Dalla
“Polvere d’Angelo” alla Pasticca
In Italia è aumentato notevolmente il numero di coloro che hanno perso la vita
a causa dell’assunzione di sostanze tossiche, come è avvenuto negli ultimi
tempi con l’ecstasy.
Vittime
di questi decessi sono, per la maggior parte, i giovani che, o per gioco o,
meglio ancora per curiosità, si chiudono nel tunnel della droga per far fronte
alle problematiche sociali e familiari e non si rendono conto che dopo lo
“sballo” la propria potrebbe avere un brutto epilogo.
E’ un fenomeno, questo, che si sta allargando a
macchia d’olio non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo.
Un
appello o, per meglio dire, un consiglio va ai giovani che come noi possono
essere attratti da questa “nuova” e “discutibile” forma di
divertimento
LA VITA
MERITA RISPETTO, NON DISPREZZO!!!
Conosco una persona di nome Andrea che fa uso di
questa pasticca. Per la prima volta l’ha provata prima di entrare in una
discoteca di Rimini. L’ha comprata da una persona di colore che vendeva tali
sostanze.
Una volta
presa, per avere un effetto migliore, ha bevuto sostanze alcoliche. Infatti si
sentiva euforico, nel ballare si scatenava, pero’ al termine della
serata è passato l’effetto e ha avvertito un forte mal di testa…
Labella
Donato Vincenzo IV B
Un sabato sera, in una sala giochi situata quasi al
centro di Taranto, un mio amico mi ha presentato la sua “comitiva”.
Di questa faceva parte anche Paolo: era
un tossicodipendente, lui aveva capito il suo grande errore e voleva rimediare
cambiando vita. Però, come ho potuto ben vedere, Paolo era contraddittorio
perché in alcuni momenti scherzava, poi il suo modo di fare cambiava .
A volte non voleva vedere nessuno, neanche il suo
migliore amico, pertanto io sono rimasto stupito nel vedere un ragazzo che a 19
anni vuole farla finita…
Vaccaro Donato IV B
Era un giorno d’estate e durante il viaggio di
ritorno da Potenza ho conosciuto un ragazzo, Rubino, di nome. Parlando è venuto
fuori il problema della droga e mi ha detto, con tutta sincerità, che
personalmente era un tossicodipendente.
Lavorando al Nord era stato a contatto con giovani che, prima di lui, avevano
assunto sostanze stupefacenti e, di conseguenza, lui li ha imitati.
Ritornato a casa ha continuato a fare
uso di droghe e quindi, man mano che i giorni passavano, la sua vita è
peggiorata .
E’ morto e io sono dispiaciuto per il semplice
fatto che non l’ho potuto aiutare.
Pensate, questo ragazzo aveva un nome
-“Rubino”- che è quello di una pietra preziosa ma ciò non è servito a
valorizzare la sua vita.
Carlo De Luca IV B
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