IL CONSIGLIO DELIBERA

Non era facile da condurre questa riunione ricca di argomentazioni delicate di non facile comprensione soprattutto per gli agri, cariche di una profondità filosofica non eccezionalmente preponderante ma tuttavia eccellente in quanto i punti potevano anche essere messi in funzione ordinaria senza avere un carattere logicamente polesiano. I più non erano preparati (come al solito) anche perché documenti in materia non era possibile reperirli nei comuni archivi e neppure in quelli provinciali si aveva traccia delle argomentazioni trattate nell'odierna seduta. Ma la brillante idea di convocare un esperto è stata decisiva soprattutto per far decollare l'argomento e dopo le prime fasi di incertezza buona parte dell'assemblea si sentiva padrona della materia potendo collaborare anche con valide riflessioni di carattere ergonomico, un poco succinte magari, ma facenti comunque corpo nel tema stesso districandosi coassialmente nel diporto maggiore con definitiva simbiosi della specifica in quanto tale.

La discussione, come da copione, è cominciata con 15 minuti di ritardo per via del solito traffico di buste che generalmente trovano i forestieri a quest'ora. Gli autorizzati di diritto presero la parola e cominciarono a trattare il primo punto mettendo subito in rilievo l'assoluto pregio del materiale di base e la garantita provenienza che giustifica il prezzo così eccessivo con l'esclusivo risvolto in genuino prodotto locale atto ad attirare l'attenzione di tutte le categorie (esclusi i soliti verdiani, naturalmente), con l'accattivante aggiunta di aromi naturali per rendere il giusto omaggio anche all'olfatto, senso non meno importante degli altri chiamati in causa. Per la sessione culturale è stato chiamato in causa lo specifico incaricato, il quale visibilmente malato, non ha saputo reggere il confronto con una più fervida contrapposizione, cosicché si è dovuto inevitabilmente arrivare ai voti, includendo così anche gli altri punti non ancora trattati, mossa usuale da parte dei più che non fallisce mai.

Intanto l'esperto, non ancora chiamato in causa e per niente interessato al tutto, visto che non aveva ancora finito di visionare gli inviti, si è alzato andandosene con le tasche piene, giustificando il suo comportamento con un rimprovero all'assemblea tutta richiamando alla" civiltà " le due fazioni…ma al nominare di questa parola l'assemblea tutta scoppiò in una fragorosa risata, cominciarono le urla e la musica dette il ritmo, si ballò e ci si divertì, si bevve molto e qualcuna svoltò anche, sinuosi corpi si dimenavano sul pavimento, un misto di fango e gelatina si insinuava tra le gambe dei deputati, magiorette e palloncini riempirono l'aula accompagnati da una delegazione delle rappresentanti dei comitati sindacali del Moulin Rouge. I ritmi tribali della musica si fecero sempre più incalzanti, i decibel salivano, i battiti cardiaci pure, la gelatina mista al fango aumentava di volume qualcuno cominciò a vomitare mentre i rappresentanti dell'opposizione si dimenavano in un'orgia sfrenata.

Dopo quasi due ore la riunione terminò, il segretario stilò il resoconto in pergamena perlinata, sigillò con la cera, consegnò a noi la busta che immediatamente ci fu strappata dalle mani dall'esperto sostituendola contemporaneamente con un'altra dileguandosi di gran carriera immediatamente.

Alla conferenza stampa indetta dal consiglio nella loro abituale sede davanti al bar, nessun componente si presentò; non potendo giustificare l'ennesima strana situazione aprimmo la busta furtivamente consegnataci dall'esperto:

 

questo il profondo messaggio pieno di sublime coscienza, accompagnato dall'inestimabile senso del dovere che ha sempre caratterizzato questo consiglio nel quale tutti noi, e nessuno escluso, ci riconosciamo, pronti ad usare sempre come modello di stile della nostra vita integrata nella comunità tutta: