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Lila

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"Io non mi svendo." (Lila)

Lila è il mio nome. Ho un'anima felina che mi porta ad amare la notte ed a schivare la luce solare, talvolta troppo accecante. Per questo sono un'ombra… l' ombra che crea un fioco lampione, una candela, o l' ombra che danza sulla sabbia fra i ceppi del falò.

L' Irlanda è la mia terra, è là che il mio spirito vaga ed ha dimora, fra le fate ed i folletti che ben pochi possono vedere.

L'energia della terra è vita per me, e mi diletto a vagare fra erbe e magie antiche a piedi nudi, cercando le radici del mio essere.
Innalzo canti limpidi alla Luna e a Bastet…

In that sleepless, lovely, windy night you'll see me sitted down there for you, playing the songs that i have never know; just listening to the voice of you, MY LOVE. (Lila, "The Moon")

Elucubrazioni mentali senza valore alcuno
Ovvero stralci di un racconto cerebrale

"Betha fa Buonlavoro" si ripeteva; "Betha fa Buonlavoro".
Nella mente mobile di Betha le immagini incamerate danzavano il loro cancan, mescolandosi, separandosi di nuovo, riunendosi senza alcun nesso logico.
Paura, freddo, stupore era quello che provava Betha, ma non sapeva classificare questi sentimenti.
Ma Grande Madre avrebbe aperto la mente di Betha, e sarebbe stata contenta perché, come lei sapeva, Betha fa Buonlavoro.
Accarezzò i fiori facendoli ondeggiare strisciandogli vicino col corpo quasi intangibile, e si diresse verso la Montagna. Giunti a La Montagna, Grande Madre li avrebbe ricondotti a sé, e allora avrebbe AMATO Betha.

Perché Betha fa sempre Buonlavoro.

La voce è una sola, e tutte le ombre conoscono la chiamata.
Arriva, punge,ordina di seguirla. Le ombre si incontrano, si fondono l'una con l'altra, si miscelano, elementi fluidi nella notte.
Alpha, Betha, Deltha, Omega sciolti in un'unica ombra dalla forma quasi umana alla quale manca un arto. La mano destra (o quello che doveva essere stata una mano destra) aveva perduto la sua gemella: al posto del braccio sinistro, una sostanza filamentosa e viola colava nell'aria, disegnando nastri come di velluto.

(Dal racconto "Ombre" di Lila)