sussurìo...nel Virtuale.

 

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da il ROMA dell'1 aprile 2003 

 

 

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dal MATTINO dell'8 aprile 2003 

 

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da LA REPUBBLICA del 30 marzo 2003 

 

LA REPUBBLICA ha segnalato l'evento per ulteriori 4 volte durante il suo svolgimento.

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dal CORRIERE DEL MEZZOGIORNO del 14 aprile 2003 

 

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da L'AVANTI del LUNEDI' del
31 marzo 2003 

 

La foto si riferisce all'opera "INCONTRO DI FAMIGLIA"

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