Per una storia della magistratura

Il fine di questa pagina è quello di iniziare a discutere sulla storia della magistratura in Italia. Dal tempo di Tangentopoli in poi, la magistratura è intervenuta pesantemente nella vita politica italiana, prima cancellando un ceto politico, quello cosiddetto "della Prima Repubblica", pur salvaguardandone una parte, quella legata al Pds ed ad una parte della Dc (leggasi Prodi); poi, cercando di delegittimare il ceto politico che gli italiani hanno chiamato a sostituire il primo, quello legato a Berlusconi (vedasi l'avviso di garanzia pervenutogli a Napoli durante un summit internazionale sulla criminalità); sempre, salvaguardandone una parte, probabilmente quella vista come più "adatta" a gestire una fase di internazionalizzazione del sistema finanziario.

Gli esempi dello "strabismo" della magistratura, in particolare del pool di Milano, sono innumerevoli: basti pensare alle tangenti ("compensi per la mediazione") incassati da Primo Greganti, su cui la magistratura non ha mai sostanzialmente indagato; o al miliardo "smarrito" da Raul Gardini nella sede del Pds di via delle Botteghe Oscure, su cui il pool di Milano si è sempre ben guardato da investigare; o i 100 milioni pagati da Ambrosio al Pci campano; o agli strani rapporti fra Prodi, Visco, Veltroni e la multinazionale Philip Morris, su cui scriveremo in dettaglio.

Essendo ormai incontestabile lo "strabismo" con cui una parte della magistratura ha guardato i fatti italiani, tanto da far legittimamente pensare ad una magistratura golpista, resta ancora qualche problema da chiarire:

1) con quali strumenti, con quale tecnica processuale il pool di Milano ha potuto avocare a sè tutti i processi per corruzione, distillandone quelli ritenuti utili e lasciando nel ca

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