CHIEDIAMO MAGGIORI INFORMAZIONI ALLA BITOLEA


Noi abbiamo alcuni dati certi e cioè che l'incremento dell'attività ha aumentato il livello di inquinamento acustico in modo considerevole e la ditta, alla quale la situazione è stata fatta presente, deve lavorare per sanare la cosa.

Tempo fa è stato redatto un piano di zonizzazione acustica che ancora non è entrato in vigore per l'intervento di una normativa regionale, che ha evidenziato a Landriano l'esistenza di una sola grande zona critica per la rumorosità che è quella dove ha sede la Bitolea. C'è stato anche un rilevamento operato dall'Arpa che ha evidenziato un grosso inquinamento acustico della zona. C'è un altro aspetto della vicenda, quello della definizione del piano di emergenza esterno, sul quale vogliamo precisare.

Secondo la notifica dell'attività condotta nel 2000 e compilata dalla ditta stessa, l'azienda non rientra tra quelle definibili ad altissimo rischio e quindi non ha l'obbligo di dotarsi di un piano di emergenza esterno. Sta di fatto però che il coefficiente uno, che determina o meno la qualifica di azienda a rischio, non era stato raggiunto per una quota millesimale, pari a 0,015. Un'inezia dunque che induce a mantenere sempre alto il livello di attenzione. Va poi anche detto che mentre i vigili del fuoco non avevano ritenuto necessaria l'adozione del piano, la prefettura si è espressa diversamente è questo, senza voler creare allarmismo, dovrà pur significare qualcosa.

L'invito a parlare pubblicamente della situazione da parte nostra è sempre valido. La gente vede con i propri occhi che, fisicamente, la struttura dell'azienda aumenta e questo fatto da solo, unito alla vicinanza con il centro abitato, pone in molti degli interrogativi. Non ci opponiamo allo sviluppo economico ma chiediamo che ci sia un'effettiva opera di salvaguardia della popolazione. In fondo non informare può anche ingenerare sospetti o aspettative negative, per cui riteniamo opportuno che si possa affrontare il problema in una sede pubblica.