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Tastiere & piano elettrico

La musica è un'emozione allo stato puro, non è mediata da qualcosa di concreto, di visibile: non è né possibile vederla né toccarla. Nonostante questo la musica è universale, parla a ciascun uomo qualsiasi sia la sua lingua, in qualsiasi tempo egli viva, senza uso di simboli o immagini che necessariamente sono sottoposte all'usura del tempo.

Forse è per questo che ho sempre pensato che la musica fosse libertà:  libertà di parlare senza parole e senza censure raccontando emozioni. Libertà di smuovere sentimenti senza promesse, di raccontare vicende senza contestualizzarle (al di là dello spazio e del tempo) ma solo con il suono delle emozioni, libertà di interpretare e essere interpretata oltre l'oggettivo.

Credo  che tutti coloro i quali vedono nella musica solo un'equazione matematica o uno schema predefinito regolare e da rispettare non possono amare veramente la musica. Forse mi illudo o esagero sostenendo che la musica, in quanto arte, "crea" lo spazio e il tempo, perché trascende lo spazio concreto e ne crea uno interiore e personale e perché trascende anche il tempo, quello scandito dai battiti regolari dell'orologio, per crearne uno proprio dove vive, si sviluppa e muore...crea uno spazio e un tempo non è forse il massimo della libertà?

"L'atmosfera dell'umanità è creata dall'arte

(Schiller) 

 

 

 

 

 

 

Un jolly è un giullare, un piccolo essere diverso da tutti gli altri. Non è di fiori, ne di quadri, non è di cuori ne di picche non è otto ne un nove, non è un re e neppure un fante. Fa parte del mazzo come tutte le carte ma in realtà è un corpo estraneo. Ecco perché lo si può addirittura togliere senza che nessuno ne senta la mancanza.