Infinitamente

Quando si tratta di te non più parole
Solo lacrime ci sono, e mani vuote
Troppe le cose mai dette chiuse in gola...
E' ciò che è, e non è potuto essere.

Ti amavo davvero, ironica condanna
Che amabile non sei, né generoso
Ma l'amore si dà senza motivo
Con meraviglia dell'anima tremante.. 

In un intreccio silenzioso di parole
L'ala più dolce di me si dispiegava
Al vento di mare e di strane poesie
Oceano nuovo che in me non conoscevo... 

Mai la tua pelle però mi fu straniera
E sarà questa per sempre la mia pena;
Non so perché ti amassi tanto, né che senso 
Avrà il peso d'averti un giorno amato

Noi due soli al mondo conosciamo
Ciò che è tramontato, ed è per sempre
Il suo riverbero febbrile domato
Ma è toccato a me doverlo fare 

Disperato lucido chirurgo
Ho praticato l'anestesia, l'amputazione
Spezzato il collo della capinera
Pur nel dolore non me ne sono mai pentita

È finita, finita, finita!
Silenziosa invisibile violenza
Sulla mandragola strappata dalla terra
E' ciò che è, e non è potuto essere

In autunno mi sposo, in rosso e felice
E qualcosa dentro di me, talvolta
Ancora oggi sommessamente piange
"È finita, finita, finita..." 

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