Ricordo di Roberto Iovino
        in occasione del concerto

                     Omaggio a 
           Mario Ruminelli


 
 

"Un giovane di appena ventitré anni, esile, dall’occhio ceruleo,
dai lineamenti delicati, cantava sul suo portentoso violino
con la dolcezza, l’impeto, l’entusiasmo della sua anima…"

Così il 30 novembre 1929, un giornale commentava una esibizione di
Mario Ruminelli.

Oggi ricordiamo l’artista Mario Ruminelli, violinista, didatta, infaticabile organizzatore della vita musicale genovese.
E ricordiamo dell’uomo Ruminelli l’umanità, la gentilezza, la signorilità.

La cornice è altamente ufficiale, siamo nel Palazzo più rappresentativo della nostra città, ma l’affetto di chi fra poco si esibirà in questo Salone è profondo e sincero e dà a questo concerto un significato del tutto particolare.

E consentitemi di unirmi di cuore a questo sentimento di affetto per aver conosciuto, apprezzato e stimato il Maestro Ruminelli per molti anni……..

 "Il Ruminelli - si legge in un altro articolo pubblicato sul “Lavoro” il 4 maggio 1934 - possiede non soltanto una tecnica solida e agguerrita, ma una varietà timbrica non comune, purezza di suono, correttezza di esposizione, e un fraseggio fra i più espressivi. Le sue interpretazioni, ricche di spirito immaginativo sono apparse veri modelli di stile…"

e sull’ “Arena di Verona" del 16 gennaio1929 si legge:
" Mario Ruminelli non è soltanto un concertista di violino;
è una vera anima di artista che della musica intende non soltanto i ritmi e il tono, ma soprattutto il meraviglioso e misterioso linguaggio che accende ed esprime le passioni"

Riconoscimento dunque, di una vera e propria arte, che va al di là dal semplice dato tecnico e che Ruminelli seppe poi trasmettere ai propri allievi……

Dal 1942 Ruminelli divenne dunque genovese a tutti gli effetti, prendendo anche qualcosa del carattere della sua “ patria di adozione”:
era estremamente riservato, simpatico e ciarliero con gli amici, generoso con i suoi allievi…

Di questa  “presenza” indimenticabile e preziosa, sono testimonianza, come ho già rilevato, i violinisti più maturi e quelli più giovani che si esibiranno tra poco. Allievi diretti che già nel ’87 si erano riuniti all’Oratorio di San Filippo per festeggiare gli ottanta anni del loro Maestro e allievi di allievi a voler dimostrare che la scuola continua.

Una scuola che non è solo insegnamento alto e rigoroso
del violino e della musica, ma anche profonda lezione di vita.