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Chi é ?

La filosofia di Leucippo muove dall’accettazione della dottrina eleatica dell'immutabilità e indivisibilità dell'essere. Essa cerca, tuttavia, come già avevano tentato quelle di Empedocle e di Anassagora, di "salvare i fenomeni" relativi al mutamento e alla molteplicità. A tale scopo i due filosofi modificarono radicalmente le basi del sistema parmenideo: da un lato - come gli altri pluralisti - moltiplicarono gli enti, da loro definiti atomi; dall'altro, in modo originale, giunsero ad ammettere il non essere, lo spazio vuoto, entro il quale soltanto può verificarsi il movimento. Essi costruirono in questo modo un modello nuovo della realtà. Tra le maggiori eredità del pensiero antico, questa immagine dei cosmo ha contribuito a fornire alcune delle basi filosofiche della moderna scienza della natura.

In primo luogo, l'atomismo si propone di spiegare il movimento delle cose senza ridurlo - come avevano fatto Parmenide e i suoi seguaci - a un'apparenza illusoria. Perché l'essere si muova, deve esserci qualcosa di altro da esso, il non essere, rispetto al quale si compia lo spostamento. Ora Parmenide aveva escluso come assurda l'esistenza di questo non essere. Gli atomisti, al contrario, ammettono che anche il non essere sia "qualcosa": esso è il vuoto, spazio infinito dentro il quale sono contenuti gli enti e che non frappone alcun ostacolo al loro moto, costituendone anzi la condizione di possibilità.

In secondo luogo, l'atomismo spiega la molteplicità delle cose. Perché essa risulti possibile, ogni ente deve essere come l'uno: immutabile e semplice. L’ente, è definito così atomos, (sostantivo composto dalla particella a, che ha funzione privativa e dal verbo temno, "tagliare", "dividere"), ossia "indivisibile", "che non si può tagliare

Le caratteristiche degli atomi

Atomi, movimento e vuoto: a Leucippo non è necessario alcun altro elemento per spiegare la molteplicità delle cose e le loro trasformazioni. Per questi pensatori, infatti, gli atomi sono eterni, ingenerati, indistruttibili. In quanto "pieni di essere", "compatti", non vi è in essi alcun vuoto che ne separi parte da parte: sono pertanto "indivisibili". Sono inoltre privi di qualità sensibili: colori, odori, sapori sono solo "apparenze". Le uniche qualità che possono essere loro attribuite sono quelle necessarie all'intelletto per pensarli nella loro individualità, distinti gli uni dagli altri. Si tratta di qualità di ordine geometrico e quantitativo: la forma, la grandezza e la posizione.

La prima di queste qualità, la forma, è per Leucippo fondamentale. Si tratta infatti di una qualità percepibile non dagli occhi, ma dalla mente. I greci avevano già maturato il concetto di forme, per così dire, "intuibili", ma non "sensibili": tali sono gli oggetti della geometria (punti senza estensione, linee a una sola dimensione ecc.), che sono colti dalla nostra intelligenza, ma non possono essere effettivamente visti, e che sono pertanto ben distinti da quelle figure sensibili, imperfette e approssimative, che servono da ausilio nelle costruzioni e nelle dimostrazioni. L'atomo è anch'esso una forma geometrica visibile solo dall'intelligenza anche se non tanto a causa della sua "perfezione" (come accade agli enti ideali della matematica), quanto piuttosto a causa della sua piccolezza.

Grandezza, peso e movimento

La seconda qualità dell'atomo è la grandezza (il volume): anch'essa è una caratteristica geometrica, di ordine quantitativo. Da essa dipendono, però, anche qualità meccaniche degli atomi, come il loro peso. Infatti, essendo tutti gli atomi "omogenei", in essi a uguale volume corrisponde uguale massa: gli atomi più grandi hanno massa maggiore, i più piccoli minore. Ora, come si vedrà, queste particelle si muovono in tutte le direzioni nello spazio: in questo contesto non è corretto, pertanto, parlare di un loro peso, se si intende con tale termine una tendenza a "cadere" verso il basso. Allorché( forma un vortice, e da esso un mondo, gli atomi sono attratti verso il centro di esso, con tanta maggior forza quanto è maggiore la loro massa: in tal caso si può parlare di "peso" dei corpuscoli. Esso è, per Leucippo, direttamente proporzionale alle loro masse.

Infine, gli atomi, solidi e assolutamente impenetrabili, sono caratterizzati da diverse posizioni relative (gli uni rispetto agli altri) e assolute (in relazione all'infinito spazio vuoto).




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