Scuola Materna
Bolognano - Vignole - Masi - Caneve

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PROGETTO PEDAGOGICO:


1.Presentazione

2.Le scelte educative
 

Presentazione

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da "La nostra Scuola autonoma della Comunità".

L'autonomia pedagogica trova il suo riferimento fondamentale e la sua espressione, oltreche nello Statuto, in una "carta" che specifica l'identità della scuola. Le scuole materne equiparate hanno denominato questa "carta" Progetto pedagogico di scuola.

 Questo progetto, partendo dal principio di un'educazione di tutta la persona nel rispetto delle sue potenzialità e capacità, esprime chiare scelte in ordine alle finalità educative, delineate dai membri degli organismi gestionali, anche sulla base dei valori, della cultura e delle tradizioni proprie della singola comunità

Il Progetto pedagogico di scuola, elaborato secondo rigorosi criteri scientifici, è ora proposto nel testo degli Orientamenti provinciali dell'attività educativa. Il Progetto ha normalmente validità triennale e, nel corso di ogni anno scolastico, i genitori e le altre componenti della scuola -anche elaborando gli Indirizzi delle attività educative hanno la possibilità di verificare la validità delle scelte educative operate e l'effettiva corrispondenza delle attività scolastiche.

Il raccordo dei principi e delle linee presenti nel Progetto pedagogico di scuola con l'attività didattica viene garantito dal personale insegnante che, individuati i traguardi formativi, formula un'adeguata programmazione

Il Progetto pedagogico della nostra scuola favorisce quindi un'effettiva partecipazione che si esprime in un confronto aperto e costante tra genitori, insegnanti e membri degli organismi gestionali della scuola.


La definizione del Progetto pedagogico della scuola materna di Bolognano ha coinvolto il Consiglio direttivo, le Insegnanti e il Comitato di gestione che, partendo dalla definizione dei fini educativi della scuola, dai bisogni manifestati dai bambini frequentanti e dalle richieste provenienti dalla comunità e dai genitori, tenendo conto delle risorse disponibili nella scuola, hanno effettuato le precisazioni e le ponderazioni ritenute opportune sul Progetto pedagogico della Federazione (*).

Le scelte educative

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All'interno di un'istituzione come la "scuola dell'infanzia " 1'azione educativa si configura come un itinerario da percorrere con intenzionalità e razionalità allo scopo di perseguire determinate finalità educative. Il Progetto pedagogico è la "carta di riferimento" che individua l'insieme di finalità intese come "capacità da far acquisire al bambino intenzionalmente" che la scuola dell'infanzia intende perseguire.
Si parla di "progetto" perché nella scuola dell'infanzia ogni attività non è definita in modo casuale ma trova invece una giustificazione scientifica. Proprio per questo la scuola dell'infanzia non può essere considerata come un luogo di "custodia" o "parcheggio" dei bambini nel quale le attività sono lasciate al caso.
Viceversa nella scuola dell'infanzia il bambino viene educato secondo i principi definiti dal presente Progetto pedagogico e in accordo con le famiglie.
Anche per questo la partecipazione della famiglia e dei genitori alla vita della scuola è ritenuta fondamentale per creare quella sintonia educativa che costituisce la premessa per formulare un Progetto pedagogico realmente efficace. A tal fine la scuola dell'infanzia di Bolognano intende farsi attiva promotrice di occasioni di incontro con le famiglie e i genitori. 
E' intenzione della scuola dell'infanzia di Bolognano strutturare il proprio Progetto pedagogico ponendo come momento centrale dell'attività educativa, quello concernente lo sviluppo dell'identità personale e relazionale (la costruzione dell'identità, identità e società, identità e senso morale, identità, domanda di senso ed educazione religiosa), in quanto le finalità educative in esso comprese rappresentano la base sulla quale fondare lo sviluppo educativo del bambino. In particolare sono da segnalare come fondamentali le finalità educative concernenti la capacità di inserirsi e relazionarsi in un gruppo trovando un equilibrio fra i momenti di competizione e quelli di collaborazione, scoprendo così le regole proprie delle diverse situazioni, adeguandosi ad esse o eventualmente modificandole sulla base di esigenze precise.
La partecipazione al gruppo porta il bambino a cogliere che esistono punti di vista diversi dai propri, che devono essere rispettati e compresi al fine di integrarsi veramente nel gruppo e di sapere stare con gli altri. In questa direzione assume particolare rilevanza anche la "capacità di ascoltare" quanto gli altri hanno da dire che oggi sembra essere piuttosto carente nei bambini come del resto negli adulti. La "capacità di ascolto" è una delle precondizioni della "capacità di rispettare l'altro" in quanto è ascoltando le argomentazioni altrui che si possono conoscere le idee, le emozioni, le intenzioni di chi ci sta vicino, ed è attraverso questa conoscenza che l'altro diventa da estraneo ad amico.
La "capacità di ascolto" richiama il concetto di empatia attraverso la quale si può entrare in risonanza affettiva con i pensieri, i sentimenti, i desideri, le emozioni, le fantasie, i disagi e le sofferenze altrui; in altre parole l'empatia permette di sentire l'altro affettivamente dentro di noi.
Il linguaggio comune esprime bene questo concetto attraverso l'uso di frasi come: "mi sono messo nei suoi panni", "nella sua pelle", o "nelle sue scarpe". L'empatia è lo sforzo di decentrarsi da se stessi per entrare nell'universo dell'altro. Questa non è affatto una prerogativa dell'adulto, ma appartiene anche all'esperienza infantile. Reazioni empatiche sono presenti fin dalla nascita e diventano sempre più sofisticate ed efficaci con la maturazione e l'esperienza.
Già nei primi mesi di vita alcuni bambini rispondono al pianto di altri bambini piangendo a loro volta. Intorno al primo anno, molti bambini assumono un'espressione triste e preoccupata quando un adulto o un bambino conosciuto piange. Intorno ai due o tre anni i bambini consolano i loro amici che piangono offrendo i loro giochi e confortano chi si è fatto male con azioni appropriate.
Il "rispetto dell'altro", che è una conseguenza anche della "capacità di ascolto" e della capacità di empatizzare con l'altro, porta poi, necessariamente, a considerare valori quali la solidarietà, l'apertura verso il proprio prossimo, l'accoglienza disinteressata, che anche la scuola dell'infanzia può contribuire a diffondere attraverso la sua opera educativa. Per far sì che le reazioni empatiche spontanee evolvano in altruismo e in solidarietà si deve educare il bambino all'apertura verso gli altri e alla disponibilità, incoraggiarlo a capire e rispettare i vari punti di vista e a porsi nei "panni" degli altri e questo esige uno sforzo e un impegno continuo da parte degli adulti perché la comprensione dell'altro non consiste solo nel mettersi nei suoi "panni", ma anche nella capacità di accettare l'altro in quanto diverso da se.
Quando incontriamo emozioni, punti di vista e ambiti di valori diversi dai nostri e sconosciuti, otteniamo una diversa immagine del mondo, diventiamo consapevoli di ciò che manca a noi, quindi facciamo chiarezza anche su noi stessi.
L'immagine del mondo altrui non solo modifica e rende più ricca la mia immagine del mondo, ma modifica anche l'immagine che ho di me stesso.
Senza questa apertura verso gli altri saremmo rinchiusi e limitati dalla nostra visione del mondo. Essa è perciò un elemento prezioso di conoscenza perché ci aiuta, nell'incontro con l'altro, a verificare e a correggere le nostre idee e i nostri comportamenti. Non solo, anche la nostra identità nasce dal rapporto con gli altri in quanto io mi definisco attraverso l'immagine che gli altri mi rimandano; non posso sapere chi sono se non nell'incontro e nella relazione con l'altro diverso da me. Un requisito necessario per avvicinarsi all'altro, e il fondamento stesso della tolleranza, è il riconoscimento della possibile e legittima pluralità dei modi di pensare e di sentire . Nella progettualità di una strategia di accoglimento dell'altro, la formazione linguistica assume un ruolo di assoluta priorità.
Infatti, la lingua è paragonabile, come primo strumento di comunicazione, ad una sorta di biglietto da visita: ci presenta agli altri fornendo le prime informazioni su noi stessi e su ciò che ci riguarda. Imparare a comunicare significa, nella sua dimensione autentica, imparare a comprendere il mondo, riconoscere gli altri e le proprie idee e nello stesso tempo farsi riconoscere, più semplicemente, imparare a convivere. La lingua è lo strumento principale per esprimere la propria identità culturale e nello stesso tempo per comprendere quella degli altri. In base a quanto predetto la scuola materna di Bolognano intende far acquisire al bambino la "capacità di esprimersi correttamente, usando le parole più opportune, nella lingua italiana" e quella collegata riguardante la "capacità di usare la lingua in modo grammaticalmente corretto".
All'ambito dell'identità personale e relazionale si riferisce la finalità educativa dello sviluppo nel bambino del "senso di appartenenza" verso la comunità ritenuto importante in quanto è attraverso un legame anche affettivo verso la comunità, che il bambino acquisisce la capacità di aprirsi verso l'ambiente sociale e culturale che esiste al di fuori della propria famiglia. La comunità con le sue caratteristiche (architettoniche, culturali, associative, simboliche, economiche, ecc.) è il primo luogo in cui, dopo la famiglia, il bambino vive intensamente le proprie esperienze; questo luogo deve essere , quindi dal bambino stesso percepito come "positivo" in grado cioè di stimolare la sua curiosità e la sua voglia di conoscenza.
Del resto nella comunità operano personaggi che con il loro lavoro e la loro opera rappresentano un efficace esempio per il bambino. Il riferimento va alle attività artigianali che possono rappresentare per il bambino un momento di stimolo per lo sviluppo della sua creatività. In questo modo può così  essere perseguita la finalità educativa concernente la "capacità di organizzare e trasformare intenzionalmente la realtà", che richiama fortemente il tema della "creatività" che oggi più che mai rappresenta una capacità da sviluppare con attenzione anche per contrastare gli stimoli alla omologazione provenienti da più parti ma in particolare dai mezzi mass-mediali. 

Indirizzi dell'attività educativa

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Avvicinarsi al mondo della natura e alle trasformazioni che 1 'uomo vi opera per utilizzarne i frutti e ricavarne nuovi prodotti è importante per i bambini della scuola materna di Bolognano inserita in un contesto che è ancora, nonostante tutto, prevalentemente agricolo. Anche oggi molti continuano infatti a coltivare l'orto o piccoli appezzamenti di terreno per lo più come attività cui dedicarsi nel proprio tempo libero. Sul territorio sono però nati un'azienda agricola e un vivaio che possono essere visitati dai bambini per scoprirvi la vita di piante e animali, i diversi momenti della loro crescita e i modi per coltivarle e allevarli.
Esiste inoltre in zona un torchio ancora funzionante per la lavorazione delle olive che è un esempio importante di strumenti che 1 'uomo è riuscito ad inventare per ricavare nuovi prodotti dai frutti della terra.
Le ricchezze paesaggistiche vengono spesso salvaguardate all'interno di parchi e zone protette per preservarle dalla possibile distruzione. Nel comune di Arco un esempio interessante in questo senso è rappresentato dal parco Arciducale e gli Operatori ambientali del Comprensorio possono risultare guide insostituibili per aiutare i bambini a conoscerlo ed apprezzarlo.
E' importante non dimenticare inoltre che 1 'uomo è legato al mondo degli animali, soprattutto ai nostri giorni, da un rapporto di gioco, di divertimento e soprattutto di cura che forse quello più vicino al bambino.
Il coinvolgimento dell'associazione "Basso Sarca cavalli" può costituire occasione per avvicinarsi al mondo di questi animali e far scoprire ai bambini un possibile compagno di giochi.
Uno stimolo per lo sviluppo della creatività può venire dalla conoscenza delle varie attività artigianali presenti nella comunità: il fabbro, il falegname, la cantina sociale e la pasticceria artigianale.
Essendo poi le aree sociale, affettiva - emotiva e morale - etica - religiosa parte importante del progetto pedagogico della scuola di Bolognano si individuano nell'associazione ANFASS, nell'Unione sportiva Stivo, nella Compagnia teatrale e nell'Oratorio, risorse significative per le finalità proprie della socializzazione, del senso di appartenenza e soprattutto di apertura, attenzione, solidarietà verso gli altri.
Tutte queste iniziative che prevedono il coinvolgimento attivo di persone ed enti dovranno essere adeguatamente preparate e valutate per verificare la loro congruenza con la programmazione didattica della scuola.


(*) "Federazione Provinciale Scuole Materne: proposte e indicazioni programmatiche, documento di lavoro per l'aggiornamento delle insegnanti", Electa, Trento, 1990

Il Progetto Pedagogico della scuola dell'infanzia è definito come un "complesso di finalità da perseguire intenzionalmente". Tali finalità, articolate in aree, sono competenze, capacità, abilità del bambino che la scuola, "intenzionalmente", tende a sviluppare attuando un determinato intervento educativo.
Le finalità che compongono un Progetto Pedagogico così delineato devono necessariamente rispondere a tutti i bisogni del bambino che cresce e fornire quindi all'insegnante un profilo completo del bambino stesso, da educare in ogni sua dimensione.

Le aree:

Le finalità indicate nel testo sono classificate convenzionalmente in nove aree ciascuna delle quali è da intendersi come insieme di specifiche e autonome finalità.

Gli assi:

Queste nove aree, a loro volta, si articolano su tre assi:
-       
asse del senso (area affettivo - emotiva, area sociale e area morale - etico - religiosa);
-        asse della cognitività (area pratico costruttiva e area cognitiva);
-        asse dei linguaggi (area psicomotoria e mimico-gestuale, area dei linguaggi visivi, area musicale e area linguistica).

Risulta evidente che l'asse si configura come una dimensione che aggrega aree e quindi finalità tra loro contigue, vale a dire orientate alla stessa dimensione di sviluppo.

 

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