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TECNICHE AVANZATE PER LA COLTIVAZIONE DELL'OLIVO :

  • Studio dell'ecosistema e del suolo.
  • Ottimizzazione dei sistemi e delle tecniche alla base.
  • Tecniche di potatura.
  • Meccanizzazione parziale ed integrale.
  • Difesa fitosanitaria.
  • Concimazione di fondo.
  • Concimazioni fogliari mirate all'aumento della produttività:
    Pre-fioritura, Allegagione ed Inoliazione.

NUOVI IMPIANTI - TRADIZIONALI O INTENSIVI :

  • Sistemazione meccanica del terreno.
  • Concimazione di fondo pre-impianto.
  • Scelta delle "cultivar" e delle "Selezioni Clonali" più adeguate all'ecosistema, alle avversità naturali e climatiche, ed alla "tipicità" del prodotto.



STUDIO DELLE CARATTERISTICHE CHIMICHE ED ORGANOLETTICHE DELL'OLIO D'OLIVA:

  • Profili Orgalettici sulle caratteristiche sensoriali dell'olio d'oliva.
  • Analisi chimiche.
  • Studi per la "caratterizzazione" del prodotto.
  • Corsi individuali o di gruppo per l'assaggio e la valutazione dell'olio d'oliva.

TECNICHE DI FRANGITURA :

  • Sistemi di Frangitura ed Estrazione.
  • Problematiche connesse all'accoppiamento delle diverse tipologie di macchine.
  • Influenze sulle caratteristiche organolettiche dell'olio.

 

NUOVE TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELL'OLIVO
E PROCESSI DI FRANGITURA.

L'imperativo per un'olivicoltura del futuro è l'ottimizzazione dei sistemi e delle tecniche alla base: potatura, concimazione, difesa fitosanitaria, meccanizzazione, ma soprattutto la realizzazione dei nuovi impianti, con criteri agronomici più moderni e razionali.


POTATURA

E' la fase che incontrerà maggiori problemi nei prossimi anni, sia per gli alti costi, sia per la crescente difficoltà nel reperire manodopera specializzata in grado di effettuare questa importante quanto delicata operazione. I moderni criteri suggeriscono di potare l'olivo in maniera meno aggressiva rispetto al passato. Una eccessiva potatura, infatti induce la pianta a spostare il proprio equilibrio biologico verso la differenziazione di gemme "a foglia" anziché di quelle "a fiore" contribuendo, così alla cosiddetta "alternanza" nella produzione, che rappresenta uno dei principali problemi per un'olivicoltura moderna e remunerativa. Con alcune "selezioni clonali" di determinate varietà, ad oggi ancora in fase sperimentale, si potrà arrivare definitivamente alla potatura meccanica ed infine, anche alla non-potatura.


CONCIMAZIONE

Potare meno, dunque per contenere i costi colturali e per avere una "portata a frutto" superiore, concimando però in maniera adeguata ma soprattutto più "mirata".Assumono, così un'importanza fondamentale, le concimazioni fogliari, che non devono sostituire la concimazione di fondo, ma integrarla con costi spesso molto bassi rispetto ai risultati ottenuti. Con concimazioni fogliari mirate ed a base di prodotti specifici, composti da biostimolatori organici attivi (vitamine, enzimi, acidi umici e fulvici) ma anche dai macro e micro elementi indispensabili ai processi fisiologici della pianta, si possono ottenere risultati sorprendenti, con costi più che accettabili ed incrementi di produzione anche del 100%.
Bisogna, però intervenire esattamente durante le fasi fondamentali della vita biologica e dunque produttiva dell'olivo: Ripresa vegetativa, Pre-fioritura, Allegazione, Indurimento del nocciolo ed Inoliazione.

MECCANIZZAZIONE

Per la meccanizzazione integrale dell'oliveto occorre predisporre l'impianto fin dall'inizio, sia con la scelta di cultivar e/o selezioni clonali idonee, sia con la forma di allevamento ed il sesto d'impianto. Nella olivicoltura tradizionale, cioè quella preesistente, si possono introdurre forme di meccanizzazione parziale come gli agevolatori meccanici tra i quali primeggiano i pettini vibranti in grado di raddoppiare ed anche triplicare la quantità di olive raccolte pro-capite al giorno, con un notevole abbattimento del costodella manodopera.

NUOVI IMPIANTI
Nel progettare un impianto è essenziale tenere presente la precocità dell'entrata in produzione, l'alta e soprattutto costante produttività, la razionalità in funzione dell'ecosistema e delle esigenze aziendali.
Dopo una corretta preparazione meccanica del terreno ed una adeguata concimazione del suolo per ristabilirne la fertilità, la scelta delle varietà e delle selezioni clonali più adeguate all'ambiente ed al suo clima è senz'altro l'aspetto su cui porre maggiore attenzione.
Ogni varietà, infatti, possiede delle caratteristiche peculiari intrinseche, morfologiche e funzionali.
Ogni olivicoltore toscano ,ad esempio, conosce la maggior resistenza alle basse temperature della cultivar Leccino, rispetto alla cultivar Frantoio, ebbene nell'ambito di alcune varietà esistono già oggi disponibili sul mercato selezioni genetiche (cloni) particolarmente resistenti a certe avversità e fitopatologie, e molte altre ancora sono in fase di studio o/e di brevetto.

