ILLUMINAZIONE

La normativa vigente prevede che i luoghi di lavoro siano illuminati dalla luce naturale diretta.
E’ necessario, tuttavia, che siano specificati alcuni punti, al fine di rendere ottimale l’utilizzazione della luce naturale:

- le finestre non debbono essere troppo distanti dal luogo di lavoro;

- le pareti dei locali devono essere di colore chiaro;

- le superfici vetrate devono essere tenute costantemente pulite;

- i piani di lavoro devono essere collocati in modo tale da riceve la luce da sinistra e da evitare l’abbagliamento del lavoratore e la formazione di ombre sul piano di lavoro.

La luce artificiale, a meno che non si sia in presenza di particolari lavorazioni, non può essere sostitutiva della luce naturale, ma solo integrativa.
Essa deve essere adeguata al lavoro svolto per intensità, qualità e distribuzione.
Dove è necessario, l’illuminamento generale deve essere integrato con una luce di posto, considerando che il primo non deve essere mai inferiore ad 1/5 del secondo.
In generale, per le fonti di illuminazione artificiale possiamo dire che:

- devono essere sottoposte a pulitura periodica sia le lampade, sia le superfici riflettenti;

- se si usano tubi fluorescenti, devono essere alloggiati in apposite plafoniere e protetti da cadute e da sfarfallio;

- occorre posizionare le lampade in modo da evitare tanto l’abbagliamento, quanto le zone d’ombra;

- le lampade devono essere protette contro i contatti diretti e la penetrazione di liquidi;

- è opportuno che la qualità dell’illuminazione sia tale che l’indice di resa cromatica (IRC) non sia minore dell’85% (dall’85% al 100% la qualità è ottima) e che la temperatura di colore sia compresa fra i 3800 ed i 4500 gradi Kelvin (in questo caso si ha una tonalità di luce facilmente armonizzabile con quella naturale).

Considerando anche i videoterminali, l’illuminamento non deve essere inferiore ai 1000 lux.