CANTICO DEL GUERRIERO

NANO

 

"Destati orsù dallo letto tuo di fronda,

O vil elfo marrano

Che L’Ascia mia pronta è alla bisogna

Per spaccarti in due dalla testa all’ano.

 

Non udisti forse dei miei piedi il forte pestare

Dalla bocca mia lo dolce cantico della battaglia

L’armatura mia lucente sferragliare;

Che dallo sonno tuo non fai più veglia?

 

O forse nell’oblio ti celi, sporco VERME puzzolente.

Degno discendente della tua schifosa schiatta,

Sicuro della inevitabile fine imminente,

Di certo coraggio non hai di guardarmi in faccia.

 

Che angoscia, quale depressione!

Dopo che per valli monti e boschi tanto vagai:

Sottratta mi viene la giusta tenzone.

Ma certo è che l’ascia mia ugualmente assaggerai.

 

Di buon acciaio Nanico essa è fatta,

Di sfavillanti rune mirabilmente è adorna:

Sul cranio te la voglio calar dalla parte piatta

Per unire assieme quelle due orecchie che sembran corna.

 

Triste il mio destino, beffardi gli Dei,

Maledetta sia quella scommessa che feci anzitempo,

Che l’unico pietoso elfo che trovai

Morto di certo era da lungo tempo.

 

La causa della morte detta è senza velo:

All’ignobile creatura che in terra giace

In sogno fui certamente svelo

Dove la uccisi nella maniera che a me piace."

AGLAR RAS

 

 

Questo cantico fu scritto nella notte che precedeva una delle ultime battaglie nell’ambito di una campagna tesa a porre fine alla razza degli elfi, allorché l’autore svegliatosi di soprassalto realizzò, con profonda amarezza, che con il totale sterminio della millenaria controparte, i Nani avrebbero potuto perdere uno di quei fattori che erano stati un motore importante nello sviluppo delle dinamiche sociali e delle arti militari.

Aglar Ras si era convinto che con la conclusione vittoriosa della campagna un nero velo sarebbe calato su tutta la sua gente. Ma un Comando del Re andava eseguito.

Si racconta pero' che, dopo aver parlato della questione che tanto lo affliggeva agli altri due fratelli di Sangue e D'Ascia uno di questi, per la precisione Argh Grimm, suggeri' di catturarne alcuni esemplari maschi e femmine allo scopo di allevarli in cattivita' nell’isola vulcanica di Jiiakz Anur di suo possesso. Cosi' facendo se in futuro i dubbi d' Aglar Ras si fossero rivelati veri, si sarebbe potuto procedere al ripopolamento progressivo di alcune zone boschive del regno.

Non sappiamo se questo progetto fu realizzato ma certo e' che Aglar Ras il giorno dopo apparve agli occhi di tutti molto piu' sereno.
Sappiamo inoltre che ancora oggi, a distanza di molti anni, quell’isola rimane fortemente presidiata da truppe scelte e che il suggello di Segreto Reale e' posto su tutte le attivita' li svolte.

 

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