Le Esperienze


 


La Cardiochirurgia
La Stimolazione nei primi mesi di vita
La Logopedia
I Controlli Medici
La Fondazione Lejeune
La Scuola
L'Ippoterapia
Il Metodo Feuerstein


La Cardiochirurgia:
mamma e papà hanno dovuto trovare una soluzione in tempi rapidi per i miei problemi al cuore (Dotto di Botallo aperto, DIV, DIA).
Ai miei genitori era stato prospettato un futuro incerto e critico a causa dell'elevata tensione polmonare che si era venuta a creare e che sarebbe anche peggiorata se non fossi stata operata subito; i medici parlavano di un eventuale trapianto completo di cuore e polmoni come risoluzione a lungo termine nel caso in cui non si fosse potuto intervenire prima che subentrassero danni irreparabili.
Ero troppo piccola per essere operata immediatamente, ma arrivata all'età di soli 3 mesi e mezzo, la decisione non poteva più essere rinviata. Mamma e papà si rivolsero prima all'Ospedale Niguarda di Milano e successivamente agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove mi affidarono alle cure dell'equipe cardiochirurgica del Professor Parenzan.
L'intervento riusci' perfettamente e anche se non potrò praticare sport a livello agonistico non avrò altre limitazioni dovute alla cardiopatia.

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La Stimolazione nei primi mesi di vita
mamma e papà non sapevano praticamente nulla di che cosa volesse dire crescere una bambina con la Sindrome di Down, ma ripetutamente si sentivano dire dalle persone operanti nell'ambito medico e riabilitativo, che la stimolazione sarebbe stata fondamentale per aiutarmi a crescere. In questa fase per alcuni mesi mamma e papà mi hanno sottoposto al metodo Doman, comprendente stimolazioni di vario genere, dai massaggi facciali alla stimolazione epidermica, da esercizi per l'equilibrio a esercizi preparatori per la costituzione degli schemi motori.
Ben presto però dimostrai chiaramente che preferivo starmene seduta a osservare ciò che mi circondava, piuttosta che essere 'obbligata' a strisciare sulla pancia.
D'altra parte anche i miei genitori maturarono l'idea che il metodo, nato per la riabilitazione dei cerebrolesi, forse poteva non essere completamente adatto per i bambini con Sindrome di Down, la quale non comporta di per sè lesioni cerebrali.
Contemporanemente mamma e papà mi portavano anche da una psicopedagogista (con esperienza sui bambini con Sindrome di Down), che fornì utili consigli in tema di psicomotricità e di tipo comportamentale.
Ho continuato a praticare psicomotricità presso vari centri e terapisti, ma non per lungo tempo perchè non ho mai avuto grossi problemi in questa area.

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La Logopedia
all'età di poco più di 3 anni ho iniziato la logopedia su suggerimento della logopedista del CEPIM di Genova (dove una volta all'anno i miei genitori mi portavano per un consulto generale negli ambiti della fisioterapia, logopedia e pedagogia); la mia mamma aveva a lungo cercato una logopedista che applicasse un metodo 'personalizzato', nel senso che fosse cosciente che i bambini con Sindrome di Down vanno approcciati in modo diverso dai sordomuti e che ci sono in noi delle capacità e delle caratteristiche che vanno sfruttate e che ci sono invece dei stereotipi che vanno combattuti. Dopo lunghe ricerche siamo approdate presso uno studio privato e a distanza di anni mamma e papà sono soddisfatti della loro scelta.
L'efficacia di questa terapia logopedica risiede nella capacità della terapista di aver instaurato un rapporto di rispetto e d fiducia e di essere al tempo stesso terapista severa ma anche amica e compagna di giochi, di pretendere il risultato e lo sforzo (talvolta anche notevole) per ottenerlo ma di saper essere anche amorevole e materna come se io fossi la sua figlia.

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Controlli Medici
i bambini come me, possono essere soggetti a vari problemi fisici, come gli altri bambini, ma con una incidenza superiore. Sin da piccola, ho iniziato a fare dei controlli annuali a titolo preventivo.
Ovviamente, visti i capricci del mio cuoricino, mi sottopongono periodicamente a controllo cardiologico, da piccola ogni anno, ora ogni cinque anni. Poi annualmente i miei genitori mi portano all'Ospedale S.Gerardo di Monza dove faccio il controllo ortopedico e degli esami del sangue completi, in modo da tenere sotto controllo, tra le altre cose, la tiroide, i globuli rossi ed i globuli bianchi, la celiachia. Ultimamente a Monza mi controllano anche i denti. Inoltre la mia mamma mi porta a fare il controllo oculistico all'Ospedale Niguarda di Milano (porto ormai gli occhiali da quando avevo quattro anni) e quello dell'udito presso il Centro di Otofoniatria di Via Ragusa a Milano.

