Un curioso "cestino da viaggio"


L'immagine è nitida, forse la stazione ferroviaria di Sanremo, forse l'anno 1938, un mercoledì 18 di un mese forse caldo, forse primaverile.
Pitigrilli e l'Ingegnere, quell'Ingegnere che compare in "Gusto per il Mistero".
L'Ingegnere di Uscio e della Colonia Arnaldi, l'amico dei viaggi a Parigi e nel mondo dei Medium.
I binari sono ancora vuoti, si aspetta il momento dell'arrivo. Il treno. L'amico sale i pochi gradini di ferro, si sistema nello scompartimento, abbassa il vetro del finestrino, guarda a destra e a sinistra, ancora alcuni brevi e cortesi convenevoli. Partenza. 
Pitigrilli, sulla banchina, in attesa, all'unisono col fischio del capostazione, allunga il braccio, scopre i gemelli del polsino, in mano ha pinzato il "cestino da viaggio", l'amico sorride, lo prende, ringrazia, saluta sollevando il 'cestino' e il treno è già partito.
L'amico siede apre sfoglia legge il biglietto allegato al curioso cestino: «mercoledì 18 // Caro Ingegnere, accetti questo cestino da viaggio... // Piti».
Riprende in mano il "cestino da viaggio", lo rigira, copertina GiuseppeTallaricoLavitadeglialimenticonprefazionediGiovanniGentileterzaedizioneFirenzeSansoniEditore '38 sedicesimo, lo sfoglia.
Tra le mani il biglietto, tra indice e medio, lo rivolta, un colorato acquerello SANREMOCasinoSAIGAGenova1938 sedicesimo. Lo rigira... un libro, non tanto come cibo dell'anima, ma gustoso gioco di parole... finito. Oppure non era Sanremo, ma il resto può essere stato così.
Remigio Creghel

 
 
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