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Per
proteggere il meraviglioso angolo di mondo ricco di flora e fauna,
storia e cultura, tradizioni, terre fertili e boschi che il fiume Ticino
gli ha regalato, l'uomo, nel 1974, ha creato intorno al fiume un Parco
Regionale, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, il primo istituito
in Italia. Il suo territorio (90.640 ettari) si estende sulle provincie
di Milano, Varese, Pavia e Novara ed interessa ben 46 comuni. La
gestione, che è affidata al Consorzio Parco
Lombardo della Valle del Ticino (sede a Pontevecchio di Magenta - MI -,
via Isonzo, 1, telefono: 02/972101) si svolge in
una stretta collaborazione con l'area protetta gemella ossia il Parco
Naturale Piemontese del Ticino (6.250 ettari). Il "Fiume
Azzurro", come ancora viene chiamato dalla gente che vive sulle sue
sponde, è lungo 248 km, nasce dai ghiacciai delle Alpi Lepontine in
terra elvetica presso il passo di Novena, percorre poi le splendide
vallate del Canton Ticino per sboccare, ancora in Svizzera, nel Lago
Maggiore di cui è il principale immissario e l'unico emissario. Infatti
il
fiume esce dal lago a Sesto
Calende
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in
provincia di Varese e prosegue in direzione Sud-Est delimitando per un
tratto il confine tra il Piemonte e la Lombardia. Durante il suo
tragitto il fiume è arricchito dall'apporto delle acque provenienti dai
fiumi Toce e Maggia e dai laghi d'Orta, di Lugano e di Varese, per poi
sfociare nel fiume Po a Sud-Est di Pavia nei pressi del Ponte della
Becca. |
Il fiume scorre
dapprima incassato fra le terrazze dell'alta Pianura Padana ed in
seguito entro le proprie alluvioni. L'alta Pianura Padana è
caratterizzata da rilievi tabulari costituiti da depositi
fluvio-glaciali, cioè da depositi morenici rimaneggiati dalle acque di
fusione dei ghiacciai. Si tratta quindi di materiale grossolano
permeabile. Le alluvioni sono invece costituite da materiale detritico
di varie dimensioni che viene trasportato in sospensione dal fiume
stesso e poi depositato in prossimità di esso durante le piene dando
luogo ai cosiddetti "terrazzi alluvionali", i quali vengono
poi incisi dal fiume una volta terminata la fase di alluvionamento. Sono
2 le piene di grosso rilievo di cui si conserva memoria storica: quella
del 1865 e quella recentissima del 1993 , che hanno, insieme alle piene
di minore entità, letteralmente modificato la fisionomia del corso
d'acqua sia erodendo alcune parti delle sponde, sia depositando
materiale in altre parti.
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L'aspetto
del fiume è stato modificato fortemente anche dall'uomo attraverso la
costruzione di ponti e strade e, soprattutto, attraverso l'utilizzo dei
terreni circostanti a favore dell'agricoltura con opere di bonifica ed
irrigazione, opere che ebbero inizio fin dai tempi degli Etruschi e,
successivamente, dei Greci e dei Romani.
Dal punto di vista storico, il "Fiume Azzurro" ha sempre avuto
un ruolo |
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molto importante, basti
pensare alla città di Pavia (che nell'antichità era chiamata "Ticinum")
che, grazie alla sua particolare collocazione lungo l'asse verticale del
Ticino, quasi alla confluenza con quello del Po, divenne un punto di
incontro di grandi itinerari terrestri e fluviali: la via d'acqua del Po
e del Ticino, le vie di terra per la Riviera Ligure, per le Alpi
Occidentali e per l'Appennino Emiliano. Quest'ultima sarà la celebre
via Francigena che collegava Roma ai paesi transalpini e che veniva
percorsa dai cristiani in pellegrinaggio. Non a caso, nel territorio
circostante il fiume Ticino e la città di Pavia, si sono verificati
numerosi episodi dell'antichità come, ad esempio: la battaglia di
Casteggio nel corso della II° guerra Punica (218 a.c.); gli scontri tra
Vitelliani e Ofoniani nel 69 d.c.; la vittoria di Aureliano sulle torme
di Alamanni e Iutungi calati in Pianura Padana nel 270 d.c.; la tremenda
battaglia di Pavia nel 1525 tra l'armata imperiale di Carlo V e la
spedizione francese di Francesco I. |
È facile capire
come, nelle terre che ora sono comprese all'interno del Parco del
Ticino, col passare dei secoli si siano avvicendati numerosi popoli, i
quali hanno portato le loro tradizioni, la loro arte, i loro usi e
costumi. Oggi, nel Parco è possibile ritrovare le orme che questi
popoli hanno lasciato attraverso alcuni principali monumenti ed opere
architettoniche, come, ad esempio: |
-Certosa di Pavia:
esempio di transizione fra l'arte Gotica, Rinascimentale e Barocca;
affrescata da Bergognone, conserva le spoglie di Gian Galeazzo Visconti
duca di Milano (fondatore della chiesa);
-Ponte di barche di Bereguardo:(1913)
è uno degli ultimi ponti di chiatte esistenti in Italia;
-Ponte
Coperto di Pavia:
quello odierno è stato ricostruito dopo che quello originario fu
distrutto durante la II guerra mondiale; collega il centro della città
con il Borgo, che sorge sulle sponde del Ticino;
-Piazza Ducale
di Vigevano: una delle più armoniche
opere del Rinascimento italiano ideata da Ludovico Sforza e conclusa nel
1494;
-Castello di Belgioioso:
roccaforte di origine Medioevale, fu per lungo tempo dimora della
famiglia ducale dei Visconti;
-Chiesa di San Michele a
Pavia: ricostruita nella prima metà del XII secolo, si incoronavano i
sovrani del Regno Italico (Arduino, Berengario I e II, Ottone I e
Barbarossa), è uno dei capisaldi dell'architettura Romanica Lombarda. |
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