Cecilia Ceccarelli Sassi:


è nata il 25 gennaio 1926 a Montecastello, sulle colline ad est di Pontedera; terzogenita, con quattro fratelli. Il padre Giusto, muratore, cacciatore e musicista, la madre, Enelia, sarta, era nata a Siena, ma trapiantata in "Cremea" a Pontedera. Cecilia non è una scrittrice. Dopo la bufera della guerra, sposò il suo Germano, operaio e poi impiegato. Di "mestiere" ha sempre fatto la mamma; poi anche la nonna. Con i tre figli che ha ed i nipoti (quattro, per ora), il da fare non gli manca. Ma fortunatamente ha trovato anche il tempo de scrivere ciò che gli urgeva dentro da quei giorni terribili.

Cecilia, per quanto cattolica e toscanissima, è in fondo della specie di Anna Frank. Solo che Cecilia, sebbene anche lei travolta dalla guerra, invece di restarne inghiottita per sempre, ne è stata restituita(...)
Cecilia aveva scritto la sua storia cento volte. Ne aveva riempito faticosissime pagine che, sempre, aveva finito per strappare. "C'era dentro troppo odio" (...). E c'e l'ha fatta anche in quello: è uscita anche dall'odio (...).
Il suo racconto si è finalmente dipanato, compiuto come la sua storia(...). Tutto vero, anche nei nomi, che non sono stati cambiati.
Soltanto una volta Cecilia ha scritto: "il nome non lo dico". Ed è quando questo nome sarebbe servito per designare la persona da cui, forse, ebbe origine tutto il male che le fu fatto. Una persona (...) che è gia morta e che nessuno potrebbe, né vorrebbe difendere. In questa riticenza, ripeto l'unica, c'è tutta l'umanità di Cecilia: una donna che ha sofferto e ha scritto di se stessa per forza interiore. Una donna che se, con ogni sua parola e pensiero non avesse sfuggito ogni minimo accenno di enfasi, si sarebbe potuta definire una eroina (...).

"La lucciola sul poggino"
Presentazione di
Giovanni Pinori

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