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Che cos'è
L'influenza è una
malattia virale, contagiosa ed altamente debilitante, che si manifesta
principalmente a carico del sistema respiratorio, anche se sintomi di tipo
generalizzato, come cefalea, mialgia e malessere, fanno comunemente parte
del quadro clinico. Ha un altissimo tasso di contagiosità: la sua
trasmissione avviene con grande facilità e rapidità: per questo motivo le
epidemie colpiscono gran parte della popolazione in un arco di tempo
ristretto. L'influenza è ancora oggi.su scala mondiale, una del le più
diffuse malattie infettive dell'uomo.
In Italia rappresenta
la terza causa di morte per malattie infettive, dopo l'AIDS e la
tubercolosi.
Caratteristiche
epidemiologiche
Uno degli aspetti
più importanti del virus dell'influenza è la capacità di modificarsi e
generare ceppi varianti verso i quali la popolazione risulta indifesa.
Questo fenomeno spiega perché l'influenza possa ripetutamente colpire lo
stesso individuo e causare epidemie annuali.
L'epidemia
influenzale determina un incremento di ricoveri ospedalieri, per bronchiti,
per polmoniti e più in generale per l'aggravarsi di malattie croniche
polmonari o per insufficienza cardiaca.
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Come si contrae
l'influenza?
Il virus
dell'influenza viene trasmesso attraverso le secrezioni delle vie aeree, da
una persona infetta ad un soggetto sano. Sono particolarmente importanti le
goccioline di saliva emesse da soggetti malati attraverso le vie
respiratorie (tosse, starnuti, ecc.). Il virus sopravvive bene
nell'ambiente esterno ed è favorito da umidità e temperatura relativamente
basse. Una volta che il virus è penetrato nelle cellule dell'epitelio
respiratorio, inizia il suo ciclo riproduttivo in 4-6 ore. L'affollamento e
le condizioni ambientali tipiche dell'inverno (luoghi chiusi e scarsa
ventilazione) favoriscono la trasmissione. Il decorso della malattia varia
considerevolmente in relazione alla reattività Individuale ed alla
virulenza del ceppo di una determinata stagione: in alcuni anni si
presentano ceppi molto virulenti, in altri anni i sintomi possono più
attenuati.
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Sintomatologia
Dal contatto con il
virus alla manifestazione della malattia, passano in genere dalle 18 alle
72 ore; inizialmente si ha un brusco rialzo della temperatura corporea, che
può raggiungere i 39°-40°C con brividi, spossatezza, malessere, dolori
muscolari e articolari. Successivamente compaiono i sintomi tipici delle infezioni alle vie
respiratorie, quali rinite, tosse e mal di
gola. In mancanza di complicazioni, il decorso è di 7-10 giorni. I sintomi
sono simili a quelli di affezioni respiratorie causate da altri agenti
infettivi, molto comuni nella stagione invernale.
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L'influenza
è pericolosa ?
Generalmente la malattia
ha evoluzione e decorso tendenzialmente benigni. L'influenza è però molto
più debilitante e temibile di una comune malattia da raffreddamento perché
all'infezione virale possono seguire complicanze anche molto gravi e
persino fatali.
L'influenza può
assumere aspetti di particolare gravita in soggetti "a rischio":
rientrano in questa categoria gli anziani, i soggetti di tutte le età che
abbiano alterazioni a carico dell'apparato cardiocircolatorio e
respiratorio, i soggetti con malattie metaboliche croniche come diabete,
malattie renali e malattie a carico del sistema immunitario. Le complicanze
dell'influenza si manifestano generalmente a livello del tessuto polmonare,
e consistono in polmoniti virali primitive o in polmoniti da
sovrapposizione batterica.
Durante il periodo
epidemico si verifica un aumento della mortalità tra i soggetti a rischio,
proprio come conseguenza delle complicazioni suddette. Tra i pazienti con
età superiore ai 65 anni, l'80% delle morti viene attribuito a polmoniti
conseguenti ad influenza.
