Camaldoli

Naturalmente, quando arrivi in quel posto, vieni catturato dalla bellezza suggestiva del luogo, fare delle passeggiate nel bosco con accanto il ruscello e’ una cosa stupenda.

Oltre alla natura che a Camaldoli vuole senza dubbio la sua parte, la prima particolarità che noti quando sei con i monaci è la cadenza con la quale rispondono durante le liturgie, ti sembra lenta, molto lenta tanto da andare contro tutti aumentando il ritmo. Con il passare dei giorni ti ci abitui e ti piace anche.

A Camaldoli ci si sentiva ritemprati molto nello spirito e poco nel corpo. Il corpo ti doveva sostenere la notte e tutto il giorno dopo…….. farsi quasi tre ore e mezza seduti e cercare il piu’ possibile, particolarmente verso la fine, di stare attenti a cio’ che si dice.

Le serate erano condite da momenti di condivisone. A parte la compieta alcolica a suon di Laurus con il Gran Maestro don Attilio, la sera era uno dei momenti in cui tutti potevano stare insieme e fare gruppo, non per fare dei ragionamenti teologici, quanto per divertirsi e chiacchierare in allegria.

 

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