Questa e’ la piu’ importante rivelazione che Gesu’ ci
ha fatto, tanto importante e tanto delicata che, all’inizio, ci aveva
raccomandato di non rivelarla, perche’ l’avrebbe rivelata Lui stesso.
Soltanto durante
le sedute e’ stata fatta la precisa domanda, se potevamo portarla a conoscenza
del mondo.
In quella
occasione ci rispose, come abbiamo gia’ accennato, che prima bisognava
avvicinare, preparare le persone ai concetti spirituali necessari, perche’ altrimenti
nello stato psichico di qualche persona impreparata potevano avvenire anche
varie conseguenze, per il fatto che la mentalita’ e la cultura religiosa non si
e’ mai avvicinata a tale realta’, anche se in qualche modo e’ stata espressa
nel Vecchio Testamento sotto forma di metafora, ma per incapacita’ di
intuizione, per mancata capacita’ di apprendimento delle varie civilta’
terrestri, non e’ stato mai possibile percepire tale verita’.
QUESTO E’ IL 3° SEGRETO DI FATIMA, E CIOE’ COME DA ANGELI SIAMO DIVENTATI UOMINI, CHE LA CHIESA CATTOLICA, PUR CONOSCENDO, NON HA MAI RIVELATO AL MONDO.
Per
supplire a questo compito, la Chiesa Cattolica ha istituito il Concilio di
Trento, con la emissione di alcune norme, che non riguardavano tanto il
contenuto del segreto, ma che in parte sono servite lo stesso a migliorare
alcuni fattori.
Gesu’,
comunque, la sera della rivelazione si arrabbio’, perche’ il mondo doveva
venire a conoscenza di tale segreto e prenderne coscienza.
In questo
modo gli uomini avrebbero potuto regolare meglio la propria esistenza, e trarne
il maggior profitto per il proprio spirito.
Ecco come
Gesu’ ci presento’ il fatto.
e per voi non intendeva solo gli uomini di questo pianeta, ma di tutti gli altri esseri in giro per l’universo, in una infinita’ di pianeti su base carbonio, che percorrono la nostra stessa strada,
Da questa
disobbedienza, rappresentata poi nella metafora di Adamo ed Eva, nacque anche
il desidero della materia, che l’angelo, oramai non piu’ tale, si creo’ per
farne uso e piacimento.
Nel
momento che successe questo, inoltre, ci preciso’ anche l’angelo Gabriele,
che accompagna Dio in tutte le incarnazioni in tutti i mondi tridimensionali e
che oggi e’ nella figura del corpo di Gesu’, che usa come mezzo in questa
comunicazione, sia Dio, che gli Angeli stessi rimasti fedeli, piansero
moltissimo dal dispiacere, anche se non e’ un dispiacere come proviamo noi,
perche’ lo spirito non ha le stesse sensazioni, ma un’altro tipo di dispiacere,
promettendo a loro stessi e al Padre che avrebbero fatto di tutto, per
raccogliere i cocci del vaso rotto, e di riportarli, una volta ricomposti, a
Dio.
Per
mantenere immediatamente questo proposito, iniziarono a correre dietro agli
angeli allontanati, perfino dal momento del loro distacco, ma inutilmente,
perche’ essi erano gia’ molto lontani.
Aggiunse
poi l’Angelo, nella Sua diretta comunicazione:
Difatti,
nella prima seduta, con l’Angelo Gabriele, trovandosi Egli in difficolta’
nellesprimersi sul tipo di giochi che insieme facevamo, nonostante fosse a conoscenza
di una infinita’ di lingue non solo di questo pianeta, ma di tutti i mondi
tridimensionali esistenti nell’universo, disse:
Gesu’ rispose:
“di’ che giocavate con polvere di stelle.”
Pero’,
continuo’ l’Angelo, verso di noi,
Ecco quale e’ stato il peccato originale, e cioe’ il
peccato che ha dato origine alla nostra esistenza, e come la nostra, anche di
quella di tutti coloro che vivono, come gia’ spiegato, in altri mondi come il
nostro, nella stessa dimensione tridimensionale.
Alla domanda “Quando questo e’ successo?”, Gesu’
ci rispose che non e’ possibile dare una risposta, perche’ non e’
concepibile dalla nostra mente, perche’ il concetto del tempo che abbiamo,
nellaltra dimensione non esiste, ma esiste sempre un presente.
Da questo
impegno di Dio di recuperarci a tutti i costi comprendiamo il perche’ di
tutte le Sue incarnazioni, conosciute e non conosciute, di tutte le Sue
sofferenze e di tutte le nostre sofferenze.
Da questo e’ evidente che la causa del nostro distacco da
Dio e’ stato il senso del possesso, e cioe’ il volere possedere a tutti i costi
quello che in parte non e’ nostro, o
meglio e’ gia’ nostro, perche’ appartiene a tutti, come Dio ha disposto.
Il senso
del possesso, su ogni profilo e forma lo si consideri, porta con se’ l’egoismo,
la superbia, l’odio, la gelosia, che nell’uomo abbondano; e’ difficile
liberarsene, ma con una buona dose di volonta’ positiva, si puo’, pian pianino,
eliminare o per lo meno diminuire, fino ad arrivare alla perfezione, che Dio
non pretende totale, ma almeno al 90%.
Gesu’ poi aggiunse:
Tutti i
riferimenti menzionati nel Vecchio Testamento, Adamo ed Eva, Caino e Abele,
l’Arca di Noe’, ecc, hanno come concetto questa nostra natura umana e la causa
di essa, nonche’ farci capire attraverso le relative parabole, non fatti, il
nostro grande errore.
Nonostante
cio’, come abbiamo accennato, Dio, nella sua infinita bonta’, ci vuole
recuperare con ogni mezzo, anche a costo di Sue illimitate incarnazioni,
conosciute e non, con la sola propria parte di energia atomica servibile al
singolo scopo.
Difatti, ci confido’, due mila anni fa, non sono venuto
solo in Palestina, ma anche come guida, in altre religioni non occidentali.
Solo la
nostra eventuale noncuranza e il mancato ascolto ai suoi richiami possono farci
rimanere non solo quello che siamo, con tutte le infinite sofferenze
conseguenziali, ma molto peggio, e cioe’ uninferno infinito senza ritorno.
Di
conseguenza prendiamo progressivamente coscienza di questa grande, impensabile,
tristissima realta’, per la prima volta manifesta direttamente da Dio in questa
Terra, e indirizziamo la nostra vita giorno per giorno, verso quel
comportamento che Esso non si stanca mai di insegnarci, per farci perdonare del
nostro terribile errore, e godere, sia pure con il cosiddetto cerotto, ancora
della Sua presenza, come un tempo, che a noi sembra davvero infinito.
Questa
grande rivelazione, fino ad oggi tenuta nascosta dalla Chiesa Cattolica,
senzaltro ha portato danno al nostro progresso spirituale, perche’ prendendo coscienza
di questa verita’, pur considerando il primo e forse scioccante stato d’animo,
l’uomo, una volta superato, avrebbe
agito di conseguenza, ben conscio della sua terribile colpa, cercando in tutti
i modi possibili, di rimediare, portando non indifferente beneficio alla
spiritualita’, con la benevolenza del Padre stesso.