VARIETA'

A questo punto occorre ricordare anche, che ogni varietà produce un olio "monocultivar" generalmente caratterizzato da una spiccata tipicità organolettica, e cioè da un proprio gusto influenzato infine, anche dai sistemi di Frangitura e di Estrazione impiegati. Rimanendo in Toscana, possiamo affermare ad esempio che l'olio della varietà Leccino è tendenzialmente più "dolce" rispetto a quello della varietà Frantoio, che invece è più "fruttato", ma anche più "piccante" ed "amaro". Fruttato, amaro, piccante, dolce , sono gli attributi sensoriali più importanti dell'olio d'oliva, e possono essere anche molto variabili in funzione della cultivar.
(Solo in Toscana ne sono state individuate ad oggi, circa 80.)

Queste varietà, inoltre presentano diversità talvolta notevoli, anche per quanto riguarda il periodo di maturazione. Il Leccino, ad esempio èuna varietà precoce mentre il Moraiolo, altra classica cultivar toscana, è tardiva.
In un'olivicoltura moderna e razionale, è molto importante separare in settori tutte le varie cultivar, per poter praticare la raccolta differenziata secondo la maturazione scalare, ed ottenere cosi olii monovarietali perfetti e con caratteristiche diverse, sarà quindi compito dell'elaiotecnico, formulare le miscele migliori in funzione delle esigenze aziendali. Pertanto, in fase di progettazione del nuovo impianto bisogna tener conto anche di queste diversità organolettiche, valutando anche quelle che sono le richieste ed i gusti del mercato, ed in funzione di una "tipicizzazione" del prodotto sempre più importante per uscire dalla massa e crearsi una propria strategia commerciale. A tale proposito è fondamentale acquistare piante di sicura provenienza, meglio se certificate e garantite sia dal punto di vista genetico che fitopatologico, Anche se il costo unitario sarà superiore, la precoce entrata in produzione, la costante produttività, e certe caratteristiche genetiche, come la maggior resistenza alle avversità naturali di alcuni "cloni", ripagheranno ampiamente gli olivicoltori attenti.

TECNICHE DI FRANGITURA
Le caratteristiche organolettiche finali dell'olio d'oliva, (in parole povere il gusto), sono il prodotto di vari fattori:
l'ecosistema di produzione (terreno, altitudine, clima), le varietà delle olive (ed il loro grado di maturazione), ed infine le tecniche di frangitura ed estrazione. A parità di ecosistema e varietà, intervenendo su queste ultime, si può cambiare anche in modo radicale, il profilo organolettico di un prodotto.

Le fasi principali della trasformazione delle olive, sono le seguenti:

  • Lavaggio e ventilazione: per togliere foglie ed impurità.
  • Frangitura: macinatura meccanica del frutto. (vedi filmato)
  • Gramolatura: omogeneizzazione della pasta ottenuta.
  • Estrazione: della parte liquida (miscela di acqua ed olio) dalla parte solida (sansa). (vedi filmato)
  • Separazione: dell'olio dall'acqua di vegetazione. (vedi filmato)

Il sistema di Frangitura in particolare, e cioè la diversa frantumazione meccanica, che subiscono la buccia, la polpa ed il nocciolo dell'oliva, influenza in maggior misura il profilo organolettico dell'olio.

  • Molazze e Rulli in pietra:      esaltano   il Dolce       ed il colore Giallo-oro
  • Frangitore a martelli:            esaltano   l'Amaro       ed il colore Verde-oro
  • Frangitore a dischi dentati:   esaltano   il Piccante   ed il colore Verde-brillante.

Determinante ai fini del profilo organolettico, è infine anche la fase di Estrazione, che può essere di tipo:

  • Tradizionale:  o per pressione con pressa a fiscoli.
  • Moderno:       o centrifugo con decanter.
  • Sinolea:          o per percolamento in doppia estrazione.

Con ognuno di questi sistemi, si ottengono risultati anche molto diversi fra loro, sia per quanto riguarda le caratteristiche chimiche ed organolettiche, ma anche per densità ed aspetto del prodotto. Con i moderni sistemi gramola-decanter, possiamo intervenire anche su altri parametri come: i tempi di gramolazione, sulle temperature della pasta, e sulla percentuale di acqua aggiunta in decanter, alla ricerca della massima qualità. Per concludere questa breve descrizione di come le tecniche di trasformazione influenzino molto il "gusto" finale del prodotto, posso affermare sulla base dell'esperienza e dopo aver sperimentato quasi ogni tipologia di sistemi con olii monovarietali delle principali cultivar toscane, che anche ogni casa costruttrice di macchine olearie conferisce infine, al prodotto una propria caratterizzazione. Mi spiego meglio, con la medesima partita di olive e con la medesima tipologia di impianto, ma di case costruttrici diverse, si ottengono spesso olii molto diversi. I temi tecnici finora descritti, sono di abbastanza recente acquisizione ed ancora in fase di studio ed approfondimento da parte dei maggiori ricercatori e studiosi del settore, ma da tutto ciò appare chiaro che le variabili per la differenziazione e la ricerca della massima qualità del prodotto, sono moltissime. Il produttore attento, partendo da un determinato ecosistema può intervenire sulle varietà puntando su quelle più interessanti per la propria tipologia di prodotto. Ed infine, scegliendo il più opportuno sistema di trasformazione (ed anche la ditta costruttrice), può esaltare certe caratteristiche ed attenuarne altre, fino ad evidenziare i retrogusti ed i sentori più nascosti, perfezionando così, al massimo il proprio prodotto alla ricerca della migliore strategia commerciale.

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ALESSANDRO MERSI

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