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Jacopo della Quercia è presente nella nostra città a più riprese. Nato a Siena verso il 1371, è probabile che abbia a lungo vissuto a Lucca con il padre Piero d'Angelo;
oltre al sepolcro di Ilaria Jacopo esegue anche altre opere, quali l'altare e le tombe terragne della
Cappella Trenta in San Frediano (1412-1422) e la statua del San Giovanni realizzata per il coronamento di uno dei contrafforti della chiesa di San Martino ed oggi visibile nell'adiacente Museo della Cattedrale.
La peculiarità dell'artista senese consiste nella sua capacità di mediazione tra la ricerca di eleganti formule cortesi di matrice borgognona ed il recupero di forme classiche desunte dallo studio di statue e rilievi antichi, così come dalla tradizione bisalente alle opere pisane e senesi di Nicola e Nino Pisano.
Di questa felice sintesi il sarcofago di Ilaria del Carretto rappresenta una delle espressioni più significative. I profondi legami con il gusto del Gotico intemazionale si riscontrano nell'impostazione architettonica della tomba, legata alla tipologia del monumento funerario di derivazione francese e, più specificamente, in certi elementi compositivi e tematici quali la figura giacente, la posizione delle mani, il cagnolino ai piedi della defunta, simbolo di fedeltà, ma soprattutto la raffinata veste indossata da Ilaria, una "cioppa" o "pellanda" di fattura oltremontana. Essa è caratterizzata da ampie maniche terminanti in polsini alti e aderenti, dalla cintura stretta sotto il seno e dall'alto soggolo che incornicia il volto, i cui lineamenti appaiono sottolineati anche dall'elaborata acconciatura percorsa da bande floreali. Questo tipo di abito ricorre frequentemente nelle manifestazioni artistiche coeve (Pisanello, Gentile da Fabriano) e costituisce un chiaro simbolo di appartenenza alla classe sociale più elevata.
Si può però osservare che, benché la veste costituisca un riferimento al gusto tardo gotico, il modo in cui la figura di Ilaria viene tranata dimostra l'attenzione prestata da Jacopo alla tradizione statuaria classica, come risulta dal forte senso plastico e tridimensionale che impronta il rilievo, costruito a larghe masse con ritmi lenti e pau-:ti e dal riutilizzo di elementi iconografici desunti dall'antichità, come i putti reggi-- --toni presenti nel fregio. Jacopo infatti è il primo artista del Rinascimento a raffigurare su scala monumentale "il bimbo di sesso maschile, nudo e pieno di vita, motivo destinato ad ottenere in seguito una fortuna veramente straordinaria sia nella scultura che nella pittura" (J. Beck).

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