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Pafo, Afrodite, Venere

Dea greca dell'amore, della bellezza e della fertilità, nata dalla spuma del mare fecondato da Urano, un altro mito la faceva figlia di Zeus e di Dione. Sedi del suo culto furono Cipro, Citera, Erice e Corinto. I miti più famosi di Afrodite sono quelli di Adone e dihAnchise,@uomini mortali amati dalla dea, i romani la cVenere. 
Pafo: Altro modo di chiamare Afrodite: da Pàfos (Cipro ) città di 9000 ab, capoluogo del distretto omonimo, porto sulla costa sudoccidentale dell'isola,( it. Pafo). Di antica origine fenicia era dedicata al culto di Afrodite.    

 

Bacco (Diònysos, Bàkchos)

"Beato chi ha il demone amico, e, iniziato ai misteri, ne ha parte e fa pura la vita, che nell'anima è uno col tìaso, quando celebra sui monti il santo rito che monda, la festa del Baccanale, colui che (...) rende onore a Dioniso" . (Euripide, Baccanti, 72-82)

 Bacco è uno dei nomi del dio greco DIONISO: dio greco dell'ebrezza e della pazzia, del vino, della fertilità e della vegetazione, figlio di Zeus e di Semele, amò Arianna. I Titani, figli della terra, per incitamento di Era, traggono in inganno con dei regali, Dioniso fanciullo, lo catturano e lo divorano. Ma la dea Atena, dopo aver tratto in salvo il cuore del dio, lo porta a Zeus che lo inghiotte e genera da Semele un nuovo Dioniso,  poi fulmina i Titani; dalle loro ceneri nasce il genere umano che contiene una parte positiva, costituita dal corpo di Dioniso divorato dai Titani e di una parte negativa, data dai resti dei Titani stessi.

Dionisio Figlio di Zeus e di Semele, una delle figlie del re di Tebe, Cadmo, il dio nasce dalla coscia del padre, dentro la quale era stato cucito alla morte della madre che non aveva ancora portato a termine la gravidanza,  divenuto adulto scopre l'uso della vite e il vino, di cui egli è divinità tutelare, ma Era, adirata verso il frutto degli amori adulterini di Zeus, lo fa impazzire, in Frigia viene guarito dalla follia dalla dea Cibele, dalla quale è iniziato ai misteri del suo culto (culto misterico di Attis e Cibele, la Grande Madre i cui sacerdoti, chiamati Galli, si eviravano) e riceve la stolé, il costume da Baccante, in seguito si reca in Tracia e in India, che conquista con un esercito, (per questi suoi viaggi si comprende l'aspetto esotico del dio che indossa vesti muliebri, ha l'aspetto di uno straniero ( xénos), e il suo carro, adornato di edera, accompagnato da Satiri e Baccanti, è trainato da pantere); ritornato in Grecia si reca a Tebe, dove introduce le proprie feste rituali, i Baccanali; il re Penteo, che si opponeva alla celebrazioni delle feste, viene punito dal dio che lo fa divorare dalla madre Agave, la quale in possessione dionisiaca, lo fa a pezzi insieme alle altre Menadi durante un Baccanale. Così parla il dio nelle Baccanti di Euripide:" Giungo, figlio di Zeus, a questa terra di Tebani (...). Io di tralci e d'uve ho ricoperto tutto quanto in giro. Le campagne dei Lidi  ricche d'oro ho lasciato (...). e dagli Elleni sono ora venuto a questa terra dopo avere ovunque istituito i cori e ordinato i Misteri e il mio rito, perchè agli uomini fosse palese che io sono un dio. E' Tebe la città prima dell'Ellade dove ho fatto echeggiare il grido sacro e indossare le nèbride e afferrare il tirso, la zagaglia avvolta d'edera".  Dionisio è quindi il dio del vino, dell'ebrezza e del delirio mistico, dei campi,  ma anche dell'irrazionale, dei gesti sanguinari, della violenza.

Il culto di Dioniso confluì nell'orfismo e nei riti misterici, e alle sue feste è collegata l'origine della rappresentazioni drammatiche e del dramma satiresco. Le falloforie erano normali processioni volte a propiziare la fertilità dei campi con l'esibizione di un enorme fallo in pubblici cortei, tipici del culto dionisiaco.

Orfismo

Uno dei principali misteri greci. Fiorito particolarmente a Creta e Nella Magna Grecia intorno al VII-V sec. a. C. l'orfismo ha come mitico fondatore Orfeo, ed elaborò una complessa cosmogonia incentrata sulla figura di Dioniso, figlio di Zeus. Orfeo Personaggio mitico, inventore della cetra, originario della Tracia. Figlio di Eagro e di una musa. Incantava gli animali  e persino le piante e le rocce con la dolcezza della sua musica. Partecipò alla spedizione degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro, unico ad essere iniziato ai misteri di Samotracia e agli dei di questi misteri, i Cabiri. Disceso agli inferi per riavere la sposa morta Euridice, la riottenne grazie alla musica, ma la perse di nuovo per aver disobbedito all'ingiunzione degli dei inferi (Ade e Persefone) di non guardarla prima di essere uscito alla luce. Morì sbranato dalle donne tracie (le Baccanti) durante un rito, sarebbe il fondatore dell'orfismo, infatti la dottrina orfica si avvale dell'esperienza fatta da Orfeo con la sua discesa agli inferi, là infatti sarebbe venuto a conoscenza di molti segreti sulla vita dopo la morte e avrebbe inoltre appreso la maniera di giungere alla terra dei Beati e di sfuggire agli ostacoli che attendono l'anima dopo la morte. "Ma quando l'anima lascia la luce del sole si rivolga alla parte destra.." (Laminetta orfica trovata a Turi, sec. IV-III a.C.). L'orfismo fu molto importante sul piano della storia della filosofia antica infatti senza l'Orfismo non spiegheremmo Pitagora, Eraclito, Empedocle , Platone e quanto da lui deriva; sarà infatti proprio la sollecitazione della visione orfica a portare Platone a intraprendere la sua "seconda navigazione", alla scoperta del mondo del sovrasensibile. Anima e orfismo. Dice il divino Orfeo:"L'anima degli uomini ha le sue radici nell'etere.." e "l'anima immortale e incorruttibile viene da Zeus.." e ancora "l'anima tra tutte le cose è immortale e i corpi mortali".

Come comportarsi nell'aldilà.

"Troverai sulla sinistra della casa di Ade una fonte/ e accanto ad essa un cipresso bianco che si drizza/ a questa fonte non avvicinarti troppo./ Ne troverai un'altra, dalla palude di Mnemosine,/ fredda acqua dalla fonte corrente; dinnanzi stanno i custodi./ Dì loro:"Della terra sono figlio e di Urano stellato./ la mia stirpe è dunque celeste; ma questo sapete anche voi./ Io sono ardente di sete, e muoio; ma datemi, presto, / la fredda acqua che scorre impetuosa dalla palude di Mnemosine" /Essi te la daranno a bere dalla fonte divina,/ e allora insieme ad altri eroi tu salirai in alto". (*)  (*) Dalle lamine auree ritrovate nelle tombe orfiche a Roma a Creta e nella Magna Grecia, (IV-III sec. a. C.), lunghe pochi centimetri e appese al collo dei defunti.

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