Centro collinare e montano del versante jonico reggino, il suo territorio si estende tra le serre catanzaresi e l'Aspromonte. Ricade per oltre il 50% nel parco nazionale dell'Aspromonte. Il suo esteso territorio, circa 8.000 ettari, è coperto nella parte montana da ampie distese di faggi, pini, abeti, lecci da cui si ricava il carbone, eriche dal cui ciocco si producono le rinomate pipe, castagni e querce secolari, tanto da affascinare in una sua visita lo scrittore inglese Eduard Lear che li ha mirabilmente descritti in uno dei suoi lavori. In questo ambiente trovano il loro habitat naturale il cinghiale, il ghiro, il lupo, la lepre, il tasso, la volpe e numerosi uccelli, anche migratori, quali il fagiano, il corvo, il falco. Numerosi le specie di funghi che nella giusta stagione richiamano raccoglitori ed escursionisti alla ricerca di questo prelibato frutto del sottobosco, attirati, anche, dai suuggestivi sentieri di trekking.

Nella zona montana verso le serre (Passo del Vardaro), dove si può praticare la caccia a numerosi specie di selvaggina, vista la posizione limitrofa con il Parco Nazionale dell'Aspromonte luogo di ripopolamento e di riserva, si possono ammirare il laghetto Marzanello, il rifugio montano e l'aria attrezzata per il picnic della fontana di Malconsiglio. La posizione geografica prevalentemente collinare permette di raggiungere in poco tempo e facilmente sia la montagna (altipiano della Limina, Vardaro con le aree di picnic e le fresche acque di sorgente) sia i mari Jonio e Tirreno attraverso la Strada di Grande Comunicazione Jonio/Tirreno. Circa un quarto della popolazione risiede fuori dal centro abitato e precisamente nelle numerose frazioni che hanno mantenuto nel tempo l'impianto edilizio tipico dei villaggi rurali medievali. Quelle più popolate sono: San Todaro, Aspalmo, Chiuso, Malafrinà e San Filippo.