Fattura computerizzata
La vecchina dai canditi capelli raccolti nell'ordinatissima crocchia, da cui non
sfuggiva nemmeno una ciocca, vestiva dignitosamente uno scolorito ma pulitissimo
lungo abito nero, molto timorosa era entrata, guardandosi intorno smarrita, nel
grande negozio d’informatica del centro commerciale.
Un commesso premurosissimo le si era avvicinato con l'evidente intento di farle
gentilmente e rapidamente guadagnare l'uscita - Non si preoccupi signora,
succede a tutti di smarrirsi... forse cercava il negozio di abbigliamento o
quello di articoli da regalo... vede, bisogna percorrere tutta la galleria e ...
- così dicendo aveva allungato una mano a prenderle il gomito su cui aveva
cominciato ad esercitare una leggera ma decisa spinta in direzione dell’uscita.
- Giovanotto per sua norma e regola io non mi sono mai persa in vita mia neanche
nella capitale... - lo aveva gelato la vecchia, a voce troppo alta
divincolandosi con un agile balzo che l’aveva portata faccia a faccia con
l’esterrefatto venditore. La deliziosa vecchietta di colpo trasformatasi in
terribile virago aveva proseguito con lo stesso gelido tono – Figuriamoci se
potrei mai perdermi in questo sperduto e ridicolo avamposto coloniale, lontano
da ogni forma di vita civile…
Piccato il capo reparto subito accorso ergendosi in tutto il suo metro e ottanta
aveva, dopo aver allontanato con un gesto il commesso colpevole di tanto
trambusto, replicato - Non vorrei contraddirla gentile signora, ma suvvia non le
sembra di esagerare un tantino definendo provinciale una grande città come
Milano?
- Senza attendere risposta e cambiando tono, aveva poi continuato, melenso – Mi
dica allora in che posso gentilmente servirla…
- Terrestri – aveva borbottato in modo incomprensibile la vecchia, per poi
subito aggiungere in tono più cortese – Vorrei comprare un giocattolo per il mio
nipotino.
- Quanti anni ha il suo nipotino? Ha già una piattaforma di gioco o vuole
semplicemente acquistare un game particolare?
- Mi sono spiegata male, il mio nipotino ha solo quaranta anni ed è un grande
appassionato di antiquariato…ma sto divagando, volevo un elaboratore portatile
allo stato dell’arte…il migliore che avete…cioè.
- Quanto a questo, mia cara signora, c’è solo l’imbarazzo della scelta…il limite
è...quanto si vuole spendere – aveva continuato sottolineando le ultime parole
con lieve sorriso – venga che le mostro gli ultimi arrivi giapponesi.
- Il prezzo è l’ultimo dei miei problemi, vorrei solo qualcosa che non mi faccia
sfigurare troppo.
- Guardi credo che questo faccia proprio al caso suo, ultra leggero, grande
schermo, buona memoria e capacità di archiviazione dati, connessione senza fili
e…
- Mi lasci dare un’occhiata – così dicendo la vecchia comincio a smanettare
borbottando frasi smozzicate - … non olografico … non neurale… non quantico
…alba tecnologica…- e ridacchiando concluse ad alta voce - Si credo che mio
nipote sarà proprio soddisfatto di una simile anticaglia.
- No signora, no non entri lì…cosa sta digitando? Cosa sono quei file di comando
che ha inserito…?
- Non si preoccupi sono solo provvisori, tutto tornerà come prima tra poco, non
vorrei sciupare la sorpresa a mio nipote, volevo solo vedere il livello cui
siete arrivati...
se potessero esaminarlo i miei ex colleghi del MIT...chissà cosa ne
penserebbero... meglio così – concluse ridacchiando l’arzilla vegliarda.
- Così lei avrebbe lavorato al MIT? – chiese il direttore tra lo stupore
generale del piccolo capannello che si era formato attorno al computer che
andava sciorinando sullo schermo immagini digitali 3D di inusitata bellezza e
dalle piccole casse suoni di una purezza mai sentita.
- Lavorato? Fondato vorrà dire... ma erano altri tempi, non ne ho molta
nostalgia visti i risultati.
Non ho più molto tempo, così se mi incarta il tutto, pago e tolgo il disturbo –
concluse la vecchina con voce dolce.
- Mia cara signora dovrebbe saperlo che la merce in esposizione non può essere
venduta!
- Ho già mandato il mio commesso in magazzino, pochi attimi e la signora avrà il
suo portatile.
- Poco male davvero – sorrise di un sorriso sghembo la vecchia strega – sapevo
già come sarebbe finita così ho preso le mie precauzioni.
- Piuttosto non si dimentichi di rilasciarmi regolare fattura.
Anni dopo, il buon direttore ormai promosso ad incarichi dirigenziali più
prestigiosi, s'era fatta una sua idea sullo strano episodio.
A dire il vero non era successo poi nulla di così eclatante; dopo l’uscita della
vecchietta il computer era andato in crash di sistema e
non era stato più possibile recuperare nessun dato precedente. La cosa che lo
faceva pensare, ogni volta che inopinatamente il computer
su cui stava lavorando si bloccava, facendo perdere il lavoro di ore a lui come
a migliaia di altre persone nel mondo, era solo una parolina,
l’ultima pronunciata dalla terribile vecchia ...No non era possibile, doveva
togliersi dalla mente una simile fissazione, era un’idea peregrina
e oltretutto antiscientifica quella di essere tutti sotto un’eterna insolubile:
fatturazione elettronica.
Fine
Una piccola chiosa Il racconto non è di pura SF , in quanto riporta solo le vicende dell’eterna lotta tra me e il computer. Dopo oltre un mese di tentativi di sistemazione, due formattazioni generali dell’intero sistema, proprio mentre sto scrivendo questo testo mi si è inceppato più volte, costringendomi a riscriverne ampie parti.
|