VALUTAZIONE DEI RISCHI NEGLI UFFICI
CONTROLLO DEI RISCHI
PATOLOGIE DA MANCATO CONTROLLO
1) MICROCLIMA
a) Temperatura,umidità relativa,ventilazione
-> controllo parametri
b) Condizionamento aria:
Temperatura,umidità relativa, ventilazione, calore radiante.
Quantità di aria e ricambi orari;
aumento di CO2 per scarso numero di ricambi orari o eccesso di riciclo;
inquinamento microbico (legionella)
-> totale ricambio aria o massimo riciclo(30 %)
controllo CO2 < 0,1 %
ventilazione v = 0,1 0,2 m/sec
c) Qualità aria: polveri e bioaerosol
-> ricambi d'aria(40 m3/persona)
d) Inquinamento indoor
fotocopiatrice:-ozono (lampade)
-formaldeide(carta patinata)
-polvere di toner
-idrocarburi volatili
-> ambiente ampio,ventilato e manutenzione:
-efficienza e sostituzione periodica dei filtri
-cambio e smaltimento del toner
mobili d'ufficio in truciolato:
-formaldeide(monomeri isocianici)-> ventilazione
liquidi e prodotti per pulizia mobili:
-emissione di alcooli, fenoli
-> utilizzo di prodotti non irritanti
uso moderato
rivestimenti e moquette:
-formaldeide, acrilati
-> pulizia idonea, idoneo numero di ricambi d'aria
coibentanti: fibre di lana di vetro
lana di roccia
fibre di amianto
(ambienti con protezione incendio)-> controllo emissione polvere e fibre per usura o interventi tecnici.
carte autocopianti (uffici copia e centri meccanografici)
-> tecnologia priva di PCB
e) VDT: problematiche ergonomiche ed oftalmologiche(schermi, posture)
-> sedile a cinque appoggi con spalliera e sedili regolabili
posizionamento antiriflesso da luce artificiale o naturale
umidità relativa < 40 %
assenza di inquinanti chimici
ventilazione ambiente < 0.1 m/secf) Illuminazione
-> oltre 1000 lux (considerando il VDT)
g) Lavoro usurante e ripetitivo:
stress da pubblico
rischi di patologia infettiva
-> turnazione,procedure standardizzate
-> separazione con lastre antirapina e anticontagio con microfoni e griglie.
h) Trasporto manuale dei carichi
-> 30 Kg.agevolmente trasportati disposti in modo equilibrato.
i) Rumore da macchine e da impianto
(tipografia,officina,falegnameria condizionatori)-> coibentazione,MPI,protezione alla macchine e
interventi sull'ambiente (schermi fonoassorbenti o fonoisolanti)
l) Inquinamento chimico:
polveri di legno
aerosol da oli minerali
vapori da solventi organici
contatto con sostanze irritanti tossiche e nocive.
-> aspirazione localizzata
ventilazione
MPI
m) Rischi associati all'ambiente interessato:
imprese di pulizia,imprese di vigilanza
-> modalità di esecuzione del piano di sicurezza concordate.
Inquinamento Indoor - Sick Building Syndrome
La valutazione dei rischi dovuti all'inquinamento
interno di edifici non industriali prende le mosse dagli anni '70
a seguito di alcuni casi di malattie polmonari,alcune anche
mortali.
Ciò è maggiomente importante se si considera che attualmente il
60 % della popolazione lavorativa italiana lavora in questo
settore.
Tecniche di costruzione tese a ridurre il consumo energetico hanno
introdotto sistemi di riscaldamento potenzialmente inquinanti
soprattutto se non perfettamente progettati ed installati.
Analogamente, per quanto attiene il riciclo dell'aria e la presenza
di prodotti chimici sintetici, utilizzati nell'edilizia, nell'arredamento
e nei materiali di consumo, si è avuto un progressivo peggioramento
della qualità dell'aria negli uffici.
Uno degli effetti di tale peggioramento è la "Sindrome
dell'edificio malato "caratterizzata da sensazione di
malessere, spossatezza, incapacità a concentrarsi, cefalea, bruciore
agli occhi
ed alle vie respiratorie; causa di incremento delle assenze e diminuzione
della produttività.
