19/10/2000

Fiera.

Sono solo. No.

C’è qualcuno. Ma non ce la fa a centrare con me.

1/11/2000

Trans.

E non è un uomo.

E non è una donna.

Trans.

Sconvolgimento totale di una situazione.

Passa.

Bisogna capirlo, bisogna accettare che c’è qualcosa di tremendo che non si riesce a dominare.

E viene da fuori.

Non è prevedibile.

Arriva, prima o poi arriva.

Ti colpisce quando più sei indifeso.

Devi capire tutto ciò.

Arriva. Prima o poi.

Quando meno te lo aspetti.

Arriva comunque e sempre quando si è indifesi.

Quando si è stanchi.

Vuol dire qualcosa.

Sei lì tranquillo e arriva.

Proprio quando non hai nulla di che ti permetta di non pensare.

E ti fa pensare.

Ti mina. Ti fa cadere.

Ma ti dà sempre un’altra possibilità.

Ti fa capire l’essenzialità della vita e la lotta quotidiana perché qualcosa vinca.

Qualcosa.

Che vinca.

18/11/00

Era lì.

Sdraiato.

E non poteva muoversi.

Era lì.

Osservava tutto ciò che era raggiungibile pensando alla sua condizione e alle sue possibilità di vivere il più possibile da solo, senza l’aiuto di chiunque lo potesse vedere in quella situazione terribilmente irripetibile. Era lì. Immobile.

Sembrava che nulla lo toccasse ma aveva tutto sotto controllo. Aveva raggiunto uno stato di perfetta conoscenza di se stesso. Era in grado di controllare tutto. Era in grado di governare ogni parte di sé.

Ogni emozione, ogni parte del suo corpo erano stati scomposti per essere meglio governati e percepiti da una mente autocrate.

Era lì per terra per un motivo.

Era bastato poco, qualche tempo.

Ed era lì. Immobile.

Aveva perso la sincronia dei movimenti. Non sapeva più come muoversi.

Non si ricordava più l’inizio di una sinfonia innata.

E pensava. E osservava. E piangeva. Dentro.

Non poteva ammetterlo.

Aveva sbagliato tutto.

E non sapeva venirne fuori.

Voleva venirne fuori.

Doveva venirne fuori.

Ma aveva paura del mondo. Aveva paura che il mondo gli dicesse qualcosa. O gli facesse qualcosa.

Ma doveva prendere una decisione.

Era in gioco la sua vita.