Marijuana: effetti e storia
Marijuana: Droga ottenuta dalla canapa indiana (Cannabis indica), le cui foglie, essiccate e tritate, vengono fumate o ingerite per il loro effetto allucinogeno ed euforizzante. Il principio attivo della marijuana è il tetraidrocannabinolo (THC), che si concentra soprattutto nelle cime fiorite. L'hashish, una droga ricavata dalla resina della pianta, ha un contenuto di THC otto volte superiore a quello della marijuana. La canapa indiana cresce nelle regioni temperate; la concentrazione del principio attivo aumenta con l'altitudine delle zone di coltivazione e quanto più il clima di queste regioni è secco e asciutto. A eccezione di pochi paesi, la coltivazione della canapa indiana è ovunque illegale.
USI ED EFFETTI
Nota in Asia centrale e in Cina sin dal 3000 a.C., la marijuana
è stata per lungo tempo utilizzata dalla medicina popolare. Nei
secoli passati è stata assunta in modo sporadico; solo a partire
dagli anni Sessanta e Settanta ha conosciuto un consumo di massa,
soprattutto tra i giovani. Benché la marijuana non provochi
dipendenza fisica e l'interruzione del consumo non causi una
sindrome da astinenza, i consumatori abituali sembrano, comunque,
sviluppare una forma di dipendenza psicologica. Gli effetti della
marijuana consistono inizialmente in un senso di reattività,
leggerezza ed euforia, cui segue un periodo di calma e di
piacevole tranquillità. Talvolta si possono verificare
cambiamenti d'umore, accompagnati da alterazioni nella percezione
del tempo, dello spazio e della propria dimensione corporea. I
processi mentali vengono disturbati da idee e ricordi frammentari
e molti consumatori registrano un aumento dell'appetito e della
capacità di provare piacere. Gli effetti negativi includono
stato confusionale, reazioni di panico, ansietà, paura, senso
d'inutilità e perdita dell'autocontrollo.
Tra le persone che consumano marijuana abitualmente e in grosse
dosi vi è chi sviluppa una "sindrome amotivazionale",
caratterizzata da passività, demotivazione e ansia; la relazione
fra il consumo di marijuana e questa sindrome non è stato,
tuttavia, ancora accertato. Come avviene con l'alcol, anche
l'assunzione di marijuana sembra influire negativamente sulla
capacità di comprendere testi scritti, di esprimersi oralmente,
di risolvere problemi teorici, sulla memoria e sui tempi di
reazione. Non esistono, tuttavia, prove che la marijuana possa
indurre o provocare danni cerebrali e gli effetti del consumo
prolungato di questa sostanza sul cervello sono ancora
sconosciuti.
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