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Marco Minelli & Simona Favilla

Il sodalizio di Marco Minelli con Simona Favilla è nato, alcuni anni fa, sotto l'egida della sperimentazione formale. L'obiettivo dei due giovani romani è la qualità artistica, che l'oreficeria spesso perde nella società dei consumi e dell'omologazione del gusto; per questa ragione le loro intuizioni si concretano in pezzi unici sottratti alla produzione seriale. Marco Minelli lavora da tempo nel laboratorio orafo già diretto dal padre, Marcello, orafo capace, noto negli ambienti dell'oreficeria artistica a cui è succeduto dopo la morte prematura. Il suo estro creativo barocco e capriccioso ha dato vita a gioielli di indubbia novità stilistica, soprattutto per l'uso spregiudicato dei materiali: metalli e pietre preziose insieme a cinturini di orologi, matite pastello, compact disc, ecc. La formazione culturale di Simona Favilla, umanistica e teorica, si è, invece, compiuta lontano dal mondo dell'arte orafa e del design del gioiello, a cui si è accostata dopo l'incontro con Minelli.Questa differenza di formazione, lungi dal rappresentare un problema per la tenuta della complicità artistica, è fonte di continui stimoli, prodotti dalla suggestione che la sensibilità estetica dell'uno opera sull'altro. Nella concentrazione intellettuale di Simona Favilla, Marco Minelli ha scoperto il rigore dell'ideazione, capace di disciplinare il suo estro esuberante, incline alle soluzioni creative estemporanee. Le invenzioni formali elaborate dalla favilla pongono grande enfasi sul disegno, cioè sullo sviluppo delle linee dell'oggetto, che Minelli realizza, con un'esecuzione abile e attenta, scegliendo i materiali capaci di dare forza e risalto all'idea originale. Minelli, infatti , insiste nella ricerca di materiali non convenzionali, che l'ha condotto, già prima della collaborazione con Simona Favilla, alla realizzazione di pezzi polimaterici e policromatici. Il linguaggio espressivo, sempre astratto, dei due giovani romani si è connotato, nel tempo , di tratti stilistici diversi; sono, questi, i sintomi di un'ansia di rinnovamento che, oltre seguire i movimenti della sensibilità artistica, esprime la volontà di evitare le secche della ripetizione e della maniera. I gioielli appartenenti alla prima fase stilistica sono caratterizzati da forme articolate e, spesso sensibilmente tridimensionale che si sviluppano lungo molteplici direzioni, per misurare e dare risalto allo spazio che occupano. Il disegno sinuoso, frutto di una fantasia libera, quasi onirica, produce un'impressione di movimento continuo, rapido ed elegante. Le linee, infatti, si rincorrono in fili sottili che terminano con punte o frecce, come volessero forare lo spazio aereo per sgretolarsi nei vapori dell'atmosfera. Tali gioielli mostrano una originale armonia di forme, che, lungi dall'essere determinata da rigori geometrici, è il risultato dello sviluppo facile e aggraziato di linee prive di tensioni. La produzione recente si è, invece, connotata di tratti espressionistici che rivelano, soprattutto il nervosismo lineare, una insolita qualità patetica, espressione di non nuove inquietudine dello spirito, prima d'ora sublimate nella imperturbata serenità di forme armoniose. Tutti i gioielli sono pezzi unici eseguiti interamente a mano.




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