Gli inquinanti presenti all'interno di edifici non industriali
sono assai numerosi; le fonti di inquinamento dipendono sia dall'ubicazione, sia
dai materiali usati per la costruzione e per
l'arredamento.
Gli inquinanti presenti negli uffici possono essere di origine
esterna all'edificio o di origine interna.
Fra i primi rileviamo le sostanze prodotte dal traffico automobilistico
e quelle prodotte dai sistemi di riscaldamento. Tra gli
inquinanti organici interni possiamo distinguere:
1) Materiali da costruzione e arredi:
Arredi in truciolato e laminato -> formaldeide, solventi
Schiuma poliuretanica -> formaldeide, solventi
Altre schiume -> solventi
Fibre di vetro -> aldeidi alifatiche
Materiali di rivestimento per pavimenti, tessuti, plastica, gomma
-> solventi
Carta da parati sintetica -> solventi
Sigillanti -> solventi
Adesivi -> solventi, emulsionanti, formaldeide
Vernici -> solventi, emulsionanti.
Impregnanti del legno -> fungicidi, solventi
2) Attività lavorativa e uomo
Fumo di tabacco -> particolato respirabile, ossido di
carbonio, composti organici volatili
Materiali d'ufficio -> solventi
Carte stampate -> solventi
colla -> solventi, emulsionanti
3) Prodotti di pulizia
Detergenti -> solventi,emulsionanti, limonene
Deodoranti -> 1,4 - Diclorobenzene, limonene
Antitarmici -> 1,4 - diclorobenzene, naftalina
Cere per pavimenti -> Solventi, emulsionanti
Prodotti di pulizia -> Solventi, emulsionanti
Sprays -> Idrocarburi alogenati
La presenza di fornelli,bollitori a gas,cucine può essere causa
di produzione,anche in ufficio di monossido di carbonio e di
ossidi di azoto.
Le più importanti e frequente fonti di inquinamento interno sono
costituite dai materiali di costruzione, dagli arredi e dai prodotti
di consumo.
Tra i principali:
- Formaldeide -> laminati di rivestimento del legno, pannelli
degli armadi, resine di lucidatura degli arredi;
- Polimeri sintetici -> costruzione di mobili
- Composti organici volatili -> liberati da
vernici,colle,carte da parati, fotocopiatrici, adesivi e
materiali di consumo
- Tendaggi, tappeti, tessuti di rivestimento, moquettes ->
composizione e pulizia
- Fibre di amianto e lana di vetro -> lavori di manutenzione
- Fumo di tabacco
- CO2 -> sudorazione e traspirazione delle persone
- lacche, profumi, deodoranti -> abitudini di vita delle
persone
Vi sono poi gli inquinanti biologici:
- batteri, miceti, virus normalmente presenti possono
proliferare sulle superfici umide degli impianti di
condizionamento.
Effetti sulla salute degli inquinanti
L'esposizione a tali sostanze non avviene soltanto durante la giornata lavorativa.
- Monossido di carbonio, biossido di azoto(anche a basse concentrazioni) ->coronaropatie,vasculopatie cerebrali e periferiche, bronchiti croniche ostruttive.
- Formaldeide (0,01 - 0,30 ppm) -> irritazione oculare e delle prime vie respiratorie, cefalea, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria.
- Fumo di tabacco -> fumatore attivo: aumento di morbilità
e di mortalità;
fumatore passivo:malattie respiratorie e cardiovascolari, rischio
di tumore.
- Composti organici volatili(anche a basse concentrazioni) ->
danni acuti a vari organi e apparati, agenti cancerogeni o
mutageni.
- Microrganismi(concentrazioni maggiori di quelle esterne): virus, batteri, miceti, spore. -> infezioni apparato respiratorio, influenza, virosi respiratorie, polmonite virale e forme non rare di tipo immunologico (inquinamento umano, condizionatori, terreno di cultura umido).
