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ESONDAZIONE Ottobre 2000 - Vai alle foto -
                                                                       

Veduta aerea fiume

Per proteggere il meraviglioso angolo di mondo ricco di flora e fauna, storia e cultura, tradizioni, terre fertili e boschi che il fiume Ticino gli ha regalato, l'uomo, nel 1974, ha creato intorno al fiume un Parco Regionale, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, il primo istituito in Italia. Il suo territorio (90.640 ettari) si estende sulle provincie di Milano, Varese, Pavia e Novara ed interessa ben 46 comuni. La gestione, che è affidata al Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino (sede a Pontevecchio di Magenta - MI -, via Isonzo, 1, telefono: 02/972101) si svolge in una stretta collaborazione con l'area protetta gemella ossia il Parco Naturale Piemontese del Ticino (6.250 ettari). Il "Fiume Azzurro", come ancora viene chiamato dalla gente che vive sulle sue sponde, è lungo 248 km, nasce dai ghiacciai delle Alpi Lepontine in terra elvetica presso il passo di Novena, percorre poi le splendide vallate del Canton Ticino per sboccare, ancora in Svizzera, nel Lago Maggiore di cui è il principale immissario e l'unico emissario. Infatti il fiume esce dal lago a Sesto Calende

 in provincia di Varese e prosegue in direzione Sud-Est delimitando per un tratto il confine tra il Piemonte e la Lombardia. Durante il suo tragitto il fiume è arricchito dall'apporto delle acque provenienti dai fiumi Toce e Maggia e dai laghi d'Orta, di Lugano e di Varese, per poi sfociare nel fiume Po a Sud-Est di Pavia nei pressi del Ponte della Becca.

Il fiume scorre dapprima incassato fra le terrazze dell'alta Pianura Padana ed in seguito entro le proprie alluvioni. L'alta Pianura Padana è caratterizzata da rilievi tabulari costituiti da depositi fluvio-glaciali, cioè da depositi morenici rimaneggiati dalle acque di fusione dei ghiacciai. Si tratta quindi di materiale grossolano permeabile. Le alluvioni sono invece costituite da materiale detritico di varie dimensioni che viene trasportato in sospensione dal fiume stesso e poi depositato in prossimità di esso durante le piene dando luogo ai cosiddetti "terrazzi alluvionali", i quali vengono poi incisi dal fiume una volta terminata la fase di alluvionamento. Sono 2 le piene di grosso rilievo di cui si conserva memoria storica: quella del 1865 e quella recentissima del 1993 , che hanno, insieme alle piene di minore entità, letteralmente modificato la fisionomia del corso d'acqua sia erodendo alcune parti delle sponde, sia depositando materiale in altre parti.

Depositi alluvionali

L'aspetto del fiume è stato modificato fortemente anche dall'uomo attraverso la costruzione di ponti e strade e, soprattutto, attraverso l'utilizzo dei terreni circostanti a favore dell'agricoltura con opere di bonifica ed irrigazione, opere che ebbero inizio fin dai tempi degli Etruschi e, successivamente, dei Greci e dei Romani. Dal punto di vista storico, il "Fiume Azzurro" ha sempre avuto un ruolo

foto di una piena

molto importante, basti pensare alla città di Pavia (che nell'antichità era chiamata "Ticinum") che, grazie alla sua particolare collocazione lungo l'asse verticale del Ticino, quasi alla confluenza con quello del Po, divenne un punto di incontro di grandi itinerari terrestri e fluviali: la via d'acqua del Po e del Ticino, le vie di terra per la Riviera Ligure, per le Alpi Occidentali e per l'Appennino Emiliano. Quest'ultima sarà la celebre via Francigena che collegava Roma ai paesi transalpini e che veniva percorsa dai cristiani in pellegrinaggio. Non a caso, nel territorio circostante il fiume Ticino e la città di Pavia, si sono verificati numerosi episodi dell'antichità come, ad esempio: la battaglia di Casteggio nel corso della II° guerra Punica (218 a.c.); gli scontri tra Vitelliani e Ofoniani nel 69 d.c.; la vittoria di Aureliano sulle torme di Alamanni e Iutungi calati in Pianura Padana nel 270 d.c.; la tremenda battaglia di Pavia nel 1525 tra l'armata imperiale di Carlo V e la spedizione francese di Francesco I.
È facile capire come, nelle terre che ora sono comprese all'interno del Parco del Ticino, col passare dei secoli si siano avvicendati numerosi popoli, i quali hanno portato le loro tradizioni, la loro arte, i loro usi e costumi. Oggi, nel Parco è possibile ritrovare le orme che questi popoli hanno lasciato attraverso alcuni principali monumenti ed opere architettoniche, come, ad esempio:
-Certosa di Pavia: esempio di transizione fra l'arte Gotica, Rinascimentale e Barocca; affrescata da Bergognone, conserva le spoglie di Gian Galeazzo Visconti duca di Milano (fondatore della chiesa);
-Ponte di barche di Bereguardo:(1913) è uno degli ultimi ponti di chiatte esistenti in Italia;
-Ponte Coperto di Pavia: quello odierno è stato ricostruito dopo che quello originario fu distrutto durante la II guerra mondiale; collega il centro della città con il Borgo, che sorge sulle sponde del Ticino;
-Piazza Ducale di Vigevano: una delle più armoniche opere del Rinascimento italiano ideata da Ludovico Sforza e conclusa nel 1494;
-Castello di Belgioioso: roccaforte di origine Medioevale, fu per lungo tempo dimora della famiglia ducale dei Visconti;
-Chiesa di San Michele a Pavia: ricostruita nella prima metà del XII secolo, si incoronavano i sovrani del Regno Italico (Arduino, Berengario I e II, Ottone I e Barbarossa), è uno dei capisaldi dell'architettura Romanica Lombarda.

foto di una piena

 

 

 

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Questa pagina è stata aggiornata il 20/06/01.