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Titolo: Il libro dei
fatti incredibili
Autrice: Jane Goldman
Editore: Tascabili Bombiani
Pagine: 181
Prezzo: 24.000 lire
Valutazione: ***
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(di Massimiliano Teso, pubblicato su Scienza &
Paranormale numero 17)
Una grande X nera e la scritta "The
X Files" spicca sulla copertina del libro di Jane
Goldman.
Apparentemente potrebbe sembrare lennesimo libro in
cui vengono affrontati i soliti temi "arcani"
senza alcuna documentazione e sullonda della
crescente voglia di paranormale. Ma non è così.
Il primo volume de "Il libro dei fatti
incredibili" (ne sono previsti tre) ha una
discreta bibliografia e ci fa piacere scoprire che
lAutore abbia consultato lo CSICOP, Joe Nickell,
Ray Hyman e la Prometheus Books per una documentazione di
carattere scettico. In bibliografia compaiono inoltre
alcuni numeri di "Skeptical Inquirer"
e i libri di James Randi.
Questo non significa però che il testo sia rigorosamente
scettico, tuttaltro. La Goldman riporta per ogni
caso trattato sia il punto di vista dello spettrale
Mulder, che crede nei fenomeni paranormali, sia quello di
Scully, più scettica e razionale. Come nel telefilm "The
X Files", però, è sempre Mulder ad avere
ragione e alla fine il lettore si convince che qualcosa
di misterioso e paranormale sicuramente "deve pur
esistere".
Ogni capitolo inizia con un rapporto di Dana Scully che
fa riferimento a una puntata del noto serial televisivo.
Da lì parte lo spunto per il capitolo.
Si parte dai fantasmi e poltergeist. Jane Goldman spiega
che, agli albori della fotografia, questa nuova
tecnologia era considerata una sorta di magia. Non
bisogna stupirsi quindi che molte foto, oggi riconosciute
palesemente false (come ad esempio le fatine di
Cottingley), venissero allepoca considerate
autentiche riproduzioni di fantasmi o elementali.
Sul tema della reincarnazione lA. propone un
ipotetico dialogo tra un credente e uno scettico.
Malgrado le argomentazioni del secondo sembrino più
plausibili, lA. le considera dogmatiche e quindi
meno affidabili. Accenna però alla spinosa questione
dellipnosi (utilizzata per far riaffiorare i
ricordi di vite precedenti) ponendo il dubbio sulla sua
attendibilità.
Unaltro importante tema è la possessione da parte
di spiriti. In questo capitolo lA. illustra
numerose patologie di carattere psichiatrico che
potrebbero indurre fenomeni di questo tipo: schizofrenia,
sindrome da personalità multipla, dissociazione della
personalità.
Il capitolo sulle percezioni è di certo il più
esplicativo. "Gli scettici di formazione
scientifica", scrive Goldman, "hanno fatto
correttamente notare gli errori verificatisi
nellanalisi dei dati disponibili in materia. Non
sono riusciti, daltra parte, a provare
empiricamente che le premonizioni non esistono".
Lerrore logico è palese: la prova, secondo l'A.,
è sempre a carico degli scettici, mai di chi fa
l'affermazione!
È poi la volta dellautocombustione. Viene
riportato il caso di Benedetto Supino, nativo di Formia,
in provincia di Roma, che nel 1982 scoprì la scottante
dote di generare fiamme. Gli studi scientifici, a quanto
pare, non riuscirono a spiegare il fenomeno e il ragazzo
fu seguito invece da un parapsicologo che lo avrebbe
aiutato a controllare il suo potere. LA. prende
atto delle ipotesi alternative proposte dagli scettici ma
le considera, come sempre, poco esplicative.
Gli scherzi della natura caratterizzano un altro
capitolo: virus sconosciuti e letali, animali che si
ribellano e piante di origine extraterrestre. Non mancano
naturalmente accenni allo Yeti e al Bigfoot sui quali
"si hanno prove sufficientemente persuasive".
Tra tutti gli episodi di The X Files, quelli che vedono
il personaggio di Eugene Victor Tooms come protagonista
sono forse i più riusciti e inquietanti. Tooms si nutre
di fegato umano e può deformare a piacimento il proprio
corpo. Questo è lo spunto del capitolo: esseri umani che
presentano particolarità al di fuori del normale.
Fachiri, doti sovrumane, ricrescite miracolose, persone
elettriche o magnetiche, vista a raggi x...
Il libro affronta anche il triste fenomeno degli uomini
selvaggi. Non gli Yeti o i Bigfoot ma ragazzi abbandonati
e allevati da lupi o altri animali selvatici.
Tocca poi ai licantropi. LA. ci fa ripercorrere la
storia della leggenda del lupo mannaro e illustra come
alcune malattie possono aver dato inizio al mito. La
porfiria, ad esempio, rende la pelle gialla e sensibile
alla luce, le mani possono ulcerarsi e deformarsi creando
lillusione di artigli innaturali. Chi è affetto da
questa malattia può inoltre assumere a volte un
comportamento stravagante.
Lultimo capitolo affronta il delicato tema delle
guarigioni miracolose. Vengono proposte diverse
spiegazioni, anche molto razionali: effetto placebo,
guarigioni spontanee, vera e propria frode... LA.
è però convinta che non tutte siano riconducibili a
spiegazioni di questo tipo. A sostegno della sua tesi
cita alcuni studi fatti presso la McGill University di
Montreal, sullesistenza di una forza guaritrice, il
prana hindu o il chi cinese. Altra prova a favore
sarebbero le numerose fotografie fatte con la macchina
Kirlian che, come sappiamo, fotografa benaltra cosa
invece dellaura .
Le belle e numerose foto che lA. ci propone nel suo
libro si riferiscono sia agli episodi di The X Files che
agli argomenti trattati nei vari capitoli.
In definitiva è un libro da leggere anche per chi non ha
mai seguito le indagini di Mulder e Schully. In esso
potreste trovare nuove informazioni, una discreta
bibliografia e un ottimo allenamento per il vostro
spirito critico.
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