Manifestazioni Allergiche
Le manifestazioni allergiche possono essere legate a rischi specifici
allergogeni degli uffici: contatto cutaneo con oggetti di
cancelleria, carte speciali, carte carbone e autocopianti.
La fotoduplicazione può provocare intolleranza, in particolare durante
le operazioni di manutenzione e di ricarica dei reattivi.
Le carte autocopianti o carte chimiche possono provocare
fotofobia, lacrimazione, prurito e bruciore al naso, alle prime
vie aeree e nelle sedi di contatto cutaneo e in soggetti affetti
da
asma anche broncospasmo se esposti ai vapori che si sprigionano al
momento della apertura delle confezioni di tali prodotti.
Agenti sospettati sono:formaldeide ed altri monomeri che si liberano
al momento dell'apertura delle confezioni -> utile aprire le
confezioni in luogo arieggiato e utilizzare i prodotti qualche
tempo dopo l'apertura.
Manifestazioni allergiche dovute a rischi aspecifici comuni agli
ambienti lavorativi e domestici: micofiti, acari, germi, protozooi
-> riniti, rinocongiuntiviti, sinusiti, faringiti, tracheiti.
Sindrome dell'edificio malato
Sick Building Syndrome
Colpisce gli occupanti di edifici muniti di impianti di climatizzazione.
Si configura se più del 20 % degli occupanti lamenta disturbi
che consistono in irritazione cutanea, delle mucose e percezione
di odori sgradevoli. Si ipotizza una azione sinergica di più
sostanze presenti nell'ambiente anche in piccole concentrazioni.
La maggiore responsabile appare la ventilazione meccanica degli
edifici anche se non si sa se agisca di per sé o indirettamente
aumentando la concentrazione e la quantità
degli inquinanti. Tale azione sinergica si esplica anche per i
composti organici volatili presenti negli uffici come abbiamo visto
a concentrazioni minori di quelle permesse a livello industriale.
Controllo dell'inquinamento indoor
Non è di facile attuazione perché numerose sono le sostanze presenti
in dosi molto piccole ma potenzialmente dannose e perché per
risparmio energetico si cerca di ridurre il numero dei ricambi d'aria
che rappresentano uno dei più importanti mezzi di controllo
preferendo invece l'utilizzo di aria riciclata.
Peraltro l'aumento dei ricambi d'aria non è risolutivo: infatti in
una indagine condotta negli USA nel 50 % dei casi emersero problemi
di scarsa ventilazione, nel 15 % dei casi erano presenti inquinanti chimici, nel
10 % dei casi l'inquinamento era di origine esterna, nel 15 %
erano presenti inquinanti biologici e nel 10 % le lamentele non
erano riferibili ad alcuna causa.
Vanno quindi valutati:
- Progetto costruttivo ed impianti tecnici
-> uffici a misura d'uomo e non viceversa
-> eliminazione degli inquinanti esterni prelevati con le prese d'aria
-> manutezione accurata e frequente dei filtri degli impianti stessi
-> accurata scelta dei materiali e degli arredi con eliminazione o riduzione di quelli a base di resine fenoliche con conseguente decisiva riduzione di formaldeide e di
composti organici volatili
-> regolamentazione degli spazi per fumatori
-> diluire le sostanze inquinanti incrementando i ricambi d'aria
-> controllare gli inquinanti biologici con accurati programmi di manutenzione degli impianti di condizionamento.
-> periodica disinfezione con battericidi e accurate pulizie di locali e arredi con
prodotti idonei.
Effettuata tale prevenzione un indice di purezza dell'aria
aspecifico ma di facile misurazione è l'anidride carbonica.
Concentrazioni di CO2 maggiori di 1000 ppm sono indicative di inadeguato
apporto di aria fresca. Un incremento di CO2 causa cefalea, affaticamento, percezione
di odori sgradevoli.
Pertanto molto semplicemente il numero dei ricambi d'aria sufficienti
ad abbassare i livelli di CO2 potrebbero in ultima analisi
permettere la riduzione netta di tutti gli altri inquinanti
presenti negli uffici.
Roma, 3/2/97
IL MEDICO COMPETENTE
DEL
MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE