Seattle Supersonics

 

A Seattle piove. Il cielo è grigio e triste come un addio, come l'addio di Ewing ai Knicks, che dopo 15 anni di carriera al Madison, è approdato a Seattle per cercare di vincere quel maledetto titolo che a NY ha soltanto accarezzato. In realtà non so se Ewing abbia scelto bene, nel senso che i Sonics sono si una buona squadra, ma non da titolo subito, e il centro giamaicano non sembra poter giocare più di una al massimo due stagioni. In più Seattle viene da un'annata burrascosa, con problemi di spogliatoio, scaramucce tra Westphal e Payton, il solito Maxwell, e l'ambiente assomiglia ai Balcani, dove una miccia può far saltare in aria tutto in un amen. Eppure nonostante l'equilibrio precario in seno alla squadra la stagione scorsa è stata più che positiva, con alcune conferme e molte sorprese che lasciano ben sperare per quest'anno. I Sonics sono finalmente una squadra equilibrata, sia per il giusto mix tra veterani e giovani, sia per la struttura del quintetto, sia per la profondità della panchina. Il settore lunghi finalmente si può avvalere di un centro di ruolo, il che lascia libero Baker di giocare ala forte, e non subire più così fisicamente l'uomo, soprattutto in difesa. Inoltre Ewing è uomo da 15 e 10 a partita e la sua esperienza si farà sentire. Inutile illudersi sulla sua tenuta fisica, in particolare in difesa, ed ecco perché Westphal ha voluto alla sua corte Dickey Simpkins, ala forte-centro con un passato poco glorioso a Chicago, ma sempre buono per dar fiato a Pat. Inoltre il settore lunghi si completa con la presenza di Jelani McCoy, un saltatore fuori dal comune da UCLA che potrebbe rivelarsi una vera sorpresa. Il settore piccoli è decisamente ben fornito. Lasciando da parte Payton, i Sonics dispongono di Berry, ottima guardia, anche se un po’ leggera, di Lewis, il liceale sulla rampa di lancio verso un prossimo All Star Game, molto più prossimo di quanto di possa immaginare. A questi affiancano Ruben Patterson, solido e ruvido difensore al quale un po’ più di tiro da fuori non guasterebbe, Randy Livistingston, scaricato si da Phoenix ma buon cambio per Payton, oltre che tiratore da tre temibile (per maggiori informazioni chiedere a coach Popovich). Infine l'eroe delle varie summer league, Shammond Williams, che può veramente essere l'arma in più di Seattle, potendo giocare point o shooting guard, avendo dimostrato che in entrambi i ruoli ha qualcosa da dire. A questo gruppo va aggiunto Desmond Mason, ala piccola molto atletica, anche lui ad impazzare quest'estate nelle summer league. Si capisce da se che Westphal ha in mano una squadra molto versatile, e dispone della facoltà di schierare quintetti molto diversi tra loro. Infatti pensando che Payton, Berry, Lewis, Baker e Ewing sarà lo starting five si possono immaginare svariate soluzioni. Williams può giocare da play, sia per sostituire Payton, ma lasciando anche Gary come shooting guard. Lewis può essere guardia con Gary play e Patterson ala piccola, in un quintetto molto fisico e molto difensivo, oppure, soluzione estrema ma interessante, soprattutto quando i Sonics vorranno o avranno bisogno di correre, un quintetto piccolo, con Baker centro e Patterson o Mason, Payton, Lewis e Berry, magari non molto bilanciato ma suggestivo. Infine nulla vieta un quintettone con Ewing Simpkins o McCoy e Baker addirittura come tre, con molto potere a rimbalzo ma forse poca velocità sul perimetro. Al di là di queste o altre soluzioni il punto è che Westphal ha in mano un giocattolo di cui può disporre a suo piacimento e Seattle sembra un avversario ostico per  tutti. Titolo? Se permettete ne dubito. Già perché ogni moneta ha due faccie e fin qui abbiamo visto quella bella. L'altra parla di una Division, la Pacific, incredibilmente dura, con potenzialmente 5-6 squadre da play offs (LA, Portland, Sacramento, Phoenix, Seattle e magari Golden State). Ewing dovrà affrontare per ben quattro volte l'anno la front line dei Blazers (auguri), e Shaq ( si buonasera!). Se il discorso si allarga alla Midwest Division ecco le torri gemelle e il ruvido Malone. Sinceramente il vecchio Pat, che tra l'altro predilige il tiro dalla media che le battaglie nei pressi del tabellone, non mi sembra possa uscire vincitore da tutti questi duelli. Si Westphal lo farà riposare ad arte, e cercherà di averlo fresco nei play-offs, ma anche fresco Ewing difficilmente porterebbe avrebbe la meglio con la gente che gira ad Ovest. Poi il problema di sempre, lo spogliatoio, dove la tempesta è sempre dietro l'angolo e dove quest'anno potrebbero aggiungersi anche problemi di leadership. Io credo che Payton sia il re, ma Ewing è abituato a NY, dove ultimi anni a parte, lui faceva quello che voleva. E poi c'è Lewis, che deve si crescere ma la paura è che lo faccia troppo in fretta…in termini di ego. Insomma io credo che Westphal e la dirigenza sappiano bene che quest'anno difficilmente si andrà oltre un primo-secondo turno di play-offs, però intanto i Sonics godranno di un anno per far sviluppare i loro giovani talenti, tra cui Olumide Oyedeji, centro di 19 anni, che tra un po’ potrebbe risolvere definitivamente il problema dei Sonics nel mezzo…..e intanto a Seattle piove.