Chiesa di San Simplicio

La chiesa di San Simplicio è il monumento più importante della Gallura. E' situata in pieno centro cittadino, circondata da un piazzale dove si vedono varie pietre miliari romane. In questo piazzale sono state rinvenute numerose statuette votive che fanno supporre la precedente presenza di un tempio pagano. Altri indizi, quali la presenza nell'attuale chiesa di basi di pilastri sproporzionati rispetto ad altri, inducono a pensare che sul tempio pagano sia stato poi costruito un edificio di culto nei primi anni del cristianesimo, al quale si sovrappose nel XII sec. quello che vediamo adesso.

L'edificio, costruito interamente in granito, fu realizzato in tre distinti periodi: il primo risale alla seconda metà dell'XI secolo, il secondo ed il terzo all'inizio del decennio successivo. L'interno è a tre navate suddivise da arcate che poggiano su colonne e pilastri e sono chiuse da un'abside. La chiesa ospita numerosi reperti come la famosa raccolta lapidaria romana, pietre con iscrizioni funerarie e militari. Fra le più importanti troviamo quella di Fulvila, la lapide di Cassio Blesiano,utilizzata come acquasantiera. Nel presbiterio si trova l'antica statua di San Simplicio, a mezzobusto, con reliquiario ricavato in una nicchia del retro.

 

La scultura in legno dorato risale al 1600 ed è stata restaurata dal pittore locale Lino Pes, il quale ha anche donato la teca in cristallo che la protegge. Le reliquie furono trovate nel 1800, durante degli scavi archeologici, in una tomba presso la chiesa ed attribuite a San Simplicio. Ne fu donata una parte anche a varie chiese sarde: quelle custodite ad Olbia si trovano, oltre che nel reliquiario in steatite sul retro della statua, anche nella chiesa di San Paolo.

Interno della chiesa

Statua di San Simplicio

La chiesa vista dalla piazza antistante

Ad Olbia è, infatti, molto sentito il culto per San Simplicio che, proprio in quella zona, sarebbe stato un diffusore della fede e sacerdote. I festeggiamenti iniziano diversi giorni prima della ricorrenza ed i riti si celebrano nella basilica intitolata al santo che è patrono della città e di tutta la Gallura. A dare il via a sa festa de mesu 'e maju (la festa di metà maggio) è una sfilata che i rappresentanti del comitato organizzatore effettuano l'11 maggio sventolando le bandiere. Per tutte le giornate della sagra si susseguono le manifestazioni folcloristiche.

La chiesa è stata anche oggetto di una leggenda secondo la quale una galleria collegherebbe la chiesa con nuraghi o castelli distanti anche diversi chilometri: l'assurda diceria prende forse origine dal rinvenimento, durante i lavori di scavo, di tratti murari o di condutture pertinenti i precedenti edifici sottostanti la chiesa dei quali è stata ipotizzata l'esistenza, o dal ritrovamento di tombe puniche scavate nella roccia.