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La Fondazione Lejeune
alcuni anni fa i miei genitori hanno sentito una conferenza della Professoressa Marie Odille Rethorè, che è stata collaboratrice del Professor Lejeune, il medico francese che nel 1958 ha scoperto la presenza del terzo cromosoma  21 nei soggetti affetti da Sindrome di Down, da cui  il nome di Trisomia 21. Nella conferenza mamma e papà sentirono parlare di 'supplementi' di tipo vitaminico che venivano somministrati ai bambini come me, per aiutarli a crescere e a essere più pronti e svegli. Incurioisiti, all'età di tre anni, mi portarono a Parigi per un consulto. Da allora vado a Parigi ogni anno, all'inizio mi seguiva la Professoressa Rethorè presso l'Ospedale Necker, da qualche anno la Dottoressa Mircher presso la Fondazione Lejeune. All'inizio mi somministravano uno sciroppo multivitaminico, acido folico e metionina-L (un aminoacido). Adesso prendo B12, B6, acido folico, metionina, zinco. Da subito i miei genitori (e non solo loro) notarono un 'risveglio' generale e un'aumentata attenzione; suggestione ? illusione ? naturale sviluppo di una bimba ? reale efficacia del trattamento ? Poichè non vi è una dimostrazione scientifica che il metodo sia valido, il trattamento incontra indifferenza, scetticismo, ma mamma e papà ci credono. Si sono informati anche per un altro trattamento molto famoso e diffuso negli USA, quello a base di Nutrivene-D (se vi interessa troverete dei collegamenti nella mia pagina dei link), ma alla fine hanno preferito non sperimentarlo.

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La Scuola
stare insieme agli altri bambini, quelli cosiddetti 'normali', sin dai tempi dell'asilo nido mi è stato molto utile. L'esperienza della scuola materna e degli insegnanti di sostegno avevano creato forti dubbi su come e quando affrontare la scuola elementare. Fino all'ultimo i miei genitori erano incerti se lasciarmi ancora un anno alla materna, se iscrivermi alla scuola pubblica o alla scuola privata. La scelta è stata molto sofferta, ma oggi mamma e papà sono molto contenti (e anch'io lo sono) della Scuola Steineriana. Ci ha convinto il colloquio con la maestra, una ragazza giovane, semplice, ma con esperienza di tirocinio con bambini handicappati in Inghilterra, felice di avere in classe una bambina Down, perchè avrebbe arricchito con la sua solarità tutta la classe. Io mi trovo molto bene in questa scuola, l'edificio piccolo che non disorienta, l'ambiente caldo e confortevole delle classi in legno e dai colori pastello. Una scuola a misura di bambino.

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L'Ippoterapia
ho iniziato la riabilitazione equestre due anni fa, per sostituire la psicomotricità che mi stava diventando noiosa. Frequento il Centro di Capua, all'interno dell'Ospedale Niguarda e sono seguita da Annalisa Roscio, responsabile del centro (per informazioni telefonare allo 02-64442644). Mi piacciono moltissimo i cavalli e non ho avuto paura a salire, sin dal primo giorno, su Nespola, la mia cavalla. Mi diverto moltissimo ad andare al trotto. Mi diverto, ma al tempo stesso miglioro l'equilibrio, sviluppo la muscolatura delle gambe, aumento l'attenzione, eseguo sequenze di comandi complessi.

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Il Metodo Feuerstein
"Da adesso dobbiamo cominciare a lavorare per prepararlo al suo matrimonio". Questa frase i miei genitori l'hanno sentita dire due anni dopo la mia nascita in una conferenza tenuta a Milano da Rafi Feuerstein, che ha un figlio, Elkanan, con la Sindrome di Down. Il nonno di Elkanan è il Professor Reuven Feuerstein. La mia mamma ha letto il suo libro "Non accettarmi come sono" e poi si è iscritta ad un corso per conoscere meglio il metodo messo a punto da Feuerstein e che si basa sulla modificabilità dell'intelligenza. La mamma da allora mette in pratica quotidianamente ciò che ha imparato e aspetta che abbia l'età giusta per portarmi da un "mediatore" e sottopormi al corso specifico.

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