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Per
secoli dal paese al Santuario, il simulacro
della Madonna d' Itria fu trasportato a spalla da quattro membri
della confraternita che si davano
il cambio.
Un incartamento del 1875 menziona la famiglia Murgia per aver commissionato
ad Enrico Trincas di Pistoia un elegante cocchio decorato (realizzato
dall'artigiano Italo Corridori) per il trasporto del simulacro della
Vergine dal paese al santuario (la famiglia Murgia finanziò al
50% le spese per l'artistico cocchio, il restante 50% fu donato da tutta
la popolazione). L'inaugurazione del cocchio porta la data 1875.
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Il cocchio è realizzato in legno
intagliato, policromato e dorato, ed è considerata
una delle più grandi e originalì opere tra quelle
prodotte dalla scuola pistoiese.
In un primo periodo il cocchio era conservato all'interno
della chiesa parrocchiale nella prima cappella sulla destra,
dedicata a San Priamo. Successivamente venne trasportato nei
locali annessi alla parrocchiale dove si trova attualmente.
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