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Cosa si
può fare
Una volta contratta,
l'influenza non si può curare; è necessario che l'organismo attivi le
risposte immunitarie in modo da liberarsi del virus. Si possono assumere
farmaci che sono in grado di alleviare i sintomi, come gli antipiretici. I
virus influenzali non sono sensibili all'azione degli antibiotici; questi
farmaci risultano assolutamente inefficaci nel combattere l’influenza ma
possono e anzi devono invece essere impiegati per il trattamento delle
eventuali complicanze batteriche post Influenzali.
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I Vaccini
La vaccinazione
influenzale è l'unica forma di controllo della malattia. I vaccini a disposizione
in Italia sono costituiti da particelle virali inattivate ed altamente
purificate, incapaci quindi di proliferare e di dare luogo alla malattia.
Si hanno sia vaccini contenenti il virus intero (vaccino intero), sia
frammentato (vaccino split), oppure contenente i soli antigeni di
superficie, emoagglutinina e neuraminidasi (vaccino a sub unita). Le
reazioni al vaccino sono piuttosto rare e comunque di lieve entità. La
vaccinazione è il mezzo più efficace nella prevenzione dell'influenza; è
consigliata a tutti coloro che fanno parte delle categorie a rischio e
anche a tutti coloro che desiderano proteggersi dalla malattia per
necessità lavorative o familiari; ad esempio, può essere importante la
vaccinazione di adulti sani che abbiano in famiglia bambini piccoli o
persone anziane, allo scopo di ridurre la circolazione del virus e di
conseguenza ridurre la probabilità che i
familiari si ammalino.
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I vaccini
sono efficaci?
L'azione dei vaccini
influenzali varia in accordo all'età e allo stato di salute del soggetto
che riceve la vaccinazione. La maggior parte dei bambini vaccinati e
giovani adulti sviluppano un buona risposta alla vaccinazione. Gli anziani
e le persone con malattie croniche possono sviluppare una risposta meno
potente. Comunque anche se tali persone contraggono l'influenza, il vaccino
può essere efficace per prevenire il coinvolgimento delle basse vie
respiratorie o complicazioni secondarie, riducendo il rischio di
ospedalizzazioni e di decessi. Il vaccino influenzale ha dimostrato nella
popolazione sotto i 65 anni di età di prevenire l'influenza nel 80% dei
casi, e di prevenire dal 30 al 70% dei ricoveri causati da influenza tra le
persone anziane.
Tra le persone
anziane che vivono nelle case di cura il vaccino influenzale è molto
efficace nel prevenire decessi, complicazioni secondarie e gravi malattie.
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Il vaccino adiuvato
Nella popolazione
anziana la risposta al vaccino può essere ridotta causa dell'invecchiamento
del sistema immunitario. Questo determina una ridotta efficacia del vaccino
proprio in quella categoria di persone che ha più bisogno di proteggersi
dall'influenza e dalle sue complicazioni. Negli anziani può perciò essere
utilmente impiegato un vaccino di nuova generazione, che si chiama vaccino
adiuvato. Questo nuovo vaccino è stato messo a punto proprio per migliorare
la risposta negli individui che hanno bisogno di maggior protezione e che
possono risultare meno protetti dai vaccini convenzionali. Il vaccino
adiuvato ha dimostrato di determinare negli anziani una risposta
paragonabile a quella che si ottiene negli adulti sani con un vaccino
convenzionale.
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Quando ci si può vaccinare?
Per essere efficace la vaccinazione
influenzale va praticata nel periodo preepidemìco, che corrisponde ai mesi
di ottobre e novembre. Quando l'epidemia tarda ad arrivare nulla vieta di
vaccinarsi anche in dicembre o gennaio, perché la protezione si sviluppa
velocemente, nell'arco di 10-14 giorni. La vaccinazione influenzale va
ripetuta annualmente, perché i virus influenzali hanno la capacità di
mutare velocemente le loro caratteristiche antìgeniche.
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