Pillole su Palena

 

La chiesa di Sant'Onofrio a Roma

fondata dal beato Nicolò da FORCA PALENA:

 

LA CHIESA DI SANT 'ONOFRIO. Un romitorio dedicato a S. Onofrio fu qui iniziato nel 1419 dal Beato Nicolò da Forca Palena, che acquistò i terreni necessari con l'aiuto di elemosine di vari fedeli, fra i quali i cardinali Gabriele Condulmer ( poi Eugenio IV ) e Domenico De Cupis. Intorno al 1439 fu iniziata la costruzione della chiesa.. Passato il Beato Nicolò con i suoi compagni alla disciplina della Congregazione di S. Gerolamo, fondata dal B. Pietro Gambacorti da Pisa nel 1446, il gerolamino Jacobelli nello stesso anno aprì la strada che dalla Lungara, costeggiando il palazzo Slviati, saliva al santuario ( l'attuale via di S.Onofrio ).

La chiesa fu condotta a termine e decorata nel corso del sec. XVI. Il 6 luglio 1517 Leone X creò la diaconia cardinalizia. Sisto V nel 1588 la elevò a titolo presbiteriale e sistemò la strada che dalla porta S.Spirito conduce a S. Onofrio ( l'attuale salita di di S. Onofrio ), poi lastricata nel 1600 sotto Clemente VIII con elemosine di alcuni fedeli, fra i quali il card. Alessandro Peretti e Camilla Peretti, sorella di Sisto V. Il 25 aprile 1595 morì nel convento annesso Torquato Tasso che, ammalato, vi aveva cercato rifugio, " per cominciare da questo luogo eminente, e con la conversazione di questi devoti padri, la conversazione in cielo". Alla chiesa conduce una scalinata, ai lati della quale, sui muri che la fiancheggiano, si trovano due epigrafi: la prima ( a sin. ) ricorda l'apertura della strada voluta da Sisto V; la seconda, ( a destra ), la pavimentazione fatta fare da Clemente VIII.

 

La chiesa, con un piccolo campanile, è preceduta da un erboso sagrato con fontana. Il piazzale è chiuso su due lati dalle arcate del portico con fusti di colonne e capitelli antichi, al di sopra del quale corre una loggia ad arcate chiuse agli inizi del sec. XVIII e sostituite da riquadrature in stucco. Sotto il portico di destra si trova la cappella della Madonna del Rosario, eretta come sacello gentilizio per la propria famiglia da Guido Vaini, il cui stemma ( un leone rampante ) campeggia sopra la porta di ingresso. Sulla parete accanto alla porta ( a destra ), è murata la pietra tombale del Beato Nicolò da Forca Palena, già nella prima cappella a destra della chiesa, opera di scultore toscano che risente di Donatello. La chiesa contiene affreschi attribuiti ad Annibale Carracci, altri del giovane Peruzzi, e un ritratto del cardinale Filippo Sega attribuito al Domenichino.

Usciti dalla cappella, dopo pochi passi, si passa nel chiostro nel quale dominano una pace e tranquillità assolute. E' a pianta rettangolare con arcate a tutto sesto su colonne più antiche sovrastate da una galleria porticata. Nelle lunette delle pareti, scene della vita e della leggenda di S.Onofrio, eseguite per il giubileo del 1600 da Giuseppe Cesari, Sebastiano Strada e Claudio Ridolfi, oltre a stemmi gentilizi appartenenti alle famiglie che hanno contribuito nel tempo alla costruzione e al mantenimento della chiesa. Tornando nell'atrio, si può accedere attraverso una porta situata alla sinistra dello stesso, al Museo Tassiano allestito nelle sale in cui visse e morì il poeta. Già di pertinenza del Governatorato di Roma, la proprietà del Museo passò nel 1930 alla S.Sede.

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Nicolò da Forca Palena al Gianicolo a Roma.
 
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Web contribute di Giovanni PELLERITI.


 

1970: La Porrara e la Maiella
sovrastano la collina di Sant'Antonio
prima dell'inizio delle realizzazioni residence turistiche
 

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1964: processione della Madonna del Rosario

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1970: Festa con la tradizionale scampagnata del 2 di luglio presso la Madonna dell'altare.
Una tradizione antica che si spera si perpetui sempre nel rispetto del significato dei valori che
rappresenteranno da sempre la Madonna dell'Altare e i suoi profondi significati di raccoglimento e misticità


 

1984: All'indomani delle scosse di terremoto del 7 e 11 maggio 1984 i puntelli che

testimoniano i danni riportati da buona parte delle case del comune di Palena.


 

Palena, inizio anni '80:. Via Roma prima della costruzione degli attuali edifici.

In particolare si notano i ruderi dell'antico laboratorio del ceramista D'Emilio.


 

Questa rara immagine della fine degli anni venti documenta la gloriosa fornace della "PINCIARA".

Sullo sfondo, infatti si nota il suo alto fumaiolo presso il bacino in costruzione vicino le sorgenti di Capo di Fiume:


 

1950. Accanto le sorgenti del fiume Aventino il bellissimo bacino realizzato vicino le sorgenti di Capo di Fiume, struttura a

servizio della captazione del fiume per la centrale idroelettrica di Taranta Peligna dismessa negli anni seguenti.

 

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