IL TERZO SEGRETO DI FATIMA

 

Questa e’ la piu’ importante rivelazione che Gesu’ ci ha fatto, tanto importante e tanto delicata che, all’inizio, ci aveva raccomandato di non rivelarla, perche’ l’avrebbe rivelata Lui stesso.

Soltanto durante le sedute e’ stata fatta la precisa domanda, se potevamo portarla a conoscenza del mondo.

In quella occasione ci rispose, come abbiamo gia’ accennato, che prima bisognava avvicinare, preparare le persone ai concetti spirituali necessari, perche’ altrimenti nello stato psichico di qualche persona impreparata potevano avvenire anche varie conseguenze, per il fatto che la mentalita’ e la cultura religiosa non si e’ mai avvicinata a tale realta’, anche se in qualche modo e’ stata espressa nel Vecchio Testamento sotto forma di metafora, ma per incapacita’ di intuizione, per mancata capacita’ di apprendimento delle varie civilta’ terrestri, non e’ stato mai possibile percepire tale verita’.

 

QUESTO E’ IL 3° SEGRETO DI FATIMA, E CIOE’ COME DA ANGELI SIAMO DIVENTATI UOMINI, CHE LA CHIESA CATTOLICA, PUR CONOSCENDO, NON HA MAI RIVELATO AL MONDO.

 

Per supplire a questo compito, la Chiesa Cattolica ha istituito il Concilio di Trento, con la emissione di alcune norme, che non riguardavano tanto il contenuto del segreto, ma che in parte sono servite lo stesso a migliorare alcuni fattori.

Gesu’, comunque, la sera della rivelazione si arrabbio’, perche’ il mondo doveva venire a conoscenza di tale segreto e prenderne coscienza.

In questo modo gli uomini avrebbero potuto regolare meglio la propria esistenza, e trarne il maggior profitto per il proprio spirito.

 

Ecco come Gesu’ ci presento’ il fatto.

 

“All’inizio, Voi”,

 

e per voi non intendeva solo gli uomini di questo pianeta, ma di tutti gli altri esseri in giro per l’universo, in una infinita’ di pianeti su base carbonio, che percorrono la nostra stessa strada,

eravate tutti angeli in un tutt’uno con Dio stesso.

Avevate tutto, felicita’, continui stati di estasi, non mancava nulla, e non esisteva nessun desiderio, essendo particelle di Dio, sia pur con una struttura atomica diversa. Quindi Dio condivideva con voi cio’ che era Suo, in una perfetta comunione di intenti e di fatto.

A un certo punto pero’, una parte degli angeli, e tra loro anche dei piu’ importanti, tra i quali due dei suoi pilastri, come li si vuole chiamare, con particolari potenze spirituali e particolari compiti, illudendosi di usare la stessa potenza del Padre, e cioe’ creare quello che volevano, universi, ecc, si ribellarono, per usare una parola che conoscete, cercando di suddividersi in piu’ particelle, come Dio stesso.

Questo lo potevate fare perche’ appartenete alla stessa sostanza del Padre ma pero’ era necessario il permesso di Dio, che, loro nella loro arroganza, non chiesero, quindi si distrussero, perche’ al momento in cui gli Angeli ribellati a Dio si staccarono da Esso, si frantumarono in miliardi di pezzettini come un vaso rotto, e iniziarono il loro lungo percorso, in una meta sconosciuta e senza fine.

 Da questo nacque il senso del possesso, che veramente e’ causa del vostro stato di essere, e, come abbiamo detto, di tutte le vostre sofferenze e delle vostre infinite reincarnazioni.”

 

Da questa disobbedienza, rappresentata poi nella metafora di Adamo ed Eva, nacque anche il desidero della materia, che l’angelo, oramai non piu’ tale, si creo’ per farne uso e piacimento.

Nel momento che successe questo, inoltre, ci preciso’ anche l’angelo Gabriele, che accompagna Dio in tutte le incarnazioni in tutti i mondi tridimensionali e che oggi e’ nella figura del corpo di Gesu’, che usa come mezzo in questa comunicazione, sia Dio, che gli Angeli stessi rimasti fedeli, piansero moltissimo dal dispiacere, anche se non e’ un dispiacere come proviamo noi, perche’ lo spirito non ha le stesse sensazioni, ma un’altro tipo di dispiacere, promettendo a loro stessi e al Padre che avrebbero fatto di tutto, per raccogliere i cocci del vaso rotto, e di riportarli, una volta ricomposti, a Dio.

Per mantenere immediatamente questo proposito, iniziarono a correre dietro agli angeli allontanati, perfino dal momento del loro distacco, ma inutilmente, perche’ essi erano gia’ molto lontani.

Aggiunse poi l’Angelo, nella Sua diretta comunicazione:

Voi dovete tornare al Padre, e per tornare, ascoltate i suoi suggerimenti e i miei, perche’ sono sempre suggerimenti del Padre.

 

Difatti, nella prima seduta, con l’Angelo Gabriele, trovandosi Egli in difficolta’ nellesprimersi sul tipo di giochi che insieme facevamo, nonostante fosse a conoscenza di una infinita’ di lingue non solo di questo pianeta, ma di tutti i mondi tridimensionali esistenti nell’universo, disse:

“Padre come posso chiamare i giochi che facevamo quando eravamo tutti insieme?”

 

Gesu’ rispose:

 

di’ che giocavate con polvere di stelle.”

 

Pero’, continuo’ l’Angelo, verso di noi,

“adesso non possiamo piu’ giocare, perche’ voi ve ne siete andati.”

 

Ecco quale e’ stato il peccato originale, e cioe’ il peccato che ha dato origine alla nostra esistenza, e come la nostra, anche di quella di tutti coloro che vivono, come gia’ spiegato, in altri mondi come il nostro, nella stessa dimensione tridimensionale.

 

Alla domanda “Quando questo e’ successo?”, Gesu’ ci rispose che non e’ possibile dare una risposta, perche’ non e’ concepibile dalla nostra mente, perche’ il concetto del tempo che abbiamo, nellaltra dimensione non esiste, ma esiste sempre un presente.

Da questo impegno di Dio di recuperarci a tutti i costi comprendiamo il perche’ di tutte le Sue incarnazioni, conosciute e non conosciute, di tutte le Sue sofferenze e di tutte le nostre sofferenze.

Da questo e’ evidente che la causa del nostro distacco da Dio e’ stato il senso del possesso, e cioe’ il volere possedere a tutti i costi quello che in parte  non e’ nostro, o meglio e’ gia’ nostro, perche’ appartiene a tutti, come Dio ha disposto.

Il senso del possesso, su ogni profilo e forma lo si consideri, porta con se’ l’egoismo, la superbia, l’odio, la gelosia, che nell’uomo abbondano; e’ difficile liberarsene, ma con una buona dose di volonta’ positiva, si puo’, pian pianino, eliminare o per lo meno diminuire, fino ad arrivare alla perfezione, che Dio non pretende totale, ma almeno al 90%.

 

Gesu’ poi aggiunse:

Ho creato IO questo vostro universo, per darvi la possibilita’, attraverso anche i Miei insegnamenti, le Mie incarnazioni, nonche’ la stessa vostra sofferenza, di tornare a Me, per stare tutti insieme, come eravamo una volta, anche se, per la vostra ribellione, porterete sempre un cerotto per nascondere la vostra ferita, che DIO stesso non vi fara’ pesare. La sofferenza la permetto e la concedo, perche’ in questo universo tridimensionale, dove l’equilibrio e’ ottenuto tra il bene e il male, il piu’ e il meno, compreso il libero arbitrio, che sono i tre componenti della vostra struttura atomica, fa aumentare il desiderio di tornare a ME, stimolo indispensabile per raggiungere la meta.

Inoltre, non si conosce la vera sofferenza senza la gioia, e non si conosce la gioia senza la sofferenza.

Pertanto, nella sofferenza ce’ la giustizia Divina, a seconda le vostre colpe, in questa vita o in vite precedenti, in considerazione che vi e’ sempre qualcosa da scontare a vostra insaputa, avendo ripreso un corpo fisico.

 

Tutti i riferimenti menzionati nel Vecchio Testamento, Adamo ed Eva, Caino e Abele, l’Arca di Noe’, ecc, hanno come concetto questa nostra natura umana e la causa di essa, nonche’ farci capire attraverso le relative parabole, non fatti, il nostro grande errore.

Nonostante cio’, come abbiamo accennato, Dio, nella sua infinita bonta’, ci vuole recuperare con ogni mezzo, anche a costo di Sue illimitate incarnazioni, conosciute e non, con la sola propria parte di energia atomica servibile al singolo scopo.

Difatti, ci confido’, due mila anni fa, non sono venuto solo in Palestina, ma anche come guida, in altre religioni non occidentali.

Solo la nostra eventuale noncuranza e il mancato ascolto ai suoi richiami possono farci rimanere non solo quello che siamo, con tutte le infinite sofferenze conseguenziali, ma molto peggio, e cioe’ uninferno infinito senza ritorno.

Di conseguenza prendiamo progressivamente coscienza di questa grande, impensabile, tristissima realta’, per la prima volta manifesta direttamente da Dio in questa Terra, e indirizziamo la nostra vita giorno per giorno, verso quel comportamento che Esso non si stanca mai di insegnarci, per farci perdonare del nostro terribile errore, e godere, sia pure con il cosiddetto cerotto, ancora della Sua presenza, come un tempo, che a noi sembra davvero infinito.

Questa grande rivelazione, fino ad oggi tenuta nascosta dalla Chiesa Cattolica, senzaltro ha portato danno al nostro progresso spirituale, perche’ prendendo coscienza di questa verita’, pur considerando il primo e forse scioccante stato d’animo, l’uomo,  una volta superato, avrebbe agito di conseguenza, ben conscio della sua terribile colpa, cercando in tutti i modi possibili, di rimediare, portando non indifferente beneficio alla spiritualita’, con la benevolenza del Padre stesso.