Florida,
dolce Florida!
L'attenzione
degli addetti ai lavori e non, era concentrata sui "Big Three", Duncan,
Hill e McGrady, senza certo dimenticare E.J. , i Pacers, Tim Thomas e tutti gli
altri free agents di una delle estati più bollenti di sempre, che ha alterato
gli equilibri della lega e che doveva vedere Orlando come regina incontrastata,
e invece…
Quando, verso la metà di luglio, o giù di lì,
tutti i free agents più appetibili, da Duncan a Hill, da T-Mac a E.J.,
sembravano destinati ad Orlando, in virtù, tra l'altro, di un clima sempre
estivo e di tasse non elevate, Pat Riley aveva ricordato che anche Miami era in
Florida,
sperando di smuovere le acque in cui gli Heat stagnavano più che
cercare di mettere sotto contratto le strars dell'estate. Infatti
Pat macchinava già da tempo di ricostruire la squadra, fin dal tiro
sbagliato di Weatherspoon in gara 7 contro NY, nonostante pubblicamente
affermasse il contrario. Miami da quel momento è stata attivissima, essendo una
delle squadre più chiacchierate, coinvolta in molte voci di mercato, parecchie
delle quali concretizzatesi in scambi. Proprio per questo a mio parere gli Heat
sono i veri vincitori della free agency. E vi spiego il perché! Miami non ha
mai avuto una chances di firmare Duncan e Hill, mentre ha perso McGrady. Poteva
essere un brutto colpo, soprattutto perché Jones, che più volte aveva
manifestato il voler giocare per Riley, sembrava in procinto di tornare a LA, in
uno scambio a tre che coinvolgeva Charlotte. Invece la frase di Riley ha
dirottato Jones in Florida inducendo
Charlotte al sign&trade, con P.J. Brown, Mashburn, Thorpe, James e Budford
in Caroline per E.J., Mason, Ricky Davis e Dale Ellis. Insomma Pat si è
liberato di un perdente come Mashburn, che in Florida non ha mai realmente
convinto per E.J., Mason e Ricky Davis, ragazzo interessante per il futuro.
Certo hanno dovuto rinunciare a P.J., ma Riley ha fatto due conti: "ehmm
P.J. per E.J.?", certo che si, anche perché con una magata degna di
Houdini ha portato in Florida anche Brian Grant, per una scatola di Corn flakes
o poco più ( Weatherspoon e Gatling), nello scambio a tre che ha portato Kemp a
Portland. Risultato, indipendentemente da quello che farà Tim Hardaway, gli
Heat si presentano con una formazione di tutto rispetto e con una front line tra
le più forti di sempre: Mourning, Grant e Mason, più Jones. Direi che la
stagione di Miami l'anno prossimo potrebbe concludersi verso la metà di giugno,
titolo o non titolo. A Est infatti Chicago ha fallito miseramente (avevate
dubbi?), firmando solo Mercer, NY ha provato ad arrivare a Brian Grant o Hill,
ma avrebbe dovuto sacrificare due tra Spree, Houston e Camby, e non se l'è
sentita. Morale sarà la solita squadra incompiuta. E poi c'era Orlando, che
credo sia uscita ridimensionata dal mercato. Infatti pur avendo messo sotto
contratto Hill, McGrady, Monty
Williams, DeClerque e avendo trattenuto Ameachi, Orlando non ha una front line
irresistibile, Ameachi e Outlaw, senza contare che per arrivare a Hill e McGrady
ha dovuto rinunciare a parte del successo dello scorso anno: cioè uomini dalla
panchina, Atkins, Ben Wallace e scelte future. Intendiamoci Orlando è una buona
squadra e può fare strada nei play-offs però sembra mancare qualcosa per
arrivare al grande ballo. Per concludere a Est Philadelphia è stata immobile,
raggiungendo l'obiettivo minimale di rifirmare Kukoc, Indiana è riuscita a
trattenere tutti escluso Jackson, emigrato in Canada alla corte di Carter,
mentre Milwaukee ha fatto un ottimo lavoro. Ha infatti mantenuto intatto il
nucleo dello scorso anno aggiungendo Hunter, che come cambio di Cassell è
ottimo, e rinforzandosi nei pressi dell'area con Jason Caffey. Chi esce
distrutto sono i Pistons, che si sono accontentati delle briciole, ed il futuro
per Dumars si preannuncia come un inverno a Green Bay…non certo divertente. A
Ovest la situazione è altrettanto interessante. Tim Duncan è rimasto a Fort
Alamo, e gli Spurs con l'aggiunta di Derek Anderson si sono assicurati una
pericolosità perimetrale che prima non avevano, grazie anche alla firma di
Antonio Daniels. Per il resto perderanno Elie, mentre del futuro di Elliott non
si sa nulla, (forse resta) anche se non sembra l'ala piccola che può condurre
Popovic al secondo titolo. Molto bene Utah. La squadra sembrava finita, invece
ha portato a Salt Lake City il Ninja, Strarks, a sostituire Hornacek, si è
garantita i servigi e l'esperienza di Manning, che la vicinanza di gente della
sua età potrebbe rivitalizzare, e ha aggiunto Donny Marshall, ala forte, ideale
per far respirare Malone. Certo ha perso Eisley, brutto colpo, ma ha
parzialmente rimediato ri-firmando Vaughn e mettendo sotto contratto Crotty, già
criticato a Bologna, ma molto positivo nella "Rain City". Lakers?
Hanno firmato Rider, prendendo un rischio non da poco, ma così facendo possono
sfruttare Rice, sicuro partente, per cercare di coprire lo spot di ala forte. Se
così fosse la squadra si garantirebbe una fisionomia molto equilibrata, a patto
che Rider faccia il bravo!!! Molto attivi Dallas e Golden State. Dallas, dopo il
successo del draft, ha soffiato Eisley a Utah, al quale vanno aggiunti Barros,
che come tiratore fa sempre paura, Laettner , pallino di Nelson, e Mills da
Detroit. Ha perso Ceballos, Wallace e Murdock, ma la squadra è equilibrata,
grazie anche al fatto che Davis e Trent sono rimasti. Direi che le ambizioni di
play-off sono più che legittime. Golden State la transizione più importante
l'ha conclusa a febbraio, acquisendo Hughes. Ha ritoccato la front line con
l'aggiunta di un necessario rimbalzista quale Fortson, oltre ad aver trattenuto
Foyle al centro e firmato Sura, reduce da una buona stagione a Cleveland.
Praticamente immobili Seattle, anche se Lewis rimarrà insieme a Payton e Co., e
Houston che ha rifirmato Mobley, e strappato Taylor ai Clips, ma non ha compiuto
alcun salto di qualità. Infine i Blazers, che hanno riportato Kemp a ovest. Non
so se sia stata una mossa intelligente. Kemp è apparso l'ombra di sé stesso
nelle ultime due stagioni, ed è stato acquistato anche in previsione di dare
ossigeno a Sabonis. Questo significa che Jermaine O'Neal ha le valigie pronte.
Ora non era meglio trattenere Grant e dare più spazio al promettente O'Neal,
invece di prendere Kemp, ormai sul viale del tramonto? Comunque il mercato non
ha ancora visto i titoli di coda e c'è ancora spazio per qualche colpo che
potrebbe alterare gli equilibri sia a Est che Ovest, nel frattempo ci sediamo
comodi e ci "gustiamo" un' Alka-Selzer, necessaria per digerire tutto
ciò che è accaduto tra luglio e agosto…che non è certo poco.
P.S. O'Neal oltre che avere le valigie pronte aveva
anche il biglietto d'aereo pronto per Indianapolis. In cambio a Portland arriva
Dale Davis, e allora i discorsi cambiano.