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IL MIO SPORT

I racconti dall'inizio

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Abitavo a Sassari, era il 1977 e mentre passavo davanti ad una vetrina notai un bellissimo manifesto colorato, con cartine della Sardegna ed orari; era il poster del 1° Rally Costa Smeralda,  e guardacaso un riordino si faceva nella piazza della mia città. Incuriosito andai a vedere di cosa si trattasse. Ricordo tante macchine che oggi mi fanno ridere, la più bella era la 131 Abarth il resto era costituito da Opel Kadett e Ascona, ed il loro aspetto, fatta eccezione per le poche ufficiali, era veramente poco rassicurante.

Negli anni a seguire  ho iniziato a vedere qualche p.s. in compagnia di mio padre e poi crescendo, seguivo il rally con gli amici. Stava scoppiando dentro di me questa specie di malattia, e quando il sole di marzo iniziava  a scaldare le giornate, il pensiero correva al Rally che si disputava nei primi giorni di Aprile.

Chi legge Autosprint sà bene del concorso  indetto annualmente dalla Opel per aspiranti piloti e navigatori, e nel 1984 fui estratto per partecipare al corso che si teneva a Pugnochiuso.

Se la mia passione era già alta, con questa opportunità divenne pazzia. Conoscere personaggi quali Virgilio Conrero, Rudy, Dario Cerrato e Geppi Cerri con i quali sono diventato poi amico, non può non sconvolgerti  e appena rientrato a casa ho rimediato una vecchia Opel Ascona 1,2 con la quale ho seminato il panico nella campagna gallurese per più di una notte in compagnia di un amico che, appasionato anche lui, aveva deciso di farmi da navigatore: Gianni Calza

Dai e ridai ho iniziato ad imparare qualche cosa e la voglia di passare da spettatore a protagonista iniziava a crescere. Per tre anni (1985,86 e 87) siamo rimasti incollati come un francobollo a Dario e Geppi, durante le ricognizioni del Costa, cercando di carpire tutti i segreti dei due campioni.

Poi nel 1987 un amico che gia correva, Giovanni Spano noto Padella, pensò di noleggiarmi la sua Opel Manta per disputare il Rally di Tempio su asfalto. La voglia di correre, la presunzione di essere già esperto, le slick fredde ed una nota sbagliata mi fecero tornare presto alla realtà: un dritto dopo un chilometro della prima p.s. e via mezzo muso della Manta. Debutto con botto e morale sotto i tacchi.

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Mi sono ripreso (è il 1988) e mi capita una Renault 11 turbo d'occasione; monto 4 gomme da terra  e faccio un giro; nonostante sia di serie, mi piace come si comporta e decido di avventurarmi nella preparazione della R11 nella mia officina.

Come si vede dalle foto il lavoro è stato radicale e visto che avevo copiato le vetture Abarth il risultato è stato talmente buono che ancora oggi la R11 è in perfetta forma. Dentro quella macchina c'è un pezzo del mio cuore.

Il debutto con la R11 risale al rally di Tempio del 1988 e vi confesso che memore del botto dell'anno precedente ho avuto paura di sbattere, come i tempi rivelarono. Le slick potevano essere rivendute come nuove visto che non le sfruttavo minimamente, ma alla fine sono 32° nonostante abbia  pagato 3 min. e mezzo per il distacco del manicotto del turbo.

Il botto mi condizionerà per tanti anni a seguire e forse è stato un bene perchè il mio obiettivo è sempre stato quello di finire la gara e accumulare esperienza.

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1989: finalmente arriva il Costa Smeralda. E' l'avverarsi di un sogno, essere in gara con i più grandi di tutti i tempi. Affrontiamo la gara con molta circospezione perchè sullo sconnesso saltano le marce a causa dei supporti motore non adatti, ma grazie alla regolarità alla fine di una gara massacrante siamo 21° e terzi fra gli equipaggi sardi. Non ci possiamo lamentare.

Alla vigilia del rally di Sassari Gianni Calza mi ha già annunciato che non si sente più di stare a destra, perciò è l'ultima gara che farò con lui. Decido di fare qualche modifica alla macchina e perciò mi iscrivo in gruppo A , ma l'unica cosa che la R11 ha di gruppo A è la mancanza dei rivestimenti interni, ed un po' di camber sull'anteriore. Alla fine saremo 17° assoluti, ed in questa gara comincio ad osservare qualche collega su cui fare riferimento per le gare successive: Gianpiero Deiana, Paolo Morghenti, ma anche Tommy Pileri e GianBattista Conti : non era facile avvicinarsi a fare i loro tempi. Ma quello che più mi ha fatto dannare, visto che correva nella mia classe, è un pilota che ho sempre stimato molto: Francesco Sedilesu. Con la sua Uno Turbo segnava tempi da brivido; è un peccato che abbia smesso di correre.

Ora il mio problema è di trovare un nuovo navigatore, e Padella mi presenta un personaggio, titolare di una pizzeria ad Olbia: Alberto Arru. Mi hanno informato che ha una paura pazza di andare in macchina a fianco di altri,(come premessa non c'è male)  ma credo di avergli trasmesso sicurezza visto che dopo aver fatto un giro con la R11,  ha accettato di correre al mio fianco. Alberto è ancora oggi il mio navigatore, ma  è soprattutto un amico con il quale  si ride davvero tanto. Devo dire però che un po' fifone lo è sempre, specie quando proviamo. 

Per capire il clima che c'era in vettura al rally di Tempio 1989, è necessario raccontare ciò che è successo allo start della prima ps: mentre il cronometrista scandiva i 30 sec. sento dall'interfono che Alberto ride  di gusto.(Dovete sapere che il cronometrista aveva un grosso porro che attaccato sulla palpebra di un occhio, pendeva davanti ad esso.) Alla mia richiesta di spiegazioni lui mi dice:" il cronometrista sta perdendo l'occhio".Abbiamo fatto mezza speciale ridendo come matti. In gara poi si ripresenterà l'incoveniente del manicotto del turbo che sfilandosi fa andare la macchina come una 500, facendoci perdere molto tempo in prova, e alla fine siamo 23° assoluti. Non male comunque, 3 gare 3 arrivi e l'esperienza che cresce.

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1990 Ho deciso di spingermi oltre nella preparazione della R11, e monto il differenziale autobloccante, ma appena provo la macchina mi accorgo che la macchina guida me', tanta è la forza che ci vuole per tenere lo sterzo a causa dell'autobloccante. Da questa gara inizio ad usare il piede sinistro sul freno per tenere in coppia il turbo e inserire meglio la macchina in curva. Questa tecnica è quella che ha fatto migliorare le mie prestazioni più di qualsiasi miglioria meccanica. 

Al Costa Smeralda si inizia con una prova spettacolo ad Olbia, dove ci esibiamo davanti a 15000 persone : è incredibile.

Il giorno dopo inizia la gara vera e propria con la prova speciale di Luras; a 1 chilometro dall'inizio sento il cambio rumoroso e  infatti dopo poco esplode concludendo la gara anzitempo. E' il primo ritiro per noie tecniche e vi posso garantire  che fa' male mandare all'aria una gara. Male fece anche il conto dei pezzi rotti nel cambio: diversi milioni, e perciò andai a Tempio con un cambio di R11 diesel con una rapportatura assurda. Nonostante il notevole handicap tecnico arrivammo 7° assoluti dopo aver vinto anche l'ultima speciale, quella di Catala. In questa gara si mette in evidenza Franco Parricciatu che finchè rimane in gara (con il mio muletto) fà segnare ottimi tempi. E poi bisogna citare una vecchia volpe quale Paolino Piccinnu che una Escort turbo distribuisce malditesta un po' a tutti. Molto veloce è anche De Angelis con una 205 gr.N, ma poi si ritira anzitempo.

Arriviamo Al Rally di Sassari e dopo aver rimontato l'autobloccante arrivo 15° assoluto, riuscendo a stare davanti a Conti e Pileri. Una bella soddisfazione.

Quest'anno rimarrà per sempre impresso nella mia mente  perchè dopo una lunga malattia viene a mancare mia madre.

In novembre si disputa il rallysprint città di Olbia, e Alberto che non può correre perchè si è infortunato, lascia il posto a Guido Molinari con il quale conquistiamo un bel 3°assoluto preceduti soltanto da due Ford Sierra, vetture con il doppio dei cavalli. La soddisfazione è stata grande e la meraviglia di Alberto all'arrivo anche.

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1991: Mettetevi comodi perchè questo racconto non sarà breve come gli altri.  Siamo al Rally Costa Smeralda e si inizia con la P.S. di Ponte Diana, mentre la percorro mi sembra di essere lentissimo, ma non ci faccio caso e dopo aver percorso la P.S. di Berchidda ci troviamo tutti fermi all'inizio della P.S. 3 Almiddina: le partenze sono bloccate per l'uscita di Cunico. Mentre aspettiamo arrivano le prime notizie relativa alla classifica degli equipaggi sardi che vedono Mura gran favorito con una Sierra, gia fermo nella P.S.1 e in testa ci siamo io e Alberto, seguiti da Michele Columbu.  Quasi non ci crediamo e ora il problema è come prolungare il sogno, visto che Columbu con una Delta verrà a prenderci, però alla fine della tappa siamo ancora in testa.

Alla partenza della 2à tappa siamo 13°assoluti e ci fanno partire a 2' uno dall'altro come i prioritari; è una sensazione incredibile. Sulle strade c'è un tifo da parte degli spettatori veramente emozionante. Però ho qualche problema di adattamento con le gomme da 14"(nella prima tappa ho usato 15") e le mie mani non riescono a tenere lo sterzo come vorrei (non avevo il servosterzo).

Come da copione Columbu ci sorpassa in classifica dopo alcune prove, ma nella prova di Pischinaccia commette un errore e sbatte ritirandosi. Ora tornati in testa, abbiamo solo un problema: arrivare al traguardo senza errori, perciò il resto della gara sarà una passeggiata poichè dietro di noi il più vicino è Deangelis che pur facendo qualche acuto rimane sempre a circa 3 minuti di distacco. All'arrivo siamo 10° assoluti e vi posso garantire che è stata una emozione indimenticabile fare un risultato del genere, sopratutto perchè lo abbiamo assaporato per 3 giorni.

Al rally di Sassari dovrò correre con Alberto Guadagni, perchè Alberto Arru ha qualche problema alla schiena dovuto ad un incidente. Alberto Guadagni si è rivelato molto bravo e il ritmo che teniamo in gara fino al ritiro è veramente elevato: Columbu e Soletta con le Delta sono dietro, ma soprattutto combatto con Sedilesu (Uno Turbo) sugli stessi tempi. Poi a Tergu si rompe il cambio (ingranaggio della 3°) e si va a casa anzitempo ma contenti. 

E torniamo al Rallysprint di Olbia; quest' anno le Gr.A sono ammesse fino a 2000 c.c. e devo partecipare con il muletto in GR. N.

E' un edizione piovosa e il risultato (7° assoluti ) è fortemente influenzato dalla mancanza di gomme da pioggia. 

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1992:Il Costa Smeralda cambia aspetto e introduce una 1à tappa su asfalto tanto veloce quanto discussa. Ma è una novità e quindi stimolante.

Al via troviamo il mitico Auriol che ammazza la gara fin dal primo metro,e per i vari Cunico, Deila,Cerrato non esiste storia.

Fra gli isolani vediamo Mura con una Sierra, che fino a che rimane in gara è imprendibile per noi mortali(è 1° di GR.N),Columbu,Giagu,Calza con le Delta e noi con la piccola R11 oltre alla moltitudine di Peugeot guidate da Conti,Pileri,Deangelis etc..

Dopo 8 p.s. della 1à tappa Mura è 1° dei sardi, e secondi siamo io e Alberto, dopo aver strappato la posizione a Calza e Columbu nell'ultima p.s. della giornata con una discesa da Pattada da cardiopalma.

Ovviamente come siamo rientrati sulla terra (fango) della 2° tappa, le Delta hanno avuto la meglio sulle nostre 2 ruote motrici.

Ci fermiamo nella 3à tappa a 3 prove dalla fine con il cambio rotto.

Ma una cosa mi diede fastidio quel giorno: il fatto che Dario Cerrato dopo aver svolto una gara afflitto da problemi fisici, sia uscito di strada e tutta la stampa lo abbia dato per "finito" dimenticando in un attimo una carriera ventennale.

Decido di provare l'esperienza di una gara in salita e partecipo alla Scala-Piccada. Devo dire che mi sono divertito molto, ed ho conosciuto un modo di guidare diverso, perchè per fare il tempo nella cronoscalata devi rasentare la perfezione.

Il Rally Asinara '92 è la gara più insulsa che io abbia mai disputato, perchè partendo con poca convinzione e senza mai controllare i tempi degli avversari, siamo arrivati in una posizione poco consona al nostro standard; succede!

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1993: Purtroppo il Costa Smeralda è saltato per problemi organizzativi e non ci resta che consolarci con Scala-Piccada dove partecipo ancora, memore della bella esperienza dell'anno prima. E' un piacere stare davanti alle migliori R5 GT , anche se tuttora sono convinto che non fossero proprio delle GR.N regolari.

Partecipo al Rally dell'Asinara con la mia ragazza di allora. Al via ci sono 15 auto a 2 ruote motrici, sicuramente migliori della mia, ma fra rotture , cannonate e varie vicende, grazie alla costanza del mio passo, arrivo 1°delle due ruote motrici, ma la classe arriva a 2000 c.c., ed io non ci rientro.

Che giustizia!!!

Comunque questa sarà per la R11 l'ultima gara, visto che questo anno scade la sua omologazione; grazie per le belle soddisfazioni che mi hai regalato.

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1994: Sono felicissimo: grazie all'aiuto di una persona importantissima nella mia carriera (Franco Gottardi), acquisto una Delta GR. N..

Dopo averla provata mi sembra di riuscire a guidarla abbastanza bene; si comporta in ingresso di curva come un anteriore e in uscita come un posteriore: che bello il sovrasterzo di potenza..Il problema è che ha un cambio lunghissimo e la frenata è a dir poco sconcertante.

Doveva essere già pronta per la gara, ma trovo comunque qualche lavoretto da farle, e dopo quattro mesi di lavoro... , dopo averla spogliata e rivoltata come un calzino, una settimana prima del rinato Costa Smeralda, vado a provarla.

Opss!!! Davanti a tutti i miei amici, per un errore di valutazione, arrivo fortissimo su un dosso non riuscendo a fermarmi per fare una destra secca.   Il risultato è una bella cannonata, dopo la quale devo rimettere la macchina in dima e passare una settimana da incubo lottando contro il tempo per essere al via della gara.

Comunque si parte: trasfermento lunghissimo da P. Cervo a Sassari e nella 1à ps.(Tergu), mi accorgo che la macchina è sottosterzante da morire (non gira dietro), e un sasso piega un tirante post.. Uscito dalla prova si sfila il manicotto del turbo che riparato in assistenza si sfila ancora prima della p.s.2.

Partiamo come Dio vuole, ma si spegne anche il motore per un connettore che fa le bizze. Riparato il connettore finiamo la prova e andiamo verso Tempio. Nella prova di Pischinaccia le testine anteriori sembrano essere di burro, ma per miracolo arriviamo al P.Ass. dove paghiamo in entrata e in uscita per ingorghi stradali. Siamo ultimi assoluti dopo 5 p.s...

Nella prova del Limbara si sfila il manicotto del turbo e la Delta non ha più la forza di muoversi. E' finita ...grazie a Dio. Non ho mai desiderato così tanto ritirarmi. Ah se avessi avuto la R11....

All' Asinara mi presento più rilassato ma soprattutto con la macchina molto rinforzata nelle sospensioni, che sono il vero punto debole della Delta per la loro fragilità. Nelle prime 4 ps. siamo 3° di GR. N , un grande risultato considerando che la Delta è ormai alla frutta nei confronti delle concorrenti: le velocissime Escort Cosworth.

Mi devo fermare perchè tagliando una curva sono passato su un tombino in cemento che affiorato durante le piogge dei giorni precedenti, ha danneggiato la fragile sospensione anteriore. A casa anche stavolta, ma almeno con qualche buon tempo.

Di rally non se ne fanno altri e percio' dobbiamo aspettare il prossimo anno. 

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1995 Ancora Rally Asinara e questa volta parto forte facendo segnare il 2° di N nella 1à ps. Dopo 3 ps sono ancora 3°di N, ma poi i miei avversari iniziano a suonarmele per un abbasamento di ritmo da parte mia dovuto a stanchezza. Alla fine siamo 14° assoluti grazie ad un equipe di 6 meccanici che ad ogni prova rifacevano l'assetto ruote alla Delta, ma è difficilissimo lottare con una macchina vecchia come la Delta contro le super competitive Escort. E' stato molto bello essere seguiti prova per prova da mio padre e Franco Gottardi che ci seguivano come un ombra.       

Alla premiazione iniziano gli sgradevoli effetti dell'assenza di Don Franco di Suni, ricoverato in ospedale. Senza di lui l'organizzazione inizia a fare acqua. Concludo la stagione con lo slalom di Pattada, dove la Delta si trova a suo agio come la barca nel bosco. Con questa gara la mia attività rallystica si interrompe per qualche anno poichè il mio impegno si dirige verso una attività lavorativa che mi ruba tutto il tempo. Questa esperienza però si chiude a fine '97.

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1998  Una notizia sconcertante si diffonde fra i piloti: ritorna il Costa Smeralda. Incredibile, un certo Carmelo Mereu riesce a mettere in piedi un pool di persone con le quali fa risorgere la mitica gara. E' ancora estate, ma con largo anticipo io e Alberto riusciamo a pianificare la partecipazione al rally Costa Smeralda  con una Delta GR.A : il sogno di tutti i piloti. Nel frattempo (ai primi di settembre) a Sassari si svolge un formula challenge, e come contorno della gara l'organizzatore e pilota Giommaria Bassu, fa scontrare Fiorio, Caldarola, Griotti e Isolani con le Delta GR.A dell'Astra.

Però con questi big si vuole misurare anche Bassu e per chiudere le coppie mi offre di partecipare. Il percorso presentava un fondo di asfalto ed un pezzo di terra. Le vetture avevano l'assetto da terra. La sfida era veramente eccitante, ma sulla carta ero il più svantaggiato di tutti visto che ero il   meno esperto . Bassu aveva già fatto una gara con la Delta Gr.A. ed io non l'avevo mai guidata.

Così si inizia a girare per provare il percorso e rimango stupefatto da come Bassu guida la Delta. Quando arriva il mio turno inizio a girare nel circuito lentamente prendendo le misure della vettura. Mi accorgo che riesco a farle fare cio' che voglio e giro dopo giro aumento il ritmo: mi piace. Sceso dalla macchina dopo il giro di prova tutti gli amici mi corrono incontro entusiasti per avere fatto qualche "numero".

Inizia la gara e Caldarola distrugge una Delta (ne rimane una) mentre Griotti arrivando lungo fa segnare un tempo alto. Rimaniamo in quattro in gara: Fiorio, Bassu io e Isolani che gira piu' lento di me. Nella lotta per la semifinale Bassu gira prima di me e fa un ottimo tempo. Convinto di scontrarsi con Fiorio per il primo posto inizia a fare delle girandole in pista per festeggiare. Ma ora tocca a me e abbasso il suo tempo di qualche decimo mandandolo suo malgrado a riposo.

I miei amici sono letteralmente impazziti per l'exploit e arriva la finale contro Fiorio. Sarebbe stato anomalo batterlo e infatti mi rifila 2 sec ( 1 sec a giro) e vince lui come da copione. Per me è comunque un trionfo ed una emozione che non dimenticherò facilmente.

Ma l'appuntamento piu' caldo della stagione (il Costa) si avvicina, ed io e Alberto insieme a Gianfranco partiamo per Roma per vedere la Delta e firmare il contratto. Conosciamo di persona Marco Perniconi titolare della Pro Race Rally. La vettura è molto bella nella sua livrea nera e verde, ma per esigenze di sponsor abbiamo bisogno di una vettura rossa. La soluzione è rivestirla di plastica adesiva e ci sono voluti 2 giorni di lavoro intenso per trasformarla. In questa opera di lifting è stato prezioso l'aiuto degli amici che con tanta pazienza hanno ritagliato la plastica per farla aderire alle mille curve della Delta. Il piu' appassionato è stato un caro amico di cui nel 1999 piangeremo la tragica scomparsa: Fabrizio Anedda. La sua passione per i rally era grande, ma ancor piu' grande era l'amore per la Delta e vederlo applicare l'adesivo sulle griglie del paraurti  con una precisione maniacale, era uno spettacolo.  Il risultato è eccezionale: la vettura sembra verniciata in rosso e quasi nessuno si accorge del trucco. 

Si parte per la gara con un problema: il motore rata già dal primo trasferimento per un problema di elettronica, e questo inconveniente unito ad un ammortizzatore rotto e alla perdita della slitta, condizioneranno pesantemente il risultato finale. Non avendo potenza ( il motore sembra a 3 cilindri) l'unico modo per andar forte è di osare nele curve e nella staccate, e questo  viene molto apprezzato dal pubblico. Nelle ultime ps riusciamo a staccare piu' volte il 3° tempo e a Plebi prova di chiusura, prendiamo solo un secondo da Grossi; è lecito pensare cosa si poteva fare con la macchina a posto... ma queste sono le gare. Concludiamo al 7° posto assoluto e rimandiamo la sfida all'anno successivo.

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1999 La stagione agonistica inizia con una simpatica manifestazione nella Pista dei Campioni dell'amico Paolo Liceri. Un gruppo di piloti (circa 30) si scontrano a bordo di prototipi tubolari con motore 600. La gara prevede terra e asfalto, ma un diluvio distrugge il percorso di terra, costringendoci a girare nel kartodromo di Paolo. Non tutti sono d'accordo a correre sull'asfalto, perchè essendo il mezzo molto difficile da guidare ( esageratamente sottosterzante ) quasi nessuno riesce a fare le curve. Io da parte mia mi concentro a capire il veicolo e a guidarlo come vuole lui. Devo dire che senza grosse difficoltà riesco  a vincere la gara, dopo aver disputato la finale contro Paolino Piccinnu che cercando di farmi sbagliare non si accorge che sto' usando i trucchi che lui stesso mi ha insegnato qualche anno prima. E' stato un grande divertimento.

Al Rally dell'Asinara affitto ancora la Delta di Perniconi e questa volta devo dire che è proprio a posto. Parto con l'obiettivo di vincere la classifica dei sardi e il trofeo intitolato all'amico Fabrizio Anedda. Unico rivale Paolo Liceri con una Impreza gr.N. Parto deciso a riscattare la gara precedente e inizio con qualche tempo discreto. Poi sulla 3à prova un attimo di disattenzione mi fa scivolare fuori traiettoria e andare su un viottolo sotto la strada. Dopo qualche minuto si riparte con la macchina un po' piu' corta ma integra. Ho il morale sotto i tacchi ed in questo frangente è fondamentale l'aiuto di Alberto che mi sprona a riprendere il ritmo. La paura è passata e cerchiamo di riprendere Paolo Liceri, ma una girata a Tergu rompe il radiatore dell'olio e ci fa tornare a casa. Peccato, soprattutto per i danni che ho dovuto pagare.

Visto che ho speso tutto il budget per pagare i danni sulla Delta, al Costa Smeralda decido di correre con la R11 nella classifica riservata alle omologazioni scadute. Dopo qualche lavoro di revisione, la vettura acquista una nuova giovinezza e nella prova spettacolo facciamo il 24° tempo davanti a tante vetture piu' giovani: una libidine.

Concludiamo la gara pur con qualche problema in 19°posizione assoluta e 2° dei sardi. Veramente contenti.

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2000  Si inizia con l'Asinara e ancora in omologazione scaduta con la R11. Se nella gara precedente eravamo soli in classe, questa volta dobbiamo affrontare i fratelli Masu con la Delta 16v sulla carta favoriti. In classe troviamo anche i fratelli Mannazzu con la R5 Gt e Deiana- Serra che partecipano molto sportivamente con la Manta GTE. Vinciamo la classifica VSO agevolmente alla fine di una gara divertentissima.

Al Costa Smeralda visto che Alberto non puo' partecipare, si siede al mio fianco Fabrizio Carta. Affitto una Clio GR.A dell'Hi-tech con cui non vado lontano (2 ps) a causa delle condizioni meccaniche del mezzo a dir poco penose.

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2001 La prima gara di quest anno è il matrimonio del 28 aprile. Sono arrivato 1°assoluto senza problemi.

Rally della Sardegna: una gara che non rientrava nei miei piani, visto che Alberto non ama l'asfalto. Ma è bastato un attimo per mettermi d'accordo con Tomaso Deiana che mi ha fatto da navigatore. Con la fida  R11 abbiamo vinto la classifica delle scadute e abbiamo fatto un tempo totale che ci avrebbe consentito di essere 12° assoluti. Grande divertimento anche stavolta.  

Decido di preparare un Clio in casa, così almeno so cosa ho sotto il sedere. E' un lavoro lungo e meticoloso che mi porta a finire la macchina il giorno delle verifiche, e come è prevedibile le prime prove della gara sono state il vero banco di prova per la vettura.Per un contrattempo ho dovuto montare un motore 1,8 di serie e l'unica cosa di GR A è il cambio. Ci fermiamo nella 6° ps per la rottura dei bulloni di un semiasse. L'appuntamento è per Aprile e sono sicuro che avrò il tempo per testare bene la vettura e rinforzare i particolari piu' deboli.

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2002 Fine Marzo, idea pazza: andare in Toscana per correre il Coppa Liburna. Visto che anche gli amici della SL Racing vi partecipano, decido di aggregarmi a loro e con l'amico Marco Grossi come copilota organizzo la spedizione. Clio sul carrello e Laguna che traina e fa da muletto per le prove.

La vettura ora monta il motore 2000 ma è sempre  di serie seppur bilanciato.  Per l'assistenza mi rivolgo alla Rallytek di Giacomo Bicchielli che per una cifra irrisoria mi segue in gara. L'esperienza è stata favolosa perchè mi ha permesso di conoscere nuovi luoghi e anche se in gara abbiamo avuto problemi con un ammortizzatore posteriore che si è staccato impedendoci di tenere un passo dignitoso, il ricordo che portiamo di questa avventura è favoloso.

Arriva il rally di Sassari e dopo aver fatto qualche modifica alla vettura, finalizzata piu' che altro alla ricerca dell'affidabilità, partiamo per la gara questa volta con Alberto fiduciosi di portare a casa un buon risultato. Però nella 1à prova , per una disattenzione, siamo arrivati molto veloci ad un bivio a 90°e inevitabilmente abbiamo demolito un muro a secco. Gara finita.  

La gara del riscatto è il Costa Smeralda e nella prima tappa nonostante non abbia avuto particolari problemi, non sono riuscito a staccare tempi dignitosi. Nella seconda tappa dopo aver rimontato diverse posizioni e avere saldamente la 3à posizione di classe, ho perso tutto per l'allentamento di una testina. Nella penultima prova quando eravamo in vista del traguardo, la testina del braccio ha ceduto di colpo, mettendo fine alla gara non senza un grande spavento. 

A questo punto è d'obbligo un appunto: vorrei ricordare a qualcuno che parla un po' a vanvera che la mia Clio,( come anche qualche altra in Sardegna) anche se assomiglia a quelle di Balbosca o Munaretto, è notevolmente diversa, sia nel motore che nel cambio. Infatti ho sentito qualche esperto da muretto paragonare le nostre macchine fatte in casa (e nel mio caso interamente con le mie mani) a quelle ex ufficiali. Consiglio a quelli che amano  fare confronti di tenere conto di questa piccola sfumatura. 

Con la mia vettura leggermente ritoccata nell'assetto il bravo Pier Paolo Pala, alla prima gara su terra, centra un secondo posto di classe e un 11°assoluto al rally di Cagliari; una grande soddisfazione per tutti.

A presto

 

Mauro Sias